La Compagnia Berlin inaugura gli spettacoli del Romaeuropa Festival al Mattatoio

Conclusa la settimana itinerante di apertura della sua trentanovesima edizione, con sei spettacoli ospitati tra il Teatro Costanzi, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, il MAXXI e l’Auditorium della Conciliazione, il Romaeuropa Festival giunge finalmente al Mattatoio di Testaccio.

Dal 21 settembre al 17 novembre, grazie alla collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, La Pelanda torna a essere cuore delle attività della rassegna. Uno spazio altro, in grado di accogliere l’articolato programma ti spettacoli e concerti delle diverse sezioni del Romaeuropa Festival, oltre alle numerose attività dedicate ai bambini e alle famiglie.

Un luogo dedicato alla sperimentazione e alla contaminazione tra nuovi linguaggi e discipline performative tra musica, teatro, danza e culture digitali, declinato in diverse sezioni. Si parte con LINEUP!, rassegna dedicata alla nuova canzone italiana, a cura di Giulia Di Giovanni e di Matteo Antonaci, che indaga le tendenze della canzone italiana tra cantautorato, pop e avant-pop, rapportandole al contesto socio-linguistico contemporaneo. Il programma prosegue con DESIGN TALKS, il progetto dedicato all’arte visuale e digitale, e GHOST TRACK, un segmento interattivo in cui il pubblico è invitato ad esplorare in una dimensione leggera e informale temi legati al nostro presente attraversando differenti linguaggi e prospettive.

Il cartellone prosegue con ANNI LUCE, sezione dedicata alle giovani promesse del teatro italiano pensata per essere aperta all’incontro con il pubblico. Completano il programma DANCING DAYS, la rassegna che esplora i linguaggi coreografici italiani ed europei della scena contemporanea, e REF KIDS &E FAMILY: un vero e proprio festival nel festival che trasforma il Mattatoio in uno spazio dedicato alla creatività dei e per i più piccoli.

Ad inaugurare gli appuntamenti nelle sale del Mattatoio sarà il focus dedicato alla compagnia fiamminga BERLIN, compagnia fiamminga guidata da Yves Degryse tra le più interessanti della scena internazionale contemporanea e attualmente alla guida di NTGent, che il 21 e 22 settembre presenta The making of Berlin (in prima nazionale) e Zvizdal.

In The making of Berlin, la compagnia somma performance digitali e arti visive per ricostruire la storia di Friedrich Mohr, direttore di scena della Berliner Philharmoniker durante la Seconda Guerra Mondiale, e del suo sogno di eseguire per un’ultima volta la Marcia funebre di Sigfrido dalla “Götterdämmerung” di Wagner, al termine del conflitto. Una storia non conclusa, troncata del suo finale, che i BERLIN decidono di completare con l’aiuto dell’Orchestra dell’Opera e del Balletto Fiammingo, della stazione radiofonica Klara e dell’attore tedesco Martin Wuttke, noto al pubblico per “Inglourious Basterds” di Tarantino. Un ritratto in cui reperti d’epoca, reenactment, ricostruzioni musicali e filmiche si intrecciano nel ridisegnare la storia del musicista, in cui realtà e finzione collidono, fino a confondersi.

Il secondo spettacolo è Zvizdal – Chernobil So Far So Close, che ripercorre la storia di una coppia di anziani nella città contaminata dopo il fallimento di un esperimento atomico il cui impatto devastante provocò un drastico cambiamento nella vita degli abitanti del luogo che lasciarono le loro case per non farvi più ritorno. Tutti, tranne Pétro e Nadia, una coppia di coniugi sessantenni nati e cresciuti a Zvizdal. BERLIN ha seguito questa coppia dal 2011 al 2016 costruendo il ritratto cinematografico di una città fantasma e delle due persone che la abitano. “Zvizdal” è una storia di solitudine, sopravvivenza, povertà ma anche di speranza e di amore tra due anziani ottantenni circondati da luoghi pietrificati e invasi dalla natura e dalle radiazioni incolori e inodori che pervadono ogni luogo.

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