Impazza da giorni la notizia riguardante la scarcerazione, in regime degli arresti domiciliari, del noto criminale Giovanni Brusca, attualmente detenuto presso la casa circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia in Roma.
La Procura Nazionale Antimafia ha espresso il proprio parere favorevole in merito alla scarcerazione in quanto Brusca “era ravveduto”e da subito sono giunte le reazioni di coloro che hanno subìto attacchi o attentati dal Brusca; prima tra tutte Maria Falcone (sorella del magistrato Giovanni Falcone) che ritiene inaccettabile tale concessione, in quanto Giovanni Brusca è responsabile di delitti e stragi che hanno segnato la storia della cronaca nera italiana; diversa invece la reazione dell’ex magistrato Piero Grasso che dichiara: “Anche io sono ritenuto una vittima di Brusca in quanto aveva progettato nei miei confronti un attentato ed il rapimento di mio figlio. E’ giusto che Riina e Provenzano siano rimasti in carcere fino alla fine, ma avendo deciso il Brusca la strada della collaborazione con la giustizia, rompendo i legami con cosa nostra e rendendo note dichiarazioni che hanno aiutato noi magistrati a scoprire la verità”.
Altra reazione è giunta da parte di Giuseppe Costanza, ex agente di polizia sopravvissuto alla strage di Capaci; Costanza dichiara ” Credo sia stata fatta giustizia con la condanna e l’arresto di Brusca. Concedergli ora gli arresti domiciliari risulterebbe un’offesa ai familiari ed ai sopravvissuti delle stragi di mafia…per quanto mi riguarda dovrebbe trascorrere il resto dei suoi giorni in cella”.
Il giorno 8 ottobre 2019 finalmente giunge a noi la tanto attesa decisione da parte della Corte di Cassazione che, al termine della camera di consiglio della prima sezione penale, rigetta il ricorso presentato dagli avvocati di Brusca, che chiedevano la detenzione domiciliare, dichiarando che il “Boss” sconterà la sua condanna presso il penitenziario dove tuttora è ristretto.