Intervista ad Andrea Crippa: “Lavoro, investimenti ed Europa. Queste le sfide dei giovani della Lega”

Andrea Crippa, deputato della Lega e coordinatore nazionale dei giovani del partito di Matteo Salvini è stato eletto, nel sondaggio lanciato dalla nostra redazione il 4 gennaio, miglior giovane politico del 2018.


Buongiorno Andrea e congratulazioni per il successo. Innanzi tutto, ti aspettavi una così largo consenso intorno alla tua persona? Quanto è stato importante il sostegno dei giovani della Lega per vincere in maniera così netta il nostro sondaggio?

Buongiorno Alessandro. Sinceramente non mi aspettavo un così largo consenso ma sono ben consapevole che la Lega Giovani può contare su una struttura che è tra le più forti in Italia e che sta trovando un forte riscontro anche a livello europeo, con tanti ragazzi che stanno sposando il nostro progetto. Impegno e dedizione, con una squadra che cresce ogni giorno radicandosi anche in quelle regioni dove fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Penso al Lazio, alla Campania, alla Sicilia e più in generale alle regioni del sud. Ma questo non è casuale. È il risultato dell’impegno di tanti militanti che hanno dedicato impegno, tempo e anche denaro ad un sogno.


Nel 2014 diventi assistente di Matteo Salvini. Quanto è stata importante l’esperienza a Bruxelles? Oltretutto, com’è lavorare a così stretto contatto con il vostro Segretario Federale?

Una grande esperienza, formativa non soltanto dal punto di vista politico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano. Con lui ho capito che per fare politica ci vuole tanto sacrificio, umiltà, costanza. I risultati sono la conseguenza di un lavoro capillare in ogni provincia d’Italia che è costato di tempo libero sacrificato alla famiglia, agli amici e agli affetti. Stiamo crescendo perché siamo innanzitutto una squadra, si perde e si vince tutti insieme. L’unità e il senso di comunità sono due caratteristiche fondamentali. Dal punto di vista politico, poi, Matteo è qualcosa di eccezionale. Un grandissimo leader e comunicatore, capace di coinvolge e appassionare i suoi interlocutori. Sui terrori è sempre presente, macinando centinaia di migliaia di kilometri su e giù per l’Italia per incontrare amministratori e cittadini o per fare comizi e sostenere i nostri candidati. Un uomo eccezionale dedito al lavoro e innamorato della nostra Italia.


La Manovra del governo Giallo-Verde è stata fortemente criticata dalle opposizioni e comunque ha generato tanto dibattito. Oggi l’Italia vede un tasso di disoccupazione molto alto tra i giovani. Come, il Governo, può risolvere questo problema?

La nostra idea, che stiamo portando avanti, e che è iniziata con la Manovra, è ovviamente inquadrata in un percorso che deve durare per cinque anni. I giovani hanno tante aspettative affinché, nel breve periodo, cambi qualcosa, ma non si può pensare di risolvere i problemi dell’Italia in sei mesi. Detto questo, l’introduzione della Flat Tax per le partite IVA con reddito inferiore a 65.000 euro permetterà a tanti giovani di iniziare un’attività pagando meno tasse. Poi, vanno fatti investimenti sui territori, soprattutto sulle infrastrutture, in modo da renderli più attrattivi possibile per imprese e investitori. Il Paese, soprattutto al Sud, è indietro dal punto di vista infrastrutturale.


Il 2019 sarà l’anno delle elezioni europee. La Lega viaggia spedita verso il 30% e alcuni sondaggi vi danno come il prossimo primo partito del vecchio continente. Quale Europa vuole la Lega Giovani e perché un giovane dovrebbe votare il Carroccio? 

Le persone dovrebbero votare Lega per avere un’Italia padrona dei propri confini e dei propri territori. Oggi l’Europa è un’insieme di burocrati, tecnocrati, ragionieri con scarsa percezione di quello che sta succedendo in molti paesi europei. Noi abbiamo una visione opposta dell’Europa, basata sulla difesa dei confini esterni. La protezione dei confini esterni ci permetterebbe di riaprire i confini interni che adesso sono chiusi. Mi piacerebbe la libera circolazione all’interno dell’Ue, come risultato della protezione delle frontiere esterne. Tornando al tema dell’occupazione, credo le istituzioni comunitarie debbano sforzarsi per fare più investimenti per aiutare lo sviluppo dei territori e quindi dare lavoro ai tanti giovani che scappano dalle proprie città e dai propri comuni.


Grazie Andrea per la piacevole quanto proficua discussione. Un saluto e un grande in bocca al lupo a te e a tutti i giovani del tuo movimento.

Grazie Alessandro, ti ringrazio per lo spazio. Un saluto a te e a tutti i lettori di Lanterna

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