Così anche tra gli uomini alcuni, se per la loro incapacità non possono arrivare alla meta, ne danno la colpa alle circostanze.
Le Favole sono una raccolta di racconti dello scrittore greco Esopo che, da secoli, è il modello di riferimento per novellisti e scrittori di favole. Esopo fu molto apprezzato nel Medioevo e ha fornito materiale a scrittori come Tolstòj e La Fontaine.
Le favole sono delle brevi narrazioni di grande semplicità che si concludono con una morale spicciola, adatta a essere compresa anche da persone meno colte e preparate. Questi brevi racconti sono legati al senso popolare, alla necessità di sopravvivere e di risolvere i problemi dell’esistenza umana, avendo come obiettivo quello di insegnare la moderazione e la prudenza e di trasmettere messaggi universali. I protagonisti sono uomini comuni e dei, ma anche piante e animali che hanno il dono della parola e riproducono atteggiamenti umani.
Una delle favole più famose è sicuramente quella della Volpe e l’uva. Nel racconto una volpe affamata vide dei grappoli d’una e volle afferrarli, ma non riuscì a prenderne; allontanandosi, si convinse che l’uva fosse acerba. La morale che vuole insegnarci Esopo è semplice: quando l’uomo non è in grado di raggiungere un obiettivo che si era prefisso, spesso si rassicura pensando che non è possibile per nessuno raggiungerlo.
La morale di Esopo è un insegnamento sempre attuale: i comportamenti e gli atteggiamenti dell’essere umano nei secoli non sono cambiati. Anzi, il progresso tecnico scientifico ha accentuato aspetti negativi del carattere dell’essere umano che nei secoli hanno fatto sì che nulla potesse fermarlo, che lo scibile fosse nelle sue mani e potesse gestirlo a modo suo senza tener conto della Natura, motore mobile della nostra esistenza.
La Natura ora ha deciso di dare una risposta a quest’uomo, gli sta dando una possibilità forse, quella di cambiare prima che sia troppo tardi e di non essere più ciò che è stato finora. Un uomo saccente. Un uomo superbo. Un uomo invincibile. Un uomo terribile.
