IN PRINCIPIO FURONO I LUMIERE

L’origine del cinema

Al 25 di Rue du Premier-Film, a Lione, si trova una sontuosa villa in stile Art Nouveau denominata dai lionesi “Chateau Lumière”. È la casa dei fratelli Auguste e Louis Lumière, padri della prima industria fotografica d’Europa e inventori del proiettore cinematografico. Oggi è sede dell’Institut Lumière, meta obbligata per ogni cineasta che si rispetti.

L’invenzione del cinematografo (dal greco, scrittura del movimento) ha segnato un nuovo modo di raccontare, passando dalle sole parole al narrare attraverso l’uso delle immagini. A ben vedere, tale metodo di comunicazione è alla base di ogni piattaforma sociale odierna, da Facebook ad Instagram.

Era il 1895, quando a Lione venne proiettata: “La sortie de l’usine Lumière (L’uscita dalle officine Lumière). Quarantasei secondi in cui si vedono uscire prima le donne e poi gli uomini alla fine di un turno di lavoro. Era la prima pellicola della storia!!

Il primato è erroneamente attribuito a un’altra opera dei fratelli francesi: “L’arrivée d’un train en gare de la Ciotat” ( L’arrivo di un treno alla stazione di la Ciotat). Più noto per il panico provocato negli spettatori che alla vista di un treno che avanzava ad alta velocità verso di loro, disperatamente cercarono una via d’uscita per salvarsi..

Meglio di un 3D, no?!

È però il padre, Antoine Lumière che monetizza l’invenzione dei figli, facendo la fortuna della famiglia. Nel 1895 parte per Parigi, alla ricerca di un locale per la prima proiezione pubblica ad un pubblico pagante. La scelta ricade sul Salon Indien del Grand Café, nel quartiere dell’Opéra. Al prezzo di un franco, i primi trentatré spettatori della storia assistono alla ‘Séance’. Nella piccola sala anche il celeberrimo Georges Méliès che in merito scrisse: “Di fronte a questo spettacolo, restammo tutti a bocca aperta, stupefatti, sorpresi al di là di ogni immaginazione. Alla fine della rappresentazione fu un delirio, tutti si domandavano come fosse stato possibile raggiungere un risultato simile”. Invano, il grande illusionista Méliès tentò di acquistare l’invenzione dei Lumière. Benché scettici su quanto l’interesse del pubblico potesse durare per la nuova scoperta, i Lumière, con grande spirito imprenditoriale, brevettarono il cinematografo.

Il successo fu enorme e di respiro internazionale. Ben presto le proiezioni espatriarono dalla Francia e già nel dicembre 1895, furono ammirate nella lontana Shangai, un traguardo davvero encomiabile.

Anche la filmografia dovette fare i conti con le aspre leggi del mercato e della concorrenza. Nel 1900 il cinema subì un primo grande declino che durò fino alla fine della prima guerra mondiale. I Lumière seppero riciclarsi magistralmente dedicandosi alla creazione di invenzioni per curare i feriti del primo conflitto bellico. Ricordiamo la produzione di ben cinquecento mani prensili per gli amputati della Grande Guerra e le bende Lumière che non si attaccavano alla ferita. Il mercato americano poi risollevò le sorti della cinematografia e a tutti noi sono noti i progressi fatti nel campo di quella che è definita la Settima arte.

Senza il genio creativo dei fratelli Lumière, probabilmente non avremmo i Cinema. Ricordiamocelo, la prossima volta che varchiamo la soglia di un moderno multisala, magari stasera stessa!

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