In che modo può l’intelligenza artificiale aiutare l’editoria?

Questa è la domanda a cui si è cercato di rispondere durante l’evento “Editoria 4.0”, svoltosi il 4 dicembre a Più Libri Più Liberi: un confronto tra il responsabile dei progetti Corrige.it e Darwin, Nicola Mastidoro, e un editore, promotore di piattaforme di servizi digitali per editori, Mauro Morellini.

L’IA e, più in generale, le tecnologie moderne possono essere un valido strumento di innovazione ed un modo per elevare la qualità dei contenuti editoriali stessi. Durante l’incontro sono stati mostrati due esempi: l’IA Corrige e la piattaforma Extended Book.

Corrige è un’intelligenza artificiale ortografica dedicato agli editori: il suo obiettivo non è la generazione di testi, ma controllarne la qualità, verificando le parole nel contesto e segnalando errori ignorati dagli strumenti usuali. Il suo scopo non è sostituire gli editor o i correttori di bozze, bensì aiutarli a svolgere più efficientemente il loro lavoro. L’idea è offrire uno strumento facile e veloce che permetta realmente di migliorare la qualità del prodotto editoriale attraverso uno strumento oggettivo.

Extended Book è una piattaforma internazionale per la gestione, distribuzione e promozione dei contenuti digitali collegati al libro, che nasce per trovare una soluzione pratica per l’editoria e facile per il lettore. Attraverso un codice QR, il libro viene collegato ad un sito web con una serie di contenuti aggiuntivi in base al tipo di libro in questione. Ad esempio, una guida turistica attraverso questo sito può fornire delle informazioni aggiuntive che altrimenti non avrebbero avuto posto. La lettura diventa così una vera e propria esperienza multimediale. Inoltre, i contenuti possono essere sempre aggiornati, divenendo un valore aggiunto per il lettore.

Intelligenza Artificiale e Creatività

In una realtà come quella attuale, dove si assiste ad un progressivo aumento dei libri generati artificialmente (attraverso piattaforme come ChatGPT), e in cui si trascura sempre di più il vero lavoro degli artisti-scrittori, la loro creatività e autenticità, può l’intelligenza artificiale aiutare l’editoria, anziché rappresentare un nuovo ostacolo?

Questa domanda è di difficile risposta, in quanto, se da una parte l’IA può avere una funzione di assistenza al lavoro di editori e scrittori, dall’altra può anche rappresentare una vera e propria minaccia: tutto sta nell’utilizzo che si fa di questa nuova tecnologia. Nonostante possa essere un “pericolo”, l’intelligenza artificiale sembra rappresentare il futuro dei prodotti di intrattenimento e non, e solo il tempo potrà dare risposta ai nostri dubbi sulla questione. Se utilizzato come strumento ausiliare, utile ad alleggerire il lavoro ed eventualmente correggere gli errori, l’IA potrebbe essere una rivoluzione fondamentale per l’essere umano. Tuttavia sostituire completamente l’intelligenza umana, attraverso immagini e testi generati artificialmente, può indicare solamente un definitivo calo nella qualità di tutti i prodotti e una mancanza di rispetto nei confronti dell’arte stessa. Le nuove tecnologie dovrebbero elevare l’uomo e non indurlo ad abbandonare la propria creatività e immaginazione, qualcosa impossibile da sostituire con l’artificiale.

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