Come ogni mercoledì, di consueto, si è tenuta questi 20 gennaio 2021 l’udienza generale del sommo Pontefice nella biblioteca del palazzo apostolico Vaticano.
Come affermato dal bollettino della sala stampa della Santa Sede, che in maniera solerte emette la catechesi integrale e sintetica oltre che gli appelli del Papa, i vescovo di Roma ha questa volta posto l’accento sulla preghiera per l’unità dei Cristiani.
Partendo da una lettura giovannea, Bergoglio ha ricordato che la Chiesa Cattolica si trova a celebrare proprio ora la settimana dedicata alla preghiera per l’unità dei Cristiani.
La settimana dal 18 al 25 di gennaio è dedicata essenzialmente all’invocazione universale a Dio per superare le divisioni tra i credenti in Cristo, che il papa ha definito uno “scandalo”.
Bergoglio ha parlato dell’Unità come un dono una grazia che ciascuno di noi deve chiedere, e se infatti non manca solo fra i credenti in Cristo ma manca spesso anche in ciascuno di noi, che “non siamo capaci -dice Francesco in modo mansueto e autocritico- di custodirla nemmeno in noi stessi.”
Quando poi ha rivolto un appello nelle varie lingue, rivolgendosi ai fedeli di lingua italiana ha esortato alla sequela in Cristo con “unità e docilità per essere testimoni di verità e di carità”.
Sempre rivolgendosi agli italiani il pensiero del Sommo Pontefice si è rivolto agli anziani, a giovani, ai malati e in particolare ai novelli sposi.
“In questa settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani vi invito a farvi carico di questo problema, pregando perché tutti i cristiani accolgano l’invito del Signore all’unità della fede nell’unica chiesa da Lui fondata.”
A modesto dire di chi scrive, sarebbe straordinario sollecitare -certo- un ecumenismo umile e franco, ma altrettanto capace di non derogare ai principi teologici che la Chiesa, Una, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana ha trasmesso dagli Apostoli di Cristo sino al terzo millennio ed oltre, unitamente ad una coerenza di Tradizione e Magistero.
Ha concluso poi, dopo la lunga catechesi e le sintesi nelle varie lingue, con un appello generale a tutto il mondo.
Papa Francesco ha fatto riferimento al trattato per la proibizione delle armi nucleari che sarà vigente da venerdì 22. Ha posto l’accento sull’importanza di questo vincolo giuridico, il primo effettivamente di carattere coattivo internazionale, che vieta in maniera tassativa gli ordigni nucleari.
Il Papa ha definito questo tipo di armamento come dannoso per le persone, colpite indiscriminatamente, e per l’ambiente nel lunghissimo periodo.
E infine ha rivolto un appello a tutti gli stati, letteralmente incoraggiandoli in modo vivo per lavorare con determinazione al fine di promuovere un mondo totalmente privo da questo tipo di ordini, facilitando le condizioni necessarie per addivenire a tale obiettivo a livello politico e personale, il nome della Pace, della cooperazione multilaterale, di cui, secondo Francesco, “oggi l’umanità ha tanto bisogno.”
Fonte: press.vatican.va