Il primo capitolo di questo “Trittico ricomposto” (“Il tabarro” e “il castello del Duca Barbablù”), in scena dal 6 al 18 aprile, è una nuova produzione affidata al regista tedesco Johannes Erath
È stata una delle grandi novità annunciate dopo la nomina di Michele Mariotti come direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma e rappresenta uno degli esperimenti più innovativi messi in scena al Teatro Costanzi.
È il “Trittico ricomposto” di Giacomo Puccini, spaginato e riassemblato in tre dittici: uno all’anno, per tre stagioni, grazie all’accostamento di ogni titolo pucciniano a un altro capolavoro del Novecento. Quest’anno, il sipario del Costanzi si alzerà su Il tabarro e Il castello del Duca Barbablù di Béla Bartók, in scena dal 6 al 18 aprile.
Il dittico di quest’anno, così come quelli delle prossime due stagioni, saranno diretti tutti da Michele Mariotti. “Solo dopo aver composto Il tabarro – aveva detto il maestro e direttore musicale alla presentazione della stagione 2022-2023 dell’Opera di Roma – Puccini decise di accompagnare il dramma in un atto con Suor Angelica e Gianni Schicchi. L’idea del Trittico, quindi, è nata strada facendo. La nostra idea è stata invece quella di scomporlo, accostando ciascun titolo a un altro atto unico novecentesco, che ne esalti le caratteristiche musicali e drammaturgiche più salienti. Un modo quindi per guardare il capolavoro tripartito di Puccini da un’angolazione diversa”.
Il progetto è realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte del compositore, il 29 novembre 1924.
Due opere, entrambe da un unico atto ed entrambe andate in scena per la prima volta nel 1918, che raccontano storie di violenza di genere e di incomunicabilità all’interno della coppia. Temi che, purtroppo, sono ancora estremamente attuali.
La regia è affidata al tedesco Johannes Erath, che mette in scena la sua prima opera lirica in Italia. In un’intervista, il regista ha spiegato la sfida intrinseca nell’accostare le due opere e riunirle in un unico spettacolo, sottolineando la simbolicità e la relazione che lega le storie dei due compositori. “All’inizio era molto interessante fare un ricomposto di due pezzi che non fossero pensati insieme. Per me è molto importante pensare quanto Tabarro sia legato a Barbablù, e viceversa” ha dichiarato il regista.
Un doppio cast salirà sul palco del Costanzi dal 6 al 18 aprile.
Per Il Tabarro, nel ruolo di protagonisti, ci saranno Maria Agresta nel ruolo di Giorgetta, Gregory Kunde interpreterà Luigi, mentre nei panni di Michele si alterneranno Luca Salsi e Sebastian Catana. Sul palco anche Didier Pieri, Roberto Lorenzi ed Enkelejda Shkoza, rispettivamente: il Tinca, il Talpa e la Frugola.
Per Il castello del Principe Barbablù ci saranno Szilvia Vörös nel ruolo di Judit e Mikhail Petrenko nei panni di Barbablù. Le scene sono a cura di Katrin Connan, mentre i costumi sono affidati a Noëlle Blancpain. Sul palco anche il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretto dal maestro Ciro Visco. Ai video Bibi Abel, mentre alle luci Alessandro Carletti.