Il teatro è

Il teatro è considerato una forma d’arte, ma, paradossalmente, questa dicitura è riduttiva. L’arte è una elaborazione della realtà e della vita ed è il teatro a rappresentare sul palcoscenico vita e realtà.

Per questo motivo il teatro non potrà mai essere oscurato o dimenticato, perché è nato con l’uomo.

E quindi nulla può frenare il fluire delle  esistenze, nemmeno il progresso o i tempi che verranno. 

Alle origini dell’uomo c’era già l’uso della maschera per spaventare gli animali durante la caccia o i nemici durante le lotte. Quindi gli individui già uscivano da sé per rappresentare quella che era la realtà che li circondava. Il teatro non è un prodotto pre-confezionato da altri, ma è un divenire, un evento che si rinnova, si evolve ad ogni sua replica. L’attore dal palcoscenico sente il respiro, l’attenzione del pubblico, crea con esso un’empatia, dando luogo ad una forza, un’energia impalpabile che si chiama emozione. Nel teatro confluiscono varie forme d’arte che ne fanno una summa di creatività. La scenografia, la musica , la drammaturgia, la poesia, la pittura, sono varie discipline artistiche che compongono un percorso di conoscenza, che portano l’individuo a scoprire in se stesso mondi sconosciuti. Il teatro è quel luogo dove la parola trova una propria forma, una necessità; nella vita quotidiana questo, alle volte, non accade; il significato e l’effetto della parola vengono dati per scontati, tralasciati e non percepiti. Sul palcoscenico, invece, la parola trova una purezza, una chiarezza ed una potenza evocativa, come avviene nella poesia.

Ogni singola battuta è scandita da un fuoco che ribolle dentro le vene, da un proprio passato e da un bisogno necessario, senza quest’ultimo non si salirebbe mai su un palcoscenico, mettendo a nudo la propria anima. Il teatro, personalmente, lo considero come un’idea ostinata, una passione; sul palcoscenico si indossano diverse pelli, diversi volti e si fuoriesce dalla persona che si è nella propria esistenza. Apprezzo molto la definizione di teatro che diede il Maestro Eduardo De Filippo, nel suo ultimo discorso a Taormina il 15 settembre 1984: “«… è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato.»

Il teatro non morirà mai, perché è un’arte e la gente, in questo caso considerata come pubblico, non potrà mai esimersi dal trovare una fuoriuscita personale, un piacere o un divertimento all’interno dell’arte. 

L’arte procura del bene alle persone. Quindi eterna vita all’arte, al teatro e agli attori ma soprattutto agli spettatori,  perché un attore senza uno spettatore non esisterebbe mai.

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