Il Radium Relais a Lurisia: dall’Acqua Radioattiva al Prosciutto DOP

In partnership con lo Studio Legale Improda – avvocati associati

Lurisia è una amena località del Piemonte, frazione del comune di Roccaforte di Mondovì, in provincia di Cuneo, ai piedi del Monte Pigna.

Il piccolo insediamento vanta una storia di grande fascino ed oggi è teatro di una coraggiosa iniziativa d’impresa, tra Tradizione e Innovazione, che merita di essere raccontata.

Il nome Lurisia, a quanto consta, proviene dal termine piemontese “losa”, indicante le pietre piatte dell’omonimo corso d’acqua, che prima di assumere la denominazione attuale era conosciuto come “Loresa” e poi “Lorica.

Le prime notizie della località risalgono al XVI secolo, quando se ne trova traccia in alcuni manoscritti e in diversi archivi parrocchiali e comunali del territorio.

Ma le vicende di Lurisia diventano davvero appassionanti ad inizio Novecento, quando nelle cave di losa del Nivolano, a monte dell’abitato, viene scoperta dai minatori una sorgente di acqua radioattiva, contenente radio e con particolari proprietà benefiche.

La tradizione vuole che i minatori, ai quali capitava sovente di ferirsi, nel duro lavoro per staccare le lose sul Monte Pigna, si siano accorti che le ferite a contatto con l’acqua della sorgente si rimarginassero quasi miracolosamente.

La notizia ben presto si diffonde tra la popolazione locale e fa il paio con alcune storiche leggende dei tempi passati, secondo le quali gli animali morenti che bevevano da quella fonte in poco tempo tornavano in piena salute.

Le peculiari proprietà dell’acqua di Lurisia divennero oggetto di studio da parte di medici e ricercatori e vennero addirittura confermate da Marie Curie, Premio Nobel per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911, della quale è documentata la presenza in loco il 16 agosto 1918.

Nell’estate del 1940 viene aperto lo stabilimento termale, per motivi terapeutici; successivamente viene avviata l’attività di imbottigliamento dell’acqua, contraddistinta dal simbolo del minatore, presente ancora oggi, a ricordare la scoperta della fonte.

Nel Secondo Dopoguerra la località vive il suo periodo di massimo splendore e si afferma come una delle località più in voga nell’alta società del Paese, con ospiti abituali quali – tra gli altri – Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi e Giovanni Agnelli.

Grande prestigio, in questo contesto, assume una realtà alberghiera di enorme impatto visivo e particolare originalità architettonica: il Grand Hotel Radium, derivante il proprio nome appunto dal Radio, o Radium, ad evocare la radioattività delle acque termali.

La struttura appariva come una imponente baita, maestosa e severa, caratterizzata da porte, finestre e balconi in legno, tipici delle costruzioni di montagna, all’epoca simbolo di opulenza e raffinatezza.

Dagli Anni Ottanta, poi, Lurisia ha conosciuto un grave e rapido declino, dovuto al modificarsi delle rotte del turismo, complici le scarse precipitazioni nevose e la costruzione di nuovi complessi sciistici, situati a quote montuose maggiori.

Le terme hanno così perso appeal e centralità, le attività alberghiere hanno visto allontanarsi la propria clientela, le discoteche hanno progressivamente dovuto chiudere i battenti.

Anche il Grand Hotel Radium ha subito prima una grave crisi e infine l’onta dell’abbandono, con la vegetazione che si è progressivamente impadronita dei saloni che solo pochi anni prima ospitavano cene eleganti e abiti da sera.

Per lungo tempo lo stabile si è trasformato in una sorta monumento alla decadenza, un inquietante luogo da film dell’orrore, nelle cui stanze si potevano ancora rinvenire piatti sporchi, un pianoforte scordato, bottiglie di liquori, mobili d’epoca.

Oggi la struttura conosce un nuovo splendore, grazie all’iniziativa di un’azienda che vi ha avviato un progetto estremamente ambizioso e coraggioso: Stagionatura Marchisio.

L’impresa, guidata da Nadia Marchisio, figlia del fondatore, Cav. Giuseppe Marchisio, e dai suoi due figli Marco e Paolo, ha profondamente rinnovato il vecchio albergo, ribattezzato Radium Relais.

L’imponente stabile è così nato a nuova vita, mantenendo le antiche caratteristiche di attività alberghiera e di ristorazione, ma diventando anche un affascinante e per qualche verso spiazzante sito per la stagionatura di prosciutti di alta qualità.

L’azienda, infatti, con approccio intelligente e lungimirante ha individuato nella località di Lurisia e nella struttura del Grand Hotel Radium le condizioni ideali per la produzione di Prosciutto Crudo di Montagna Lurisia e di Prosciutto Crudo di Cuneo DOP.

Le caratteristiche uniche dell’acqua, l’aria frizzante della pineta circostante, la particolare altitudine dei luoghi, la relativa distanza dal mare, i possenti muri in pietra della costruzione, vi garantiscono un micro clima ideale per la stagionatura degli eccellenti prodotti.

La vicenda del Radium Relais rappresenta un caso emblematico di come l’incontro tra Tradizione e Innovazione possa dare luogo a iniziative di grande pregio ed estremo fascino.

Nella struttura oggi convivono la passione antica del fondatore e la coraggiosa visione dei suoi discendenti, il fascino storico dello stabile di inizio Novecento e avanzate tecnologie di produzione, l’arte di un’attività altamente tradizionale e una proposta enogastronomica di forte modernità.

Lo straordinario progetto d’impresa che oggi vive nel Radium Relais viene dal Passato, traendo origine dalla miracolosa acqua locale e dalla straordinaria scoperta dei minatori delle cave di losa, ma è fortemente proiettato nel Domani, grazie alle competenze e alla visione della Famiglia Marchisio.

Possiamo considerarci fortunati: soltanto in Italia capita di poter raccontare storie di Innovazione così uniche e irripetibili, che affondano in profondità le proprie radici nella Storia e al tempo stesso lanciano lo sguardo lontano nel Futuro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here