Mancano ormai pochissime ore al Concerto del Primo Maggio, il noto festival musicale nostrano, dal 1990 organizzato annualmente in occasione della Festa del lavoro dai tre sindacati confederali italiani: CGIL, CISL e UIL. Per 9 ore, dalle 15 fino a mezzanotte, il “Concertone” animerà i numerosissimi spettatori nella splendida Piazza di San Giovanni in Laterano. Per la sesta edizione consecutiva presenterà Ambra Angiolini, quest’anno con la collaborazione dell’attore e comico Fabrizio Biggio.
Ben 50 artisti saliranno su questo storico palco, tra cui: Emma, Lazza, Coma_Cose, Geolier, Carl Brave, Tananai, Aurora (ospite internazionale), Francesco Gabbani, Ariete, Mr.Rain, Levante,Piero Pelù con Alborosie, Matteo Paolillo, Righeira, Mara Sattei, Il Tre, Baustelle, Aiello, Rocco Hunt.
Giunto alla sua trentatreesima edizione, il “Concertone” – soprannome affibbiatogli per la sua durata – è diventato negli anni l’evento musicale gratuito più famoso d’Italia. In questo articolo voglio tracciare la storia di questo, partendo dalle origini, fino ad arrivare ai giorni nostri.
La storia del Concertone e i suoi artisti
Come già accennato, il Concerto del Primo Maggio nacque nel 1990 grazie alla collaborazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per celebrare il centenario della festa del lavoro in Italia. La prima edizione venne condotta da Carlo Massarini, conduttore e autore di Mister Fantasy, e Ombretta Colli e si rivelò sin da subito un vero e proprio successo, toccando uno share del 14,87% e attirando ben 190.000 persone nella piazza di San Giovanni in Laterano. La storica piazza romana è da sempre il luogo designato per l’evento, ad eccezione dell’edizione del 2000 in cui venne collocato a Tor Vergara, poiché era in corso il Giubileo.
I big della prima edizione furono Litfiba, Zucchero, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Gianni Morandi e Bob Geldof, uno dei tanti e prestigiosi artisti internazionali passati su questo palco. Per citarne alcuni: Robert Plant, B.B. King, Iron Maiden, Simple Minds, Radiohead, Sting, Blur, Oasis, Lou Reed, Jon Bon Jovi,Sinead O’Connor,Nick Cave, James Blunt, Chuck Berry, Goran Bregović, Skin, Eurythmics.
Le esibizioni indimenticabili
Il protagonista della serata del 1992 fu il grande Fabrizio De André, il quale interpretò magistralmente Don Raffaè accompagnato dal suono di chitarra del cantautore Roberto Murolo. Nel 1993 si esibì la celeberrima band hard rock Iron Maiden, scatenando la folla con Fear of The Dark. Nella stessa edizione, Robert Plant movimentò la piazza a suon di Whole Outta Love.
Parlando di altri artisti nostrani non si possono non menzionare le esibizioni di Francesco Guccini, Pino Daniele, Ligabue, Franco Battiato, Gianna Nannini, Elisa, Carmen Consoli, Modena City Ramblers, Daniele Silvestri, Giorgia, Jovanotti, Irene Grandi, Max Gazzè, Daniele Silvestri.
Sono passate alla storia quella del 2009 di Vasco Rossi, i cui fan intonarono cori prima ancora della performance della rock star. Nell’edizione del 2011 Lucio Dalla e Francesco De Gregori, emozionarono il pubblico con i loro meravigliosi pezzi passati alla storia e per sempre impressi nella mente degli italiani.
I messaggi e la censura
Nella storia del Concertone non sono mancati momenti che hanno suscitato polemiche e causato, anche, censure. Il primo caso quello di Elio e Le Storie Tese censurati al concerto del 1991 poco dopo aver intonato “Sabbiature”, una vera e propria satira sulla politica del tempo e del suo legame con la corruzione, ricco anche di citazioni dirette su Giulio Andreotti. Il testo della band presagiva uno degli eventi di maggior impatto nella storia italiana: Mani Pulite. Pochi anni dopo, nell’edizione del 1993, il cantante dei Litfiba, Piero Pelù, durante un’intervista con Vincenzo Mollica mise un preservativo sul microfono del giornalista e, una volta sul palco, si scagliò contro Giovanni Paolo II.
Nel 2003 Daniele Silvestri attaccò direttamente il governo, indossando una maglietta con la faccia di Silvio Berlusconi e esibendosi poco dopo con il brano Il mio nemico; la folla in visibilio urlò: “Chi non salta Berlusconi è”. Nel 2007 l’allora presentatore Andrea Rivera criticò apertamente il fatto che non erano stati concessi i funerali a Piergiorgio Welby e, al contrario, di averli permessi a Franco e Pinochet. Nuovamente Pelù, presente al concertone del 2014, suscitò delle polemiche, poiché definì il premier Matteo Renzi il “Boy Scout di Licio Gelli”, descrivendo, inoltre, le criticità presenti nel Paese. Nel 2021, Fedez interruppe la sua esibizione con un monologo in difesa del Ddl Zan e scagliandosi contro le dichiarazioni omofobe di alcuni esponenti della Lega, affermando l’importanza della libertà personale e sessuale.
Ad oggi, il Concerto del Primo Maggio è diventato anche un evento mediatico e social, ma, come abbiamo visto, al centro vi è non solo tanta musica ma anche l’attualità e le sue problematiche sociali, politiche ed economiche. Molti protagonisti delle passate edizioni sono riusciti, sia con la musica che con le parole, a mandare messaggi forti e coraggiosi, volti ad un cambiamento, in meglio, per il nostro Paese e per il nostro mondo.