L’infanzia è il periodo più bello, libero e importante della nostra vita.
Durante l’infanzia scopriamo il mondo, ci poniamo gli interrogativi seguendo la nostra semplice curiosità, siamo spensierati e guardiamo alla vita con occhi diversi, quasi affascinati.
In questo spezzone del nostro film, tutto è nuovo, nulla è banale. Il rapporto con gli altri è spontaneo e si ricerca condivisione e affetto, ciò che ci interessa è giocare con la vita e con il prossimo.
Crescendo, meraviglia e stupore passano in secondo piano, scatta in noi il bisogno di progettare, ci poniamo obiettivi e seguiamo poco il nostro cuore. Subentrano paura, frustrazione, angoscia e le emozioni affievoliscono.
Se solo potessimo vivere sempre guardando al mondo con gli occhi di un bambino non sbaglieremo mai, nulla sarebbe più scontato e incolore, vedremmo l’inizio delle nostre giornate di un azzurro cielo e l’arrivo della notte di un rosso sgargiante. Invece, oggi tutto ci appare uguale. La mattina è solo l’inizio di una giornata lavorativa e la sera è la fine. Ci sembra tutto piatto e ripetitivo.
Quante volte ho desiderato tornare indietro, quante altre ho sperato di trovare il coraggio di lanciarmi nel mondo come avrei fatto da piccolo.
Nel mio sogno ricorrente immagino il mondo con le regole dei bambini. Purtroppo quando arrivo al punto di rientrare la sera nella casetta sull’albero, mi sveglio sempre con il suono della sveglia e ricordo di avere trent’anni.
