Spesso mi domando il perché oggi non abbiamo più la capacità di inseguire quello che davvero vogliamo?
Siamo una massa embrionale incapace di imporre il nostro volere, viviamo vite che non ci appartengono e ringraziamo anche per questo.
Nel lavoro non siamo felici e con gratitudine e orgoglio parliamo della nostra quotidianità.
Per rispettare un credo che non sappiamo nemmeno da chi ci venga imposto portiamo avanti frequentazioni brevi solo per il gusto di conquistare senza aver appreso nulla da quella relazione e, soprattutto, della persona che abbiamo avuto accanto.
Utilizziamo la scusa dell’equilibrio, della mancanza di stimoli, della possibilità di poter conoscere sempre persone migliori, usando e gettando via persone come l’immondizia il mercoledì sera davanti casa in pantofole e pigiama.
Abbiamo completamente perso la nostra dimensione di esseri umani.
Per poter possedere un involucro di mattoni chiamato casa portiamo avanti lavori che ci derubano della nostra essenza e felicità, che ci uccidono a piccole dosi giorno dopo giorno.
Per poter credere di essere uomini o donne di valore, allontaniamo persone di cuore, semplicemente fragili senza averlo scelto, semplicemente per colmare il nostro ego e risolvere, sfamare, le stesse fragilità di cui noi per primi siamo portatori.
Per quale motivo viviamo così, perché moriamo ogni giorno credendo di essere vivi?
Perché il coraggio di essere umani oggi non è più di moda ma lo è solo cosa possediamo, il posto che visitiamo e il successo professionale che raggiungiamo?
Dobbiamo con tutte le nostre forze lottare contro questa apatia riconquistando la nostra umanità.
Dobbiamo lottare per essere felici e dobbiamo amare, dobbiamo essere fragili e sentire il dolore che ci provoca l’interdipendenza dalla persona che ci fa battere il cuore.
L’anno sta per volgere al termine ed è un buon momento per resettare e ricominciare cercando di mettere al primo posto la nostra dimensione di esseri umani.
