Il pensiero della settimana: il mondo iper connesso e la necessità di ritrovare noi stessi

Viviamo in un mondo fantastico, siamo talmente evoluti da poter ottenere tutto ciò che ci serve con un click.

Viaggiamo intorno al mondo grazie alle app più evolute, che ci permettono dal nostro divano di casa di conoscere mondi distanti ore e ore di aereo.

Conosciamo tutto delle culture più disparate, possiamo essere influenzati dallo stile di popoli completamente differenti da noi.

Siamo bombardati d’informazioni.
Tutto ciò sembrerebbe fantastico.

Purtroppo il risvolto della medaglia esiste;
stiamo pian piano dimenticando la nostra cultura, noi stessi, il motivo per cui siamo nati, i nostri talenti naturali.

Osserviamo e desideriamo somigliare.
Vorremmo essere speciali, saper fare tutto, avere quei vestiti così belli che sono di moda e vengono indossati dalla star di turno.
Vorremmo così tanto e così spesso somigliare a qualcosa di sempre differente che ci siamo persi.

Abbiamo paura della solitudine, di passare del tempo con noi stessi per conoscersi, dei momenti vuoti e di silenzio. Abbiamo paura di non essere al top, che nessuno voglia somigliare a noi, che non facciamo anche noi parte di un pacchetto costruito e in cui ci si possa riconoscere.

Tutta questa facilità di ottenere informazioni, osservare persone fare cose di talento, ci sta portando fuori strada.

Prendersi del tempo per restare da soli, concentrarsi su quello che il nostro corpo ci chiede, cercare di liberarsi dal desiderio di appartenere ma piuttosto essere diversi e unici, non confrontarsi più, questo è ciò di cui abbiamo davvero bisogno: uscire dalla routine, andare contro tendenza e riappropriarsi del passato e dei vecchi metodi per stare bene.

Proviamo ogni tanto a farlo e godiamoci la sensazione di libertà.

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