Il pensiero della settimana: guerra

Nel mese di febbraio del 2022, la maggior parte di noi si è svegliato, stava bevendo il suo caffè ed è venuto a conoscenza del conflitto Russo/ucraino, scoppiato dopo l’invasione russa sul territorio limitrofo.

Come abbiamo studiato al Liceo, historia magistra vitae.

Come sempre nella storia dell’uomo assistiamo alla concretizzazione del teorema, ” corsi e ricorsi storici”.

Nonostante l’evoluzione umana e l’intento di costruire una civiltà evoluta che non avesse bisogno né di violenza né di soprusi per potersi procurare i beni essenziali di sostentamento quotidiano, l’uomo non è riuscito nel suo intento.

La mancanza di questo successo che dai passi fatti nel passato nel secondo dopoguerra sembrava di facile raggiungimento è  dovuta come sempre alla cattiveria e alla smania colonizzatrice dell’uomo stesso, al desiderio di possedere di più e a quell’ intrinseca sensazione di sentirsi in minima parte comunque migliore del proprio simile.

Il conflitto russo/ucraino ci fa sprofondare di colpo indietro di 80 anni, come se i progressi fatti per raggiungere uno status di equilibrio trai i popoli del mondo fosse stato spazzato via in pochi giorni da alcune azioni belliche partite dal territorio dei vecchi zar.

Io nel mio piccolo credo che l’essere umano non sia pronto a vivere serenamente e in pace con i suoi simili, non riuscirà a farlo neanche tra altri 80 anni, la storia ci insegna che la convivenza pacifica non è contemplata in nessun epoca, e forse non lo sarà mai. Tutto quello che possiamo  fare è cercare nel nostro micromondo di applicare le regole del buon vivere e del rispetto verso il prossimo quotidianamente, sperando un giorno che la rivoluzione dei pochi possa influire sul comportamento di molti e dei potenti del mondo.

Viviamo in una società violenta e insensibile al dolore del prossimo, sempre protesa a guardare gli interessi individuali e a chiudersi in un piccolo guscio.

Mi spingo anche oltre affermando che l’uomo dal giorno in cui ha messo piede sulla terra ad oggi ha fallito in tutto ciò in cui poteva fallire, il dono dell’intelligenza e della coscienza che la natura gli ha dato in relazione agli animali è stato sfruttato solo per scopi egoistici e non per una reale comunanza di vita in pace con i propri simili

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