Il Mondo al Contrario diventa movimento: Vannacci-Salvini sfida glam-pop(ulista) con tanto di calendario

Il libro del generale Vannacci Il Mondo al Contrario è diventato un movimento politico e culturale, di cui lo scrittore dice di non farne parte. La kermesse che ha aperto le danze di questo soggetto politico a Marina di Grosseto è stata presieduta proprio dal generalissimo che ha fatto gli onori di casa e ha presentato il manifesto di ciò che vedremo da questo progetto.

Intanto, sempre in quel di sovranismo, Salvini tenta di scavalcare a destra Meloni, ancora scottato dal rush di successo della Giorgia nazionale, provato dai molti distinguo della Premier e sempre più indebolito, come se la scossa propulsiva del suo mandato da Segretario del Carroccio si sia piano piano affievolita e stia volgendo al termine.

Nel panorama trumpiano-sovranista-conservatore-anarco-istituzionale, dopo il successo del libro autoprodotto, Il Mondo al Contrario si era trasferito sui social, che gli ha fatto da forte cassa di risonanza. Subito sono nati gruppi e pagine che difendevano il “vannaccismo” e la sua peculiarità di dire frasi in libertà (diverso dalla libertà di dire frasi). Quante sono state le critiche alle parole estreme del libro, tante furono le difese al generale e alle sue idee. Da qui il padano Salvini forse già avvertiva la brezza dei neologismi di Vannacci, una brezza che sarebbe potuta diventare uragano. Si sarà chiesto il prode padano chi poteva superarlo nella così peculiare caratteristica di dire frasi in libertà iperbolicamente (a parte Trump)?

Fase 1

La fulminea raccolta di seguaci per le posizioni conservatrici, unpolitically correct e di estrema ratio del generale aveva fatto ragionare i malpensanti su un possibile bacino di voti di pancia. Vuoi vedere che la fortuna inaspettata del generale, date le idee, fa gola ai partiti più a destra?

Subito la Lega intercettò il segnale del generale, anche dopo le stilettate avute tra Vannacci e il Ministro della Difesa Crosetto di Fratelli d’Italia. Matteo Salvini si schierò in favore del generale, contro il politicamente corretto (il leader del Carroccio lo fa sempre per non sbagliare) e contro chi voleva mettere “il bavaglio” a Vannacci che silurava la campionessa italiana di pallavolo Egonu come non rappresentante dell’italianità per i suoi tratti somatici (la Egonu è di origini africane, ma non scendiamo in particolari mengeliani).

FASE 2

Cooptato il generale Vannacci, Salvini lo ha schierato come capolista indipendente della Lega alle scorse europee. Con una cassa di risonanza così vasta sarebbe stato un suicidio non sfoggiare il prodigio per la Lega. Ottimo risultato per Vannacci che fa incetta di voti e viene eletto all’Europarlamento, meno per la Lega che non sfonda e insieme ai conservatori non manda a casa la Von der Leyen.

Intanto, il “fenomeno Vannacci” ha un nuovo palco, stavolta istituzionale. L’europarlamentare della Lega si dedica alla mondanità più completa per raddrizzare l’immagine da estremista venuta a galla dopo il bizzarro Il Mondo al Contrario. Risponde alle solite domande sui tratti somatici, ribadendo le parole sulla Egonu ma stavolta condendole di ammirazione per l’atleta e per l’amore che dà alla patria, fa servizi in vestaglia dove dice di non essere di destra ma un rivoluzionario (non si sa come si possa essere rivoluzionari e conservatori).

FASE 3

Nel frattempo Salvini non si preoccupa di Vannacci, anzi l’estemporaneità del generale e il bacino di voti è benzina per la Lega. Salvini ha ottenuto dalla Meloni il Ministero delle Infrastrutture, così da poter amministrare su materie come zone di confine e grandi opere, ma la madre di tutte le riforme per la Lega, ovvero l’Autonomia Differenziata, ha delle defaillance. In più la flat tax sbandierata prima delle elezioni è, come ovvio, una chimera. Aggiungiamo per ultimo il problema di voler scavalcare la Premier a destra e la sana tigna istituzionale della Meloni di stemperare i toni del collega.

FASE 4

Uno dei Matteo nazionali è visibilmente in difficoltà mediatica e di consensi. Lontani i tempi dove veniva fotografato a petto nudo con la cravatta o stile tombeur de femme, lontani i red carpet e lontana la salvini-mania deceduta un giorno d’estate al Papeete.

Roberto Vannacci invece… fa uscire un calendario. Alla notizia un’intera nazione è sobbalzata per chiedere la pietas. Approfondendo la natura del calendario, gli italiani medi si sono imbattuti nel movimento IL MONDO AL CONTRARIO, di cui nel sito internet leggiamo questo:

“Il Comitato nasce nel 2023 dalla volontà di un gruppo di cittadini fermamente intenzionati a dare un seguito ai contenuti dei dodici capitoli del libro scritto dal generale Roberto Vannacci. Riteniamo di fondamentale importanza difendere la libertà di espressione sancita dalla Costituzione della Repubblica (articolo 21), contro gli attacchi del cosiddetto “pensiero unico dominante”. Ci opponiamo a qualsiasi forma di censura e ci organizziamo per difendere i principi e i valori enunciati nel volume “Il Mondo al Contrario” promuovendo e coordinando iniziative nel settore culturale, sociale, economico, ambientale ispirate dal pensiero del generale Roberto Vannacci.”

Soci, tesseramento, iniziative e, oltre al libro del generalissimissimo, il calendario con le vignette (tiriamo un sospiro di sollievo) sul Generale Vannacci. P

roprio a Marina di Grosseto, lo scorso 23 novembre, il movimento ha presentato la prima vignetta che ovviamente ha come soggetti, oltre il prode Vannacci, l’italianissima Egonu.

Nella tavola la Egonu dice di avere tratti somatici italiani e Vannacci le risponde che lei li ha italiani quanto lui li ha nigeriani. Un consiglio spassionato al generale e a tutti gli amici del Mondo al Contrario. Una vignetta umoristica deve avere all’interno l’umorismo, che non è la risata, ma un motto suscitato da una tecnica vera e propria. Si può ritentare con più fortuna.



Oltre le nefandezze tecnico-letterarie, linguistiche, antropologiche, filosofiche, biologiche, storiche e sociologiche del Mondo al Contrario, in tutte le sue propagini, il successo del general Vannacci tra i populisti di destra è in ascesa ancora vertiginosa. L’ultimo exploit del fan della X MAS aveva tra gli ospiti proprio quel Matteo Salvini che lo ha lanciato politicamente, che lo sostiene ma che sempre di più lo vede come un alter ego del panorama populista, conservatore di destra, trumpiano. 

Matteo Salvini, a un passo dal titolo di MIN. GLAM POP. (Ministro Glamour Populista), vedeva un’ombra da lontano che si è avvicinata sempre di più, fino a deflagrare vicino a lui e farsi sua stessa ombra e voce: quel generale Roberto Vannacci che è riuscito a verbalizzare in un libro anche il “pensiero” più recondito della pancia reazionaria.

Il segretario della Lega potrebbe sentirsi attonito. Per quanto ci si mettano anni a ritagliarsi una posizione del genere con frasi altisonanti nel mondo al contrario della politica odierna, alla fine, arriva sempre uno più populista di noi!

Quoque tu… o generale! 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here