Il canone Rai è da tempo materia di discussione tra le diverse forze politiche e tra l’opinione pubblica.
Rappresenta, per ogni famiglia, un esborso di 9 euro al mese per 10 mesi, che viene calcolato direttamente sulla bolletta elettrica, per un totale complessivo di 90 euro annui.
Ad introdurlo in bolletta a fine 2015 era stato l’allora premier Matteo Renzi e il valore dell’onere per famiglia era pari a 113 euro annui, 23 in più rispetto a oggi.
La mossa di Renzi aveva l’obiettivo di contrastare ed eliminare l’evasione sull’imposta per la tv pubblica, stimata attorno al 27%.
Ieri a Roma, durante un evento elettorale della Lega, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato di voler tagliare la spesa dalla bolletta elettrica a partire dal 2024. È bene ricordare che già il precedente esecutivo, guidato da Mario Draghi, aveva previsto la cancellazione del canone Rai dalla bolletta a partite dal 2023.
Giorgetti ha dichiarato: “Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento”.
A dare manforte a questa decisione ci pensa l’Unione europea. Bruxelles ha richiesto infatti l’eliminazione degli oneri impropri dai costi dell’energia per motivi di trasparenza.
L’Ue ritiene che non sia corretto che siano i fornitori di energia a riscuotere pagamenti non inerenti alle loro prestazioni e, allo stesso tempo, che sia sbagliato che i consumatori paghino nella stessa bolletta una spesa legata a un servizio diverso.
Quindi, come verrà riscosso il pagamento del canone Rai a partire dall’anno prossimo? Le ipotesi, al momento, sono tre: il ritorno al pagamento tramite bollettino postale, l’addebito sul conto corrente e l’utilizzo della piattaforma PagoPa.