I tanti “Volti del Potere” in scena nella nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma

Barocco e contemporaneo: sono i due poli lungo cui si muove la nuova stagione 2024/2025 del Teatro dell’Opera di Roma, dedicata quest’anno ai “Volti del potere”. A dare l’immagine al nuovo cartellone è l’artista figurativo come Francesco Vezzoli, scelto in collaborazione con il MAXXI, che ha realizzato una serie di evocative opere volte a rappresentare con la sua dirompente poetica i titoli proposti.

«Con la scorsa stagione abbiamo “sconfinato” in territori inesplorati e avvincenti – dice il Sovrintendente Francesco Giambrone -. Con la prossima il nostro sguardo si propone di cogliere nuove sfide e superare nuovi confini, seguendo il fil rouge “Volti del potere”, come suggeriscono le belle e forti immagini create da Francesco Vezzoli. Una proposta artistica che attraversa quattro secoli, dal Barocco ai giorni nostri, esplorando i linguaggi della scena contemporanea, i capolavori del Novecento ma anche il grande repertorio, con una particolare attenzione per il recupero di quella tradizione artigianale che ha reso il nostro teatro e l’arte scenografica italiana celebri nel mondo».

11 nuove produzioni, di cui 9 d’opera e 2 di danza, per un totale di 12 titoli operistici, 7 balletti e 6 concerti compongono il mosaico della nuova stagione dell’Opera di Roma, che si aprirà tradizionalmente il 27 novembre, data che nel 1880 vide l’inaugurazione del Teatro Costanzi.

Un cartellone che si amplia, con tre titoli di opera, uno di danza, un concerto e 17 serate complessive in più rispetto allo scorso anno. Una programmazione fitta, possibile grazie alla buona salute del Teatro, che quest’anno per il decimo anno consecutivo segna un bilancio in positivo.

«Questa nuova stagione si conferma inoltre come un investimento sempre maggiore: più titoli di opera e di balletto, più concerti, più serate di apertura del Costanzi, oltre a eventi in spazi alternativi di straordinaria bellezza come la Nuvola e le Terme di Diocleziano, cui si affianca il Teatro Nazionale. Un teatro in ottima salute, con un bilancio solido e in attivo ormai da tanti anni, con una media di riempimento della sala che supera il 90%, e con tantissime serate sold out, che ci hanno spinto a riaprire dopo anni la vendita dei posti di solo ascolto. Un progetto culturale fondato sulla curiosità e che punta a creare un luogo di riflessione, uno spazio di pensiero critico e libero».

«La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma propone un cartellone ricco di produzioni nuove e di sfide importanti anche in vista del Giubileo. – dichiara Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma e Presidente della Fondazione – Davvero una programmazione di grande rilievo, che valorizza il livello di eccellenza del nostro patrimonio teatrale nel campo dell’Opera, del Balletto e della Concertistica. Rendere la programmazione teatrale accessibile a tutti è una priorità che il Teatro dell’Opera porta avanti con convinzione, scommettendo su progetti per rendere la cultura sempre più partecipata e volta all’inclusione. I teatri stimolano infatti la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e culturale di un territorio, raggiungono varie tipologie di pubblico e diventano collegamento tra generazioni e culture differenti. E, avvicinando la città, sperimentano modi innovativi di fruire dell’arte e di diffonderla. Un importante compito che valorizzando la filiera creativa incoraggia un consumo culturale vivace, diffuso e di qualità».

Ad inaugurare la nuova stagione, come già anticipato, sarà il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, diretto da Michele Mariotti, direttore musicale dell’Opera di Roma. Il nuovo allestimento, curato nella regia da Richard Jones, si avvale di un cast di grandi voci italiane: Luca Salsi nel ruolo del titolo, Eleonora Buratto come Maria Boccanegra e Michele Pertusi nella parte del nobile Jacopo Fiesco.

Per i titoli d’opera torna anche la Tosca di Puccini, per celebrare i 125 anni dalla prima rappresentazione avvenuta al Costanzi. Per l’occasione, sono in programma tre riprese dell’opera in tre diversi periodi, tra gennaio e maggio. Lo spettacolo è proposto con la regia di Alessandro Talevi e le scene della prima rappresentazione assoluta, ricostruite a partire dagli originali bozzetti di Adolf Hohenstein.

Tra gli appuntamenti in cartellone la Lucrezia Borgia, capolavoro noir di Gaetano Donizetti, con la regia di Valentina Carrasco e Roberto Abbado sul podio, e la terza e ultima tappa del progetto “Trittico Ricomposto”, fortemente voluto dal direttore musicale Michele Mariotti e realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago, che quest’anno accosta la Suor Angelica a un altro capolavoro del Novecento, Il prigioniero di Luigi Dallapiccola.

Due nuove prime volte al Costanzi: l’Alcina di Händel, diretta da Rinaldo Alessandrini, con la regia di Pierre Audi e la Adriana Mater di Kaija Saariaho, in prima italiana, con la regia di Peter Sellars, diretta da Ernest Martínez Izquierdo.

Per il balletto il Teatro dell’Opera di Roma propone 7 titoli, tre in più rispetto ai quattro che abitualmente si eseguono negli altri teatri, rinnovando l’attenzione costante del Costanzi verso il Corpo di ballo e la scuola di danza della Fondazione.

Lo Schiaccianoci di Čajkovksij, nella visione coreografica di Paul Chalmer, e Il pipistrello, il balletto umoristico creato nel 1979 da Roland Petit e tratto dall’operetta di Johann Strauss jr., sono le due proposte che accompagneranno il periodo di Natale e di Capodanno. Nel 2025 seguiranno la Carmen firmata da Bubeníček, il Trittico Contemporaneo (In Esisto di Vittoria Girelli, S di Philippe Kratz, e Creature di Francesco Annarumma) alla Nuvola dell’EUR e un secondo Trittico, questa volta al Costanzi, con tre grandi firme della scena contemporanea: Dawson / Lighfoot – León / Ekman. Chiudono il cartellone l’Onegin di John Cranko, danzato per la prima volta al Costanzi dall’étoile del Teatro alla Scala Nicoletta Manni con Friedemann Vogel, e il Marco Spada, nella ricostruzione di Lacotte.

Ricca anche la stagione concertistica, che promette una presenza sempre più assidua a Roma del direttore musicale Michele Mariotti, che continua il lavoro di ammodernamento e di perfezionamento che sta svolgendo con l’Orchestra dell’Opera di Roma.

Torna all’Opera di Roma anche Esa-Pekka Salonen, per una data straordinaria della tournée della Philharmonia Orchestra di Londra. Accanto a questo, sono in programma altri quattro concerti che vedono impegnati i complessi artistici del Teatro: due del Direttore musicale Michele Mariotti, uno di James Conlon e uno di Diego Ceretta.

La stagione sarà seguita, nell’anno del Giubileo, dal festival estivo, la cui programmazione è interamente affidata a Damiano Michieletto: una nuova sfida e un’inedita forma di collaborazione per il regista e il Teatro dell’Opera di Roma, che tra i titoli proposti vedrà una nuova produzione di West Side Story di Bernstein diretta da Mariotti con la regia dello stesso Michieletto.

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