I calciatori francesi esercitano il loro diritto di voto nonostante gli impegni agli Europei: una lezione per l’Italia

L’importanza del voto a distanza per i calciatori francesi agli Europei

Durante gli Europei di calcio in Germania, quattro calciatori francesi hanno fatto sentire la propria voce non solo sul campo, ma anche nella sfera politica, grazie alla possibilità di votare da lontano. Marcus Thuram, Kylian Mbappé, Jules Koundé e Aurélien Tchouaméni hanno celebrato la recente sconfitta del Rassemblement National alle elezioni legislative francesi, dimostrando un forte impegno civico.

La sorpresa delle elezioni legislative francesi

Il secondo turno delle elezioni legislative in Francia ha visto la sinistra trionfare, superando sia il partito del presidente Macron sia quello di Marine Le Pen, dato per favorito alla vigilia. Questo risultato inaspettato ha acceso un dibattito sulla governabilità del paese e sulla formazione del nuovo governo. Nonostante l’impegno calcistico, i giocatori della nazionale francese si sono espressi chiaramente sulle loro preferenze politiche.

Un chiaro messaggio contro l’estrema destra

Prima delle elezioni, Marcus Thuram e Kylian Mbappé avevano già esortato gli elettori a non votare per Le Pen e Bardella, ricevendo molte critiche. Tuttavia, dopo il risultato delle urne, i giocatori non hanno esitato a celebrare la sconfitta dell’estrema destra. Thuram ha utilizzato le sue piattaforme social per esprimere il proprio entusiasmo, condividendo una stories in cui ha esaltato la diversità e l’importanza della mescolanza culturale in Francia.

Jules Koundé ha twittato il proprio sollievo e congratulazioni ai francesi, sottolineando l’importanza di evitare che la Francia fosse governata dall’estrema destra. Aurélien Tchouaméni, con un messaggio conciso ma potente su ‘X’, ha definito il risultato elettorale come “la vittoria del popolo”. Questi gesti dimostrano quanto i calciatori siano consapevoli del loro ruolo e dell’influenza che possono esercitare al di fuori del campo.

Un confronto con l’Italia: il voto a distanza

In Italia, il tema del voto a distanza per i cittadini fuori sede è stato al centro di dibattiti per anni, ma senza risultati concreti. A differenza di molti paesi europei, l’Italia richiede ancora ai cittadini di votare nel comune di residenza, ostacolando milioni di studenti e lavoratori. Recenti sperimentazioni per il voto degli studenti fuori sede alle elezioni europee hanno dimostrato la fattibilità di soluzioni pratiche, ma una proposta di legge sul voto a distanza è ancora ferma in Senato. Il contrasto con paesi come la Francia, dove il voto per procura è una realtà consolidata, è evidente.

L’attuale sistema elettorale italiano impone ai cittadini di recarsi nel proprio comune di residenza per votare, creando significativi ostacoli per coloro che, per vari motivi, si trovano lontani da casa. Questa limitazione non solo riduce la partecipazione elettorale, ma va anche contro il principio costituzionale del diritto di voto universale e uguale.

Tentativi di riforma

Negli ultimi anni, ci sono stati diversi tentativi di riforma per introdurre il voto a distanza in Italia. Una delle proposte più significative è quella del voto anticipato presidiato, suggerita dalla Commissione Bassanini nel 2022. Questo sistema permetterebbe ai cittadini di votare in luoghi appositi prima della data ufficiale delle elezioni, garantendo al contempo la sicurezza e la segretezza del voto.

La sperimentazione e i prossimi passi

Un importante passo avanti è stato compiuto recentemente con la sperimentazione del voto per gli studenti fuori sede durante le elezioni europee. Questa iniziativa ha dimostrato che è possibile implementare soluzioni pratiche per facilitare il voto dei cittadini fuori sede, ma la strada per una legge definitiva è ancora lunga. Attualmente, una proposta di legge sul voto a distanza è ferma in Senato da un anno, e il processo legislativo necessita di una spinta decisiva per portare avanti la riforma.

Il confronto con altri paesi europei

Il contrasto con altri paesi europei è evidente. In Francia, per esempio, il sistema elettorale permette il voto per procura, consentendo ai cittadini di designare una persona di fiducia per votare al loro posto se impossibilitati a farlo di persona. Questa e altre modalità di voto a distanza sono state adottate con successo in molti stati, facilitando una maggiore partecipazione elettorale e rafforzando la democrazia.

L’adozione di un sistema di voto a distanza in Italia apporterebbe numerosi benefici. Innanzitutto, aumenterebbe significativamente la partecipazione elettorale, dando la possibilità a milioni di cittadini di esprimere il proprio voto senza dover affrontare i costi e le difficoltà logistiche di un viaggio verso il comune di residenza. Inoltre, un sistema di voto a distanza ben progettato garantirebbe la sicurezza e la segretezza del voto, mantenendo l’integrità del processo elettorale.

Dunque la partecipazione attiva dei calciatori francesi nelle elezioni legislative mentre erano impegnati in Germania agli Europei di calcio è un chiaro esempio di come il voto a distanza possa essere gestito efficacemente. Questa situazione dovrebbe servire da ispirazione per l’Italia, affinché vengano adottate le necessarie riforme per permettere anche ai cittadini italiani fuori sede di votare facilmente, rafforzando così la democrazia e la partecipazione civica. I legislatori italiani devono prendere esempio dai paesi che hanno già implementato con successo il voto a distanza e fare in modo che ogni cittadino abbia la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto, indipendentemente dalla propria ubicazione.

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