L’attrice americana ha invitato i suoi colleghi a fare lo stesso in segno di richiesta di maggior par condicio nella giuria coinvolta nell’assegnazione dei premi
Non c’è pace ad Hollywood. Dopo i casi Weinstein e Floyd, che hanno visto scendere in campo molte personalità di spicco del cinema statunitense e non solo a sostegno dei diritti civili, è la volta dei Golden Globes o, più precisamente, della Hollywood Foreign Press Association (HFPA), organizzazione formata da giornalisti professionisti che rappresentano l’industria del cinema a stelle e strisce. Componenti ed ente stesso sono stati infatti accusati di forte mancanza di pluralismo all’interno delle giurie che decidono l’assegnazione dei vari premi.
Per tentare di contrastare la negativa onda mediatica abbattutasi dopo queste pesanti accuse, l’associazione sta avviando un piano di rinnovamento dell’assets interno, promettendo un aumento di persone di colore implicate nel processo decisionale. Un vero e proprio atto di inclusione multirazziale, “necessario” secondo coloro che lo stanno richiedendo da tempo.
Tra questi, spicca l’attrice americana Scarlett Johansson, una delle prime ad aver preso le distanze dall’HFPA e dall’intero sistema. La 36enne, protagonista di numerose pellicole di successo come Match Point, Storia di un Matrimonio e Black Widow, ha infatti restituito alcune statuette vinte nel corso della sua carriera in segno di protesta. La stessa ha pesantemente accusato l’associazione definendola “sessista al limite della molestia” a causa delle domande e dei commenti elargiti durante le varie conferenze stampa. Un comportamento quello messo in atto dalla HFPA che ha portato l’attrice a scegliere di non prendervi più parte ormai da diverso tempo.
L’iconica star ha lanciato l’idea, fortemente appoggiata anche da altri illustri colleghi, come l’attore nonché co-protagonista in The Avengers Mark Ruffalo, il quale ha concordato con il giudizio della Johansson circa il comportamento errato dell’organizzazione in materia di diritti civili. In un lungo post su Instagram, l’interprete si è sfogato circa gli errori commessi dall’associazione negli ultimi anni. “E’ scoraggiante vedere l’HFPA resistere al cambiamento che gli viene chiesto da anni. Ora è il momento di farsi avanti e rimediare ai torti del passato” ha scritto Ruffalo.
Ruffalo e la Johansson, però, non sono gli unici assi hollywoodiani a sostenere la nobile causa. È di poche ore fa l’accorata adesione di Tom Cruise alla protesta. Stando alle ultime notizie, infatti, anche l’attore, momentaneamente impegnato sul set dei prossimi due capitoli di Mission Impossible, ha voluto contribuire alla contestazione restituendo ben tre Golden Globes vinti nel corso della sua carriera.
Cruise avrebbe rispedito al mittente le statuette relative alla categoria Miglior Attore Protagonista per i film Nato il 4 Luglio, Jerry Maguire e Magnolia.
Oltre agli attori sopracitati, anche l’emittente NBC ha voluto aderire all’iniziativa decidendo di non trasmettere l’evento dei Golden Globes fin quando non ci sarà un radicale cambiamento nel processo decisionale relativo alle premiazioni. A quest’ultima, anche altre piattaforme streaming come Netflix ed Amazon Prime Video hanno dichiarato di voler cessare ogni tipologia di rapporto con la HFPA in segno di solidarietà.
Al momento l’organizzazione non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’orda di proteste ed alla restituzione dei premi da parte della Johansson e di Cruise.