È il quinto giorno di combattimento sul fronte ucraino e la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Tutti i giorni i soldati ucraini si battono per la propria patria lasciando le rispettive famiglie. Per supportare le forze armate di Kiev contro la Russia, sono state date armi ai civili, sono stati invitati a costruire bombe molotov e le donne, insieme ai propri figli, cuciono le reti per i soldati. Ma non basta. Zelensky ha lanciato un appello a tutti i cittadini del mondo per formare una legione internazionale di volontari, regolamento già previsto dal 2016 secondo “un contratto su base volontaria”. Ovviamente, fra i volontari richiesti ha la precedenza chi ha già esperienza militare. Vi ricordate la guerra civile spagnola nel 1936 e le brigate internazionali a cui partecipò anche lo scrittore britannico George Orwell? Sembra di rivivere quel periodo.
Nonostante per il momento l’esercito russo appaia più munito e preparato e con più mezzi militari, è da riconoscere l’incredibile forza e resistenza con cui l’esercito ucraino lo sta fronteggiando. Sono stati attivati i primi centri di reclutamento volontari presso le ambasciate ucraine e fra le prime ad attivarsi è stata quella di Israele. Che si è anche offerto come mediatore nel tentativo di ottenere una tregua e, perché no, una pace fra le due parti che si sono incontrate in Bielorussia.
Anche l’Inghilterra ha dato via libera ai volontari britannici per combattere al fianco degli ucraini. La ministra degli esteri Liz Truss ha dichiarato ciò: «Questo è qualcosa su cui le persone possono prendere le proprie decisioni, il popolo ucraino sta lottando per la libertà e la democrazia, non solo per l’Ucraina ma per l’intera Europa». A seguire anche la Danimarca che con il primo ministro Mette Frederiksen ha convenuto che non ci sia nessun ostacolo legale a tale decisione.
I negoziati.
I colloqui sono iniziati oggi alle 10 (previsti in realtà per il 1 marzo) a Gomel, in Bielorussia, mentre sembra che la Russia abbia allentato i suoi attacchi. Anche se Putin ieri ha ordinato l’allerta del sistema nucleare di deterrenza. Non si sa cosa aspettarsi da questi negoziati, sicuramente la cosa importante è finire il massacro di civili innocenti.
La Russia accusa l’Ucraina di usare i civili come scudo umano, invece di farli evacuare attraverso un varco di Sud Ovest. Secondo Kiev, la Russia nei primi quattro giorni ha perso circa 4000 uomini, dozzine di aerei e centinaia di veicoli di combattimento. L’ultimo bilancio del ministero della salute conta 352 civili ucraini uccisi, tra cui 14 bambini. I feriti sono 1.684, tra cui 116 bambini. L’Onu stamattina ha dichiarato 102 civili, tra cui 7 bambini, uccisi e 304 feriti da giovedì. Precisa anche che il bilancio delle vittime potrebbe essere molto più elevato. L’agenzia Interfax aveva già fatto presente che l’esercito russo aveva catturato 471 uomini ucraini.
Nella notte di questo quinto giorno, le città di Kiev e Kharkiv sono state attaccate. Un missile russo, secondo fonti media ucraine, ha colpito un condominio, un asilo e un negozio nel centro di Chernihiv provocando un incendio. Una donna è rimasta ferita.
Banche russe off.
L’intero Occidente ha deciso di escludere le banche russe da Swift, oltre alle dure sanzioni che si stanno applicando da qualche giorno. L’obiettivo di Mosca è provocare una reazione di forza immediata da parte dell’America e dell’intera Europa. Biden, però, non ha mai ceduto alla tentazione. La Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha dichiarato: «Impediremo a Putin di usare il suo forziere di guerra. Paralizzeremo le attività della banca centrale russa. Questo bloccherà le sue transizioni. In coordinamento con il presidente Biden, il presidente Macron, il cancelliere Scholz, il presidente del Consiglio Draghi, il primo ministro Trudeau e il primo ministro Johnson, abbiamo considerato un significativo inasprimento della nostra risposta internazionale».
Persino la Svizzera, secondo il Corriere della Sera, rompe la sua storica neutralità: applicherà alla Russia le stesse sanzioni dell’UE. Come annuncia il presidente della Confederazione Ignazio Cassis: «Neutralità non significa indifferenza».
Media out!
Alcuni siti web del Cremlino e del Ministero della Difesa Russo sono stati attaccati da Anonymous. La Cnn ha mandato in tilt tutti i siti governativi e ha girato le informazioni ai cittadini russi in modo da poter essere liberi dalla censura di Putin e sapere con certezza – senza interpretazioni e omissioni importanti del Presidente – cosa sta facendo all’Ucraina. Infatti, molte sono le manifestazioni in piazza in Russia, da San Pietroburgo a Mosca, e i manifestanti vengono fortemente repressi dalle forze dell’ordine filo Putin. Da ieri, circolano in televisioni e sul web immagini di cittadini che depositano mazzi di fiori davanti all’Ambasciata ucraina a Mosca e vengono fermati e – chi scappa o ignora i poliziotti – arrestati. Immagini forti, queste, che non dimenticheremo facilmente e nemmeno gli stessi russi che hanno dimostrato di non essere la rappresentanza delle decisioni di Putin.
Ha bloccato un sito della rete di controllo del gas russo, il Russian Linux terminal di Nogir, nel nord dell’Ossezia. In un video di circa 2 minuti diffuso sul canale social a loro attribuito, ha spiegato i motivi dell’operazione “OpRussia” che mette nel mirino il presidente russo, Vladimir Putin. Nel video si rivendicano attacchi informatici contro la rete propagandistica russa e molti siti del governo di Mosca. Si rivolge anche ai soldati russi, chiedendo di deporre le armi e di ritirarsi dall’Ucraina perché i crimini che commette Putin non devono essere anche i loro. Come collettivo, Anonymous offre tutta la sua collaborazione nel fornire informazioni valide al popolo russo sulle azioni folli dell’uomo che si fa chiamare Presidente, provando anche ad aiutare la popolazione ucraina con pacchetti di assistenza.
Secondo ANSA, anche Meta Platforms, la casa madre di Facebook, ha vietato ai media statali russi di pubblicare inserzioni pubblicitarie o trarre profitto dagli annunci. Idem per Twitter ed Instagram.
La Farnesina richiama gli italiani.
La Farnesina invita gli italiani – a titolo temporaneo (turisti, studenti, persone in viaggio d’affari e simili – a lasciare la Russia. Una decisione dovuta anche alla chiusura dello spazio aereo ai voli provenienti dalla Federazione Russa, a partire dal 27 febbraio. Secondo una nota del sito Viaggiare Sicuri, «i connazionali presenti nel Paese e in procinto di rientrare in Italia devono contattare tempestivamente la compagnia aerea di riferimento per informazioni su itinerari alternativi. Risultano tuttora attivi voli con scalo a Istanbul, Doha, Abu Dhabi e Dubai. Per raggiungere lo spazio Schengen via terra, sono disponibili bus da San Pietroburgo (Obvodnoy kanal 36, stazione pullman centrale) per Tallin, Estonia».