Un gioiellino “incasato” nelle Marche
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“Per quest’anno non cambiare. Stessa spiaggia, stesso mare” cantava nel 1963 Piero Focaccia, preannunciando un modus operandi tipicamente estivo di tutti quei villeggianti che, anno dopo anno, confermano la propria fedeltà verso una determinata meta turistica prescelta per trascorrere le vacanze. Questo è il caso della maggior parte dei villeggianti che, ogni anno, scelgono una meta (ancora) poco turistica.
Sebbene, soprattutto negli ultimi anni, si stia attrezzando notevolmente per crescere in tal senso, a due passi dalla più celebre San Benedetto del Tronto, troviamo Grottammare.
Comune italiano in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, Grottammare si sviluppa lungo le bianchissime coste del Mar Adriatico, dividendosi in due zone: il paese alto, che si può raggiungere agevolmente a piedi, e il paese basso, dove sorgono gli stabilimenti balneari, i negozi e tutte le attività commerciali del paese.
Frequento questa località ormai da qualche anno e ne sono profondamente innamorata. Anno dopo anno è sempre una nuova scoperta, ma, al tempo stesso, è un piacere sapere di poter ritrovare i medesimi volti familiari. Rappresentano la maggioranza, infatti, i villeggianti che continuano a tornare, perseveranti, negli anni. Ho provato a indagare intorno a questo fatto, partendo da una domanda ben precisa: “Cosa spinge le persone a tornare qui?”. Per rispondere a tale quesito, ho avuto il piacere di interloquire con chi, Grottammare, la conosce e la vive da sempre.
Da quanti anni la tua famiglia viene a Grottammare?
Ormai da oltre vent’anni. Affittiamo sempre lo stesso appartamento, che ha visto transitare quattro generazioni. Fratelli, sorelle, nipoti. Tornare a Grottammare ogni anno non vuol dire recarsi in vacanza, bensì tornare a casa. Ci conosciamo tutti, siamo una vera e propria famiglia allargata.
Dal punto di vista turistico, quali sono i punti di forza di Grottammare?
In primis, senza ombra di dubbio, il fatto che proponga diversi tipi di soluzione, in base alle proprie esigenze. La parte alta, quella del borgo, rappresenta una finestra sul passato: fra i vicoli medievali e le case in pietra si respira tanta tradizione, ma anche una profonda calma, un intimo senso di accoglienza e, soprattutto, il piacere della buona tavola e della scoperta. La parte bassa, dal canto suo, propone una soluzione più strettamente turistica: chilometri di litorale bianchissimo, dove sorgono numerosi hotel –alcuni dei quali, essendo storici, sono diventati delle vere e proprie istituzioni, come l’Hotel Marconi –, stabilimenti affollatissimi, ora largamente attrezzati per rispettare le restrizioni pandemiche e, soprattutto, numerosi ristoranti, dove si può godere di un ottimo pasto, con i piedi immersi fra i finissimi granelli di sabbia, proprio quasi dentro al mare.
Come è cambiata Grottammare rispetto a trenta, quarant’anni fa?
Fino alla metà degli anni Ottanta, questa era una località ancora poco conosciuta. D’altronde, proprio a due passi, sorge la più celebre San Benedetto del Tronto, meta ambita soprattutto dai giovani che sono alla ricerca di divertimento notturno. Un tempo, gli stabilimenti si contavano sulle punte delle dita, mentre, oggi, c’è l’imbarazzo della scelta. La dimensione della spiaggia era molto più ridotta, per via dell’erosione provocata dal moto ondoso; in tal senso, qualche decennio fa il comune ha deciso di prendere provvedimenti, situando dei frangiflutti a ridosso della costa per arrestare questo fenomeno. Anche a livello urbanistico i cambiamenti sono stati ingenti. Negli anni Duemila, il litorale è stato sottoposto a un profondo processo di restyling e di ammodernamento: si è deciso di costruire, infatti, una pista ciclo-pedonale che collegasse Grottammare con San Benedetto del Tronto, per agevolare gli spostamenti ma, soprattutto, per eliminare il distacco fra le due località. Sono sorti, inoltre, diversi hotel, ristoranti e negozi. Oggi si continua a costruire, ma sempre conservando lo spirito distintivo di Grottammare: divertimento, relax e rispetto della tradizione.
Si è detto che Grottammare risponde alle diverse esigenze del villeggiante. Quali sono le comodità principali?
Sicuramente la sopracitata pista ciclo-pedonale, che ha cooperato a rendere Grottammare appetibile agli occhi dei villeggianti, soprattutto per coloro che desiderano dimenticare i tradizionali mezzi di trasporto per tutto il periodo della vacanza. Le biciclette, infatti, rappresentano un elemento di utilità in primis, ma anche di svago, sia per i più piccoli che per gli adulti. Sono molte le famiglie che decidono di affidarsi a questo mezzo di trasporto per gli spostamenti, in tutta sicurezza.
Un altro fattore da tenere in considerazione, soprattutto se si viaggia in famiglia, riguarda la possibilità di potersi spostare completamente a piedi. Il punto nevralgico di Grottammare, infatti, Piazza Kursaal, si raggiunge con una piacevolissima passeggiata, sia dal lungomare sud – talvolta transitando attraverso le bancarelle allestite in determinati giorni della settimana – sia dal lungomare nord, consigliatissimo per ammirare i numerosi villini in stile Liberty. La piazza, inoltre, offre numerosi punti di ristoro – pub, gelaterie, ristoranti e locali che propongono soluzioni di finger food – ma anche numerosi spazi verdi con sedute in legno, il tutto a disposizione di un panorama mozzafiato, proprio a picco sul mare.
Cosa consiglieresti a un turista che approccia a Grottammare per la prima volta?
Suggerirei di godere dell’immenso patrimonio naturale e culturale che questa terra ha da offrire, sempre nel rispetto di un luogo che sorge “incasato” – come si suol dire – su una collina a picco sul mare, beneficiando di ogni più piccola sensazione che scaturirà dalla permanenza qui. Ma, soprattutto, consiglierei di sentirsi a casa, perché Grottammare resta – e questo posso garantirlo – nel cuore di chi ha avuto la fortuna di transitarvi.