Applausi scroscianti hanno accolto l’ultima replica di Ernani, opera del giovane Verdi, messa in scena al Teatro dell’Opera di Roma lo scorso sabato 11 giugno, diretta dal maestro Marco Armiliato e con la regia e scenografia di Hugo de Ana.
Un dramma lirico di straordinaria potenza, non tra le più celebri o frequenti delle opere verdiane, ma senz’altro in grado di catturare per la sua forza e la sua potenza espressiva e per la ricchezza delle sue vocalità.
Un’opera a metà tra il classicismo e il romanticismo, dove alcuni dei tratti distintivi delle opere successive più famose di Giuseppe Verdi già trovano terreno fertile in Ernani.
“Si tratta di un’opera del primo Verdi che però contiene già tratti germinali della sua produzione successiva, specialmente sul piano della vocalità” – ha dichiarato il maestro Armiliato all’Opera di Roma.
La storia, ambientata nella Spagna di re Carlo V d’Asburgo, è quella del bandito Ernani (Francesco Meli) e della sua amata Elvira (Angela Meade). Il loro amore è ostacolato dal vecchio zio don Ruy Gomez de Silvia, Grande di Spagna (Evgeny Stavinsky) e dal re don Carlo (Ludovic Tézier), anch’essi innamorati della ragazza.
Amore e potere, onore e vendetta sono i fili rossi che collegano non solo i quattro protagonisti dell’opera, ma l’intera storia, sul cui sfondo si ripercorrono le tracce storie della Spagna del sedicesimo secolo, sotto il regno di Carlo V.
Ernani chiude così questa prima parte della stagione del Teatro dell’Opera di Roma al Costanzi: la prima tornata finalmente a una capienza piena del teatro dopo la pandemia.
“Innegabilmente c’è un forte desiderio di ritorno alla normalità, anche perché a un certo punto si dubitava davvero che potessimo recuperarla” spiega il maestro Armiliato in un’intervista al Costanzi. “Oggi c’è un palpabile entusiasmo, sia tra il pubblico che tra i musicisti, che vedono finalmente ridursi le restrizioni. Tutti sono stati felici di riprendere a lavorare come prima”.
Giunta l’estate, dopo una parentesi di due anni al Circo Massimo, quest’anno il Teatro dell’Opera di Roma torna finalmente alle Terme di Caracalla, nella sua tradizionale “casa estiva”.
La stagione estiva dell’Opera di Roma a Caracalla si aprirà il prossimo 1 luglio con la prima di Mass, di Leonard Bernstein, sotto la direzione di Diego Matheuz e con la regia di Damiano Michieletto.