Giornata Mondiale contro l’AIDS: dati, terapie e iniziative

Ogni anno, il 1 Dicembre, si ricorda la Giornata Mondiale contro l’AIDS.

I dati nel mondo  

Nel mondo sono 38,4 milioni le persone che hanno contratto HIV; di questi, l’1,7% sono bambini e il 54% donne.

Si presume che l’84% sia consapevole di aver contratto il virus, eppure ci è noto che il restante 16% non ha mai effettuato il test per diversi motivi, non solo legati all’eventuale stigma sociale o alla paura, ma anche alla difficoltà ad accedere ai servizi sanitari, soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto Terzo Mondo. 

In Italia i numeri sono i seguenti:

Nel 2021, il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse (800 861061), ha ricevuto 7.175 telefonate: il 59,9% degli utenti ha dichiarato di aver avuto rapporti eterosessuali non protetti, il 13,1% rapporti omosessuali non protetti mentre, il 23,5% dei casi non ha manifestato comportamenti rischiosi.

Le persone che si rivolgono al numero verde chiedono prevalentemente informazioni sulle modalità di trasmissione per avere risposte in merito ai propri dubbi o per ricevere informazioni sulle modalità di effettuazione del test, a partire da dove è possibile farlo.

Che cos’è l’AIDS? 

È la sindrome da immunodeficienza acquisita, che viene provocata dal virus dell’ HIV (il virus dell’immunodeficienza umana). La malattia provoca un lento e progressivo deterioramento del sistema immunitario, il che abbatte le capacità dell’organismo di difendersi da infezioni provocate di virus o batteri. L’HIV è un lentivirus, uno di quei virus caratterizzati dalla lunghezza dei tempi che intercorrono tra il contagio e la manifestazione della malattia.

Differenza tra  HIV  AIDS

Una persona si definisce sieropositiva all’HIV quando ha contratto la malattia ma non ha alcuna manifestazione sintomatologica. Difatti, possono passare anni dalla comparsa di qualsivoglia avvisaglia di infezione, per questo motivo è necessario — successivamente a rapporti sessuali non protetti — sottoporsi all’esame del sangue, il quale è in grado di rilevare  la presenza o meno del virus. Al contrario, una persona affetta da AIDS, essendo il suo sistema immunitario compromesso, ha enormi difficoltà nel contrastare le malattie.

Come si vive con l’AIDS? (terapie, hiv e trasmissione al feto)

Dinnanzi al risultato positivo del test,  generalmente si pensa che la vita sia finita ma, grazie al progresso della medicina, si può convivere con la malattia e persino avere figli. L’AIDS, infatti, non colpisce tutti allo stesso modo. Come già sottolineato precedentemente, si può contrarre il virus e non avere alcun sintomo grave; inoltre oggi, con le terapie retrovirali, è possibile bloccarne la progressione.

Una volta avuto l’esito positivo del test sarà necessario recarsi al reparto di Malattie Infettive del proprio comune per ottenere supporto ed incominciare ad essere seguiti da personale specializzato, il quale si occuperà di effettuare due esami molto importanti come la conta dei Leucociti e la rilevazione della carica virale. Il primo esame, quello dei Leucociti permette di capire quanto sia stato compromesso il sistema immunitario, mentre il secondo permette di capire quante unità di virus sono presenti nel plasma.

Dal 1996 ad oggi, grazie agli anti-retrovirali, è possibile vivere una vita comparabile alle persone non infette, poiché queste terapie, pur non eliminando il virus, ne riducono la trasmissione e la progressione.

Seppur sia necessario seguire dei trattamenti speciali, per evitare che il virus venga trasmesso feto, una donna sieropositiva non deve rinunciare alla maternità. Tuttavia, una volta avuto il parto, ci sono alte probabilità che il neonato venga sottoposto a delle terapie antiretrovirali. 

Che cos’è la PREP?

Hai sentito parlare di PREP ma non sai cos’è? 

La PREP è una terapia che prevede l’assunzione di una pillola antiretrovirale, che può essere assunta anche da chi non ha l’HIV. Si opta per questo genere di prevenzione quando si presuppone che si potranno avere rapporti a rischio, oppure per maggior sicurezza. Gli studi dimostrano che chi assume la PREP regolarmente risulta maggiormente protetto rispetto a chi utilizza unicamente il preservativo. Tale terapia, infatti, è l’unica che permette di proteggersi veramente dal virus, impedendogli di replicarsi nel sangue. 

Esiste un ulteriore terapia, detta PEP, che non è da confondere con la precedente. La PEP è una terapia che si adotta nel caso in cui si abbia la certezza di aver avuto un rapporto a rischio. A differenza della PREP — che come abbiamo già detto è una terapia che riguarda la prevenzione e la successiva contrazione del virus, e quindi va presa sia prima che dopo il rapporto—  nel caso della PEP, il farmaco viene assunto per i 28 giorni successivi al rapporto. 

Sai che esiste anche il preservativo femminile? 

Il preservativo è un dispositivo medico fortemente raccomandato durante i rapporti sessuali, poiché ha la funzione di proteggerci dallo scambio di fluidi potenzialmente infetti. Indossare il preservativo è un gesto che non comporta alcun peggioramento della qualità del rapporto sessuale. Oggi come oggi, infatti, ne esistono di tantissimi tipi: sottili, sottilissimi, alla fragola, alla pesca, al cioccolato, ritardanti, stimolanti… con la quale potersi sbizzarrire in sicurezza.

Ma cosa c’è di meglio se non divertirsi senza paura e insicurezze? Evitando che un giorno un comportamento sbagliato porti conseguenze ben più gravi della tanta temuta noia? I rapporti sessuali non protetti, difatti, possono portare ad altre malattie oltre l’HIV: come la gonorrea, la sifilide e l’herpes.

Oltre ad esserci tantissime varianti del classico preservativo maschile, esiste anche il preservativo femminile che non è altro che una sorta di membrana che protegge l’organo genitale femminile. Purtroppo, questo tipo di anticoncezionale non è ancora sufficientemente diffuso in Italia e ha dei costi che non sono alla portata di tutti (7-21 euro).

Per chi cercasse aiuto in seguito ad un test positivo può rivolgersi all’associazione Lila che si dedica da anni al lavoro di supporto di persone sieropositive.

Il dubbio ti può salvare la vita ed evitare di contagiare altre persone, quindi,  fate i test!

Riportiamo qui di seguito alcune iniziative a Milano e Roma

https://www.lila.it/it/iniziative

https://www.hsr.it/eventi/test-hiv-gratuiti-convegno-ospedale-san-raffaele

https://web.uniroma1.it/farmaciamedicina/archivionotizie/iniziative-la-lotta-hiv/aids-latina

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