Ancora morte e paura nella striscia di Gaza. Nella giornata di venerdì le forze aree militari israeliane hanno colpito la città di Gaza City con degli aerei da guerra, colpendo diversi obiettivi civili e uccidendo almeno 10 persone, tra cui un comandante del gruppo della Jihad islamica Taiseer al-Jabari e una bambina di 5 anni.
La nuova ondata di attacchi aerei da parte di Israele, secondo il portavoce militare israeliano Ran Cochav, sarebbe parte dell’operazione militare “Breaking Dawn”. Tra le vittime degli attacchi, oltre al comandante delle Brigate al-Quds, il braccio militare della Jihad islamica, vi sarebbero anche altri 14 membri dell’organizzazione terroristica, ha fatto sapere il portavoce militare israeliano, secondo quanto riportato da Skytg24.
LA RISPOSTA DI GAZA
In risposta all’attacco, nel corso della notte, da Gaza sono stati lanciati verso Israele oltre un centinaio di razzi da parte di Jihad islami.
Il quotidiano Haaretz, citando fonti dell’esercito, ha scritto che i lanci di razzi sono opera esclusiva della Jihad islami, mentre per il momento Hamas non sembra interessata ad entrare nel conflitto.
Una controffensiva palestinese potrebbe infatti causare un’escalation ben maggiore di quella attuale, prolungando il conflitto ben oltre i tempi previsti dai militari israeliani, aumentando il bilancio delle vittime e trascinando i due paesi in una guerra a tutto campo.
GLI ARRESTI DEI MEMBRI JIHADISTI
Taiseer al-Jabari aveva preso il posto di Baha Abu Al-Ata, ucciso da Israele in un raid simile nel novembre 2019. Secondo quanto scrive il Jerusalem Post, riportato dall’agenzia Adnkronos, al-Jabari in passato sarebbe stato coinvolto nella pianificazione di importanti attacchi contro Israele.
Un’operazione militare in risposta a una a una “minaccia imminente” dell’organizzazione terroristica ha dichiarato il primo ministro israeliano Yair Lapid in un discorso televisivo alla nazione.
La scorsa settimana le forze armate israeliane avevano catturato e arrestato Bassam a-Saadi, leader della Jihad islamica in Cisgiordania, dopo un prolungato scontro a fuoco nella città occupata di Jenin, in Cisgiordania.
Al-Saadi aveva già scontato diversi periodi di reclusione in Israele. Recentemente era stato designato, secondo fonti militari, come l’ispiratore di alcuni dei recenti attentati terroristici contro bersagli israeliani.
Da martedì, Israele aveva istituito blocchi stradali nelle aree intorno alla Striscia di Gaza a seguito di alcune minacce ricevute dall’ala jihadista.
Nella notte tra venerdì e sabato, i militari israeliani hanno arrestato 20 “sospetti” in Cisgiordania, compresi 19 palestinesi affiliati alla Jihad Islamica, ha fatto sapere Adnkronos.
LE DICHIARAZIONI DEL PRIMO MINISTRO
“Israele non è interessato a un’ampia campagna su Gaza, ma nemmeno ne ha paura. Si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza” ha dichiarato il premier israeliano Yair Lapid in seguito agli attacchi della scorsa notte.