Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha annunciato la costruzione di sei nuovi reattori nucleari alle porte dell’Italia, che entreranno in funzione entro il 2035.
Il piano si inserisce all’interno di una strategia più ampia, con la quale il governo francese intende affrontare e risolvere la crisi energetica che sta piegando non solo la Francia, ma tutta l’Europa.
“Una Francia che sceglie il clima, la sua indipendenza energetica e si proietta nel futuro: questo sta accadendo oggi a Belfort” aveva annunciato lo scorso 10 febbraio il presidente Macron sul suo profilo Twitter. Il capo dell’Eliseo ha poi aggiunto: “Per ridurre il nostro consumo di combustibili fossili, dobbiamo produrre più elettricità. Sviluppando le energie rinnovabili e puntando sul nucleare. Scegliere solare, eolico, nucleare significa scegliere ecologia ed economia”.
Un piano ampio e strutturato, per permettere al paese di contrastare l’avanzare della grave crisi energetica, attraverso un “mix”, che vede al centro del progetto l’aumento dell’investimento sul nucleare e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, al quale dovrebbe accompagnarsi un progressivo disimpiego dei combustibili fossili.
L’obiettivo rimane sempre lo stesso: raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, in linea con le direttive degli accordi di Parigi del 2015 e gli impegni presi lo scorso anno durante il G20 a Roma e la conferenza a Glasgow della Cop26.
Un programma per una vera e propria “rinascita dell’industria nucleare”, in grado di rendere la Francia il paese leader al mondo contro i cambiamenti climatici e il primo a uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili, rafforzando l’indipendenza energetica e industriale del paese.
Una strategia di lungo raggio, che punti non solo allo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di energie rinnovabili, ma che miri anche a una loro maggiore integrazione grazie ad una semplificazione normativa.
“Soluzioni e progresso” i due imperativi della strategia del capo dell’Eliseo: i sei nuovi reattori in progettazione – ha spiegato Macron, in una nota ripresa dal Sole 24 Ore – saranno integrati da piccoli reattori modulari (SMR) e da reattori innovativi, con impatto minore in termini di rifiuti. L’obiettivo è quello di raggiungere i 25 gigawatt di nuova capacità nucleare entro il 2050.
In cantiere anche la costruzione di 50 parchi eolici in mare, che dovrebbero diventare operativi entro il 2050. Anno in cui si decreterà il successo – o il fallimento – dell’ambizioso piano di Macron.