“L’intelligenza di Dio, l’intelligenza dell’uomo.
Compatibilità ideali e compatibilità politiche in Europa”
Si è svolta sabato 16 novembre, presso l’Hotel Bernini a Roma, la nuova edizione degli Incontri “A Cesare e a Dio” organizzati dalla Fondazione Magna Carta, intitolata “L’intelligenza di Dio, l’intelligenza dell’uomo. Compatibilità ideali e compatibilità politiche in Europa”. L’evento è stato dedicata al tema della Intelligenza Artificiale.
Nel corso dell’evento sono intervenuti Padre Paolo Benanti, Teologo e Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Pier Luigi Dal Pino, Senior Regional Director Government Affairs Western Europe – Microsoft.
I saluti iniziali sono stati affidati a Johannes de Jong, Direttore della Fondazione Sallux, e a Gaetano Quagliariello, Presidente della Fondazione Magna Carta. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista e conduttrice TV Barbara Carfagna.
“La velocità del progresso tecnologico e la potenza della IA richiedono una riflessione sui limiti etici necessari per guidare il cambiamento in atto,” ha detto Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta. “È fondamentale preservare la centralità dell’essere umano, evitando che la tecnologia alteri il tessuto etico della società. Dignità e integrità dell’umano, trasparenza, privacy, sicurezza e responsabilità sono alcuni dei principi essenziali per un uso consapevole dell’IA e per ridurre i rischi di potenziali abusi”. Quagliariello ha inoltre sottolineato il lavoro di ricerca che nel 2024 Magna Carta ha svolto con Microsoft Italia, da cui è emersa con forza l’idea di un nuovo “umanesimo digitale”, ovvero di “un uomo che resta tale anche nell’epoca della trasformazione tecnologica”.
“In un momento in cui stiamo trasformando il modo con cui eseguiamo i processi all’interno della nostra società,” dice Padre Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, “e nel momento in cui la intelligenza artificiale cambia il nostro modo di fare le cose, chi controlla o controllerà questo tipo di risorse controllerà anche il modo con cui avverranno i diversi processi – da quelli industriali a quelli democratici. Non si tratta di aver paura, bensì di ‘mettere a terra’ dei guard rail che addomestichino questa macchina per una nuova stagione del nostro esistere”, dice Padre Benanti.
“In un’epoca in cui la tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno rapidamente trasformando il nostro mondo, è fondamentale riflettere su come queste innovazioni possano essere integrate in modo etico e responsabile”, ha affermato Pier Luigi Dal Pino, Senior Regional Director Government Affairs Western Europe – Microsoft. “E’ prioritario tenere al centro l’essere umano e considerare la tecnologia AI al suo servizio senza che tale tecnologia sostituisca, crei discriminazioni e ancor peggio lasci alcuno escluso. Microsoft è impegnata a promuovere un uso responsabile della tecnologia che rispetti i valori umani e contribuisca al benessere della società. Il progetto di gemello digitale della Basilica di San Pietro lanciato lo scorso 11 novembre è la prova tangibile di come il dialogo tra la fede, le persone , la scienza e la tecnologia sia indispensabile, ma anche quanto possa contribuire a rispondere ad alcune sfide e opportunità del nostro tempo, come ad esempio la conservazione del patrimonio culturale e l’inclusione. Ringraziamo la Fondazione Magna Carta per questa opportunità di dialogo e riflessione e siamo certi che questo evento contribuirà a una maggiore comprensione e armonizzazione tra sviluppo tecnologico e visione etica”.
Attraverso un dialogo che interroga fede, scienza e tecnologia, dunque, l’evento organizzato dalla Fondazione ha offerto una serie di risposte a una delle più grandi sfide del nostro tempo: considerare la potenza di calcolo della macchina non come un ente del tutto “alieno” da chi l’ha creato, ma come un mezzo per riequilibrare armonicamente lo sviluppo tecnologico con una visione etica – laica o trascendente.
Nel corso degli ultimi vent’anni, gli incontri “A Cesare e a Dio” sono diventati un importante spazio di dialogo tra credenti e non credenti, affrontando le grandi trasformazioni antropologiche, politiche e sociali del nostro tempo.