La seconda serata del Festival di Sanremo conferma certamente le riflessioni fatte sull’articolo di ieri; ormai il Festival non è più solamente una gara, ma un grande show, un grande spettacolo di varietà televisivo che mette inevitabilmente la gara canora in secondo piano.
Ospiti di spessore e di livello che hanno fatto ballare e commuovere tutto il teatro; ma la gara canora? Restano in pochi a guardare il Festival per le canzoni in gara e questa ormai è la triste verità. Con questa considerazione non voglio dire che la mutazione che il Festival da qualche anno sta vivendo sia necessariamente un male, se Sanremo esiste da 70 anni è proprio perché è stato sempre capace di cambiare forma in base a quello che il pubblico chiedeva, semplicemente questa a cui stiamo assistendo altro non è che una nuova trasformazione del Festival, sempre celebrativa nei confronti della musica italiana ma ad un nuovo stadio. Questo inevitabile processo di trasformazione avrà il successo che ci si aspetta? Nessuno di noi può dirlo con certezza quindi “Ai posteri l’ardua sentenza”.
Entriamo ora nel vivo del festival, la seconda serata di Sanremo è stata ricchissima di avvenimenti ed è durata fino a notte fonda; abbiamo visto Elettra Lamborghini twerkare sul palco dell’Ariston, ci siamo commossi grazie al preziosissimo messaggio di speranza di Paolo Palumbo, abbiamo riso per le gag di Fiorello e, ammettiamolo, cantato a squarciagola Sere Nere con Tiziano Ferro. Insomma, è stata una serata sanremese veramente indimenticabile.
Festival di Sanremo 2020: pagelle della Prima Serata
- Fiorello – C’è poco da aggiungere rispetto alla performance della prima serata la sua irresistibile simpatia lo porta ad essere il jolly di questo Sanremo, sempre ironico, mai fuori posto e sempre carico di trovate geniali. Voto 9.
- Amadeus – Il Festival è sicuramente una prova di grande difficoltà per un conduttore, e il nostro buon vecchio Amadeus la sta gestendo con grande forza e professionalità, sia nella conduzione vera e propria sia nella scelta degli ospiti che stanno dando incredibile lustro al programma. Voto 8.
- Laura Chimenti – Una dedica ai suoi figli che sicuramente può colpire ma di fondo il testo da lei letto risulta molto autoreferenziale e retorico, abbastanza fuori luogo alla conclusione della serata. Voto 6, peccato come conduttrice se la stava cavando egregiamente.
- Emma d’Aquino – Ci ha portato una visione importante del mestiere di cronista, che ci da certamente ottimi spunti di riflessione, purtroppo nel momento di down della serata, l’una di notte non è l’orario migliore per questo tipo di monologo. Voto 6
- Sabrina Salerno – Praticamente non c’era sul palco dell’Ariston, il suo unico sforzo è stato quello di cercare la telecamera più vicina per sorridere, sistemarsi i capelli e mettersi in posa; un tipo di conduttrice che più non si sposa con la televisione italiana. Voto 3, sorridere e mettersi in posa poteva andare bene negli anni 90.
- Tiziano Ferro e Massimo Ranieri – Per essere il loro primo duetto insieme siamo rimasti tutti a bocca aperta, l’emozione era palpabile mentre duettavano con la canzone più celebre del repertorio di Massimo Ranieri, grazie Sanremo per averci regalato questa duetto tra due giganti della musica italiana. Voto 9.
- Paolo – Non si può dare un voto ai sentimenti, solo un grande plauso alla forza ed al coraggio. Sanremo in fondo può essere anche questo, ed è giusto che lo sia, la vetrina per sensibilizzare tutti noi a questi temi, senza retorica e soprattutto sentimenti di pena nei confronti di questi guerrieri. Io sto con Paolo.
- Ricchi e Poveri – Eccoli finalmente! Nuovamente tutti e quattro insieme, l’Ariston era in piedi a ballare e cantare Sarà perché ti amo, Mamma Maria e Che Sarà, segno che le loro canzoni sono entrate negli evergreen della musica italiana. La loro esibizione, come quella di Albano e Romina, è sinonimo di italianità, peccato per il playback nella prima canzone che ha rovinato la magia della loro reunion. Voto 5, come Albano e Romina la scorsa sera il playback a Sanremo è sinonimo di presa in giro nei confronti dei telespettatori.
- Zucchero – Non gli si può dare un voto, in un momento di evidente calo della serata ha portato tutta la sua incredibile energia ricaricando le nostre batterie e facendoci ballare con il suo inconfondibile soul. Voto 10 e lode.
- Gigi d Alessio – Portare un brano come Non Dirgli Mai dopo l’esibizione di Zucchero condiziona molto e, per questo, non è esploso come solitamente ci si aspetterebbe. Voto 6.
- Piero Pelù – Energia come la prima volta, un artista pronto a battersi come un leone, tenuta del palco eccezionale da fare invidia a chiunque, la forza del rock sul palco di Sanremo ed una voce fresca come quando cantava nei Litfiba. Voto 9.
- Elettra Lamborghini – Ritmo certamente accattivante e coinvolgente a fronte d’un testo che nulla dice e sicuramente poco ha a che fare con il contesto Sanremese. Sicuramente questa estate tutti la balleranno ma, di sicuro, non la canteranno, il testo non dice nulla e francamente durante l’esibizione nemmeno si capiva. Voto 5,5.
- Enrico Nigiotti – Grande energia. Nella canzone ha trovato un ottimo connubio tra la delicatezza del testo e la forza della musica, ottima prova. Voto 7.
- Levante – Sicuramente sa bene ciò che vuole dire con i suoi testi, una poetica chiara e precisa nonostante la giovane età, ed una notevole presenza scenica e voglia di trionfare. La grande energia non veicolata compromette in alcuni casi la comprensione del testo tuttavia merita comunque un voto alto, 7,5 poesia che cammina.
- Pinguini tattici nucleari – Probabilmente il testo non farà la storia della musica, forse nemmeno la storia dell’anno musicale ma vederli esibire è un piacere per gli occhi, ci fanno saltare e ballare trasmettendo grande energia a chi li vede. 6,5
- Tosca – Porta una canzone che ci regala immagini d’un eleganza indescrivibile, una classica dichiarazione d’amore che passa attraverso la voce graffiata ed elegante di Tosca. 7,5
- Francesco Gabbani – Ottima padronanza del palco ed una canzone che sicuramente in questo lo aiuta permettendogli grande libertà di azione. Sicuramente “un insolito” modo per parlare d’amore, fuori dagli schemi classici. Voto 7.
- Paolo Jannacci – Un insolito ed inaspettato Paolo Jannacci, lontano dal suo pianoforte e dal suo jazz, in una toccante dedica nei confronti della figlia, vissuta, sentita e per nulla autoreferenziale. Voto 7.
- Rancore – Testo sicuramente amaro, di profonda critica sociale. Rabbia e, appunto, Rancore che esplode sul palco dell’Ariston grazie anche ad un tappeto musicale perfettamente azzeccato. Voto 7,5.
- Junior Cally – Stranamente senza maschera sul palco dell’Ariston sale uno Junior Cally con un brano forte e certamente controverso, a tratti forse eccessivamente retorico ed autoreferenziale. Voto 6.
- Giordana Angi – Nonostante l’ora tarda porta sul palco tutta la sua passione ed energia regalandoci momenti di riflessione profonda, ma poteva sicuramente fare di più. Voto 6.
- Michele Zarrillo – Brano molto “zarrilliano”. Niente di più niente di meno di tutti i suoi successi passati. Nonostante fosse l’ultimo ad esibirsi è esploso in un vortice di energia sfruttando al meglio la potenza della sua voce. Voto 6.
Stasera tutti sintonizzati per la serata delle cover.
“Perchè Sanremo è Sanremo”