Elezioni UK: il partito conservatore di Johnson perde terreno

Il risultato delle elezioni inglesi di giovedì parla chiaro: il partito conservatore del primo ministro britannico, Boris Johnson, ha perso le tradizionali roccaforti a Londra e continua a perdere voti anche a livello locale.

Una grande vittoria per i laburisti, che sono riusciti a conquistare il cuore di Londra – il consiglio locale di Westminster – in mano ai conservatori fin dalla sua nascita nel 1964.

Un importante traguardo, al quale si aggiunge anche la conquista del consiglio di Wandsworth e di Southampton, storicamente entrambi sotto il controllo dei tories.

Usciti vincitori anche i liberaldemocratici e verdi, che nella giornata di giovedì hanno conquistato numerosi seggi e un consiglio, Kingston Upon Hull (dai laburisti) e hanno tenuto Richmond infliggendo una pesante sconfitta ai conservatori.

Una totale disfatta per il partito di Boris Jonson, soprattutto dopo l’ombra del PartyGate sul primo ministro e sull’intero partito, che potrebbe avere forti ripercussioni a livello nazionale.

Uno scandalo che non ha risparmiato neanche la controparte laburista. Venerdì la polizia della contea di Durham ha infatti annunciato l’apertura di un’indagine formale sul leader del Labour, Keir Starmer, accusato d’aver a sua volta violato le regole nell’ambito di un incontro pre-elettorale concluso nell’aprile del 2021 con una bevuta collettiva serale di birra nella zona. A riportarlo è l’agenzia Ansa.

Fuori da Londra e nel nord povero i laburisti fanno fatica a guadagnare voti e, soprattutto, stanno perdendo nei seggi che hanno votato per andarsene dalla Ue. La Brexit gioca ancora un ruolo importante, anche nella politica locale” ha affermato il politologo britannico John Curtice commentando l’esito delle elezioni di giovedì, in una nota ripresa da Agensir.

Non è del tutto chiaro, quindi, se il voto di giovedì scorso sia la reazione a un calo del consenso dei conservatori negli ultimi anni, o a una ripresa del partito laburista. Quel ch’è certo è che tanto Boris Johnson quanto il suo oppositore Keir Starmer si trovano in equilibrio lungo un filo molto sottile.

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