Edoardo Di Pietro, primo laureato nel Metaverso, si racconta a Lanterna

Edoardo Di Pietro, 25 anni, toscano, è il primo laureato al mondo nel Metaverso. Infatti, oltre a discutere la tesi in presenza nel suo ateneo, ha creato una stanza virtuale fedelmente riproduttiva della sala fisica della sua università, dove ha discusso nei panni del suo avatar la tesi, che ha proprio a oggetto il Metaverso. 

Buongiorno Edoardo e grazie per raccontarci la tua esperienza e il tuo punto di vista. Per un giovane cosa significa essere laureato nel Metaverso?

Preciso: io mi sono laureato nel Metaverso ma la mia tesi di laurea è stata discussa anche in università, in sede e in un’aula reale. Essere il primo laureato nel Metaverso, prima di tutto, significa essere un laureato come tutti gli altri; poi vuol dire essere riuscito a fare qualcosa fuori dagli schemi, in un contesto difficile come quello universitario, in cui non è semplice fare qualcosa che non sia “canonico”. 

Che cos’è il Metaverso e qual è il tuo punto di vista?

Il Metaverso è un insieme di spazi virtuali, un mondo interattivo e perennemente connesso dove è possibile svolgere determinate azioni e funzioni. Ad esempio interagire con altre persone, conoscerle, spendere i propri soldi (cryptovalute), fare esperienze diverse dal mondo reale. 

Molte persone sono spaventate dalla prospettiva del Metaverso, che tuttavia rappresenterà il futuro del web, un Web 3.0. Quali sono i rischi che dovremo evitare o le aree che dovremo regolamentare?

I rischi non cambiano granché rispetto a quelli che abbiamo affrontato, e stiamo affrontando, nel Web 2.0. Sicuramente al primo posto c’è la salvaguardia della privacy, ovvero tutelare i nostri dati e le nostre identità. Occorrerà fare attenzione anche alle dinamiche di bullismo, cyberbullismo. Il Metaverso è un mezzo e deve essere accolto nella giusta maniera dalle persone; dal momento che è ancora in fase di costruzione, siamo in tempo per costruire un mondo virtuale abbastanza etico e sostenibile. 

Quali sono invece le prospettive, le aree in cui il Metaverso può influire sullo sviluppo delle persone e delle professioni?

Le prospettive sono molte. Come abbiamo rilevato già oggi a questo festival, molte aziende si stanno interessando al settore per fornire il proprio contributo. Il Metaverso può essere un nuovo modo di fare marketing, pubblicità e di comunicare. Quindi, secondo questa logica, sarà un’opportunità in più per imprese e privati al fine di farsi conoscere al pubblico. Anche nel mondo della didattica e della cultura i risvolti possono essere positivi, poiché si potranno diffondere musei online, si potrà partecipare a eventi e concerti semplicemente restando a casa e collegandosi. Chiaramente, sarà importante non prescindere dalla parte offline: se vogliamo partecipare a un evento, prima partecipiamo nella realtà e poi, se non riusciamo a farlo, allora ci colleghiamo tramite il Metaverso. 

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