Disuniti nell’unità

Dal 26 settembre è passato oramai quasi un mese. Sono stati eletti i Presidenti delle due Camere, rispettivamente Ignazio La Russa (Senato) e Lorenzo Fontana (Camera), i Vice Presidenti, i Questori, i Segretari e i Capigruppo.

È tutto pronto per l’avvio delle consultazioni –  20 e 21 ottobre –  da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che porteranno, con grande probabilità, all’assegnazione dell’incarico a Giorgia Meloni.

Ma, nel centrodestra, non è tutto rose e fiori. I problemi ci sono e sono tangibili e provengono, per la gran parte, dal versante Forza Italia, in particolare dal suo leader Silvio Berlusconi.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito dapprima al “pizzino”, catturato in Senato, dove Berlusconi definiva la Meloni come “supponente, prepotente, arrogante e offensiva” successivamente l’incontro riappacificatore in via della Scrofa (sede di Fratelli d’Italia) con conseguente discussione circa i Ministeri da assegnare a Forza Italia e la rosa dei nomi, per poi rimettere tutto in discussione, annunciando la Casellati come Ministro della Giustizia, annuncio prontamente smentito da Fratelli d’Italia che propongono Carlo Nordio (pare che nella giornate di ieri ci sia stato un incontro proprio tra Nordio e Berlusconi).

Ma proprio nella giornata di ieri, l’agenzia “LaPresse”, dopo aver riportato l’audio sul riavvicinamento tra Berlusconi e Putin e l’invio delle 20 bottiglie di vodka e lambrusco e le lettere con parole al miele, ha pubblicato un nuovo audio inedito dove Silvio Berlusconi parla a ruota libera della guerra ucraina durante il suo intervento alla riunione dell’assemblea di Forza Italia alla Camera: ”Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo” (qui il link)

Parole grosse che hanno provocato enorme imbarazzo da parte degli esponenti di Forza Italia e del centrodestra.

“Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile“. Così in una nota, Giorgia Meloni. Per la presidente di FdI “l’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’Occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato”.

Anche Antonio Tajani (Ministro degli Esteri in pectore, adesso in dubbio), con un tweet, prende le distanze dalle parole di Silvio Berlusconi esprimendo pieno sostegno al popolo ucraino: “Il popolo ucraino ha vinto il Premio Sacharov 2022. Eroi che non si arrendono di fronte all’orrore della guerra. Le loro gesta a difesa della democrazia e della libertà saranno per sempre scritte nella storia. Complimenti al Parlamento europeo per la scelta fatta”.

Distanze e ferma condanna per le parole di Berlusconi, ovviamente, prese anche dai partiti di opposizione, così Enrico Letta:Le dichiarazioni di Berlusconi sono  gravissime, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa. Sono parole che pongono il nostro Paese fuori dalle scelte europee e occidentali e che minano alla base la credibilità del possibile nuovo esecutivo. Ogni governo che nasce in Europa oggi deve scegliere se stare con Putin o stare con l’Ucraina e con l’Unione Europa. Il governo Meloni sta nascendo sotto il segno della peggiore ambiguità”.

Giuseppe Conte, invece, afferma che “l’aggressione militare russa è ingiustificata e che è inaccettabile che Forza Italia esprima il ministro degli esteri” – aggiungendo – “porremo con chiarezza al presidente Mattarella la nostra posizione su Forza Italia agli esteri.

Disuniti nell’unità, è proprio così, perché tra i partiti di maggioranza non c’è al momento unità d’intenti e gli audio, le dichiarazioni, i “pizzini” e così via lo confermano.

Durerà il Governo?

Una domanda che sorge spontanea ma alla quale non possiamo – per ovvie ragioni – dare una risposta.

Per il momento attendiamo la sua nascita.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here