Dimissioni Montaruli: atto dovuto

Il pazzo weekend della politica italiana è stato infiammato dalle dimissioni di Augusta Montaruli, noto esponente di Fratelli d’Italia fino a domenica sottosegretario di Stato al Ministero dell’università e della ricerca.

La Corte di Cassazione, infatti, giovedì notte ha confermato la condanna per peculato per l’esponente del Governo, relativa ai rimborsi ricevuti quando la stessa era consigliera regionale in Piemonte, tra il 2010 e il 2012.

Dopo la sentenza il putiferio con l’attacco serrato delle opposizioni e le parole di Giorgia Meloni che sabato ha ribadito che “le sentenze si rispettano e che chi viene condannato sconta la pena.”

A questo punto, per la Montaruli l’unica soluzione possibile si sono rivelate le dimissioni, si badi bene, da sottosegretario, non da parlamentare. La meloniana, infatti, tornerà a sedere tra i banchi della Camera dei deputati.

Legittimo, ma ingiusto. Dopo una sentenza passata in giudicato per un reato come il peculato è grottesco pensare che una persona possa continuare a sedere nel massimo organo democratico del Paese.

Purtroppo, però, siamo abituati a vedere le istituzioni svilite dai comportamenti di troppi esponenti politici che, a mio modesto avviso, non meritano di occupare posizioni che, dopo il voto di settembre, sono stati chiamati a ricoprire.

È non ci si venga a raccontare che la Montaruli si è dimessa per atto di responsabilità o per tutela delle istituzioni. Quello della Montaruli è un atto dovuto a seguito di una vicenda che, in un Paese normale, non sarebbe mai dovuta accadere.

Infatti, mi domando perché un politico in attesa di un giudizio così importante sia stato chiamato a ricoprire un ruolo così di governo. Mi domando perché non sia stata valutata con più attenzione una vicenda che ha diversi aspetti politici da chiarire.

A mio modesto avviso Giorgia Meloni avrebbe dovuto scegliere con più attenzione i membri della sua squadra, tutelando maggiormente la sua immagine e quella delle istituzioni che rappresenta.

Se vogliamo veramente costruire un Paese normale tutto questo non è più accettabile. Non è più accettabile avere una visione così bassa della democrazia.

La vicenda Montaruli dimostra ancora una volta che la politica andrebbe vissuta con un approccio diverso e con maggiore serietà.

2 Commenti

  1. Caro Alessandro, mi sembra che si passi da un eccesso all’altro. Dalla vicenda Montaruli, che hai giustamente stigmatizzato, alle dimissioni talora invocate a gran voce (con buona pace della presunzione d’innocenza) a carico di politici che hanno ricevuto un avviso di garanzia quale atto dovuto, magari per fatti di modesta rilevanza penale.

    • Ciao caro Antonio. Hai ragione su questo. Nel caso della Montaruli c’era una sentenza passata n giudicato. Poi bisogna essere attenti anche nel pesare le reazioni, altrimenti si passa dal chiedere giustizia e equità al giustizialismo. Questo è sbagliato

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