Ho conosciuto Alessia Gazzola in estate: tornavo da un colloquio di lavoro con quaranta gradi all’ombra. Mi infilai in autogrill ed entrai in possesso di “Non è la fine del mondo”, nel quale Alessia Gazzola racconta la storia di una eterna stagista trentenne, in cerca di un impiego fisso e ben retribuito. Ecco un primo motivo per amare i romanzi di questa autrice: la Gazzola costruisce personaggi nei quali molte donne riescono ad identificarsi facilmente, soprattutto in alcune fasi della loro vita.
Potete immaginare quanto sia stato consolatorio, per me, leggere quel libro nei giorni successivi al colloquio di lavoro (aspettando una telefonata di conferma che non giunse mai).
Durante l’autunno cercai altro della stessa autrice e scoprii che la Gazzola aveva pubblicato un’intera serie sulle avventure di Alice Allevi, una simpatica e sbadata specializzanda in medicina legale.
Il particolare accostamento tra il mondo della protagonista, fragile e femminile, e la sua professione, che la obbliga al contatto con l’aridità della morte, è probabilmente uno degli elementi più riusciti della serie. Gran pregio il narrare senza scendere nello splatter e senza esagerare con il romanticismo; ecco perché, nella storia, il freddo protagonista maschile, il dottor Claudio Conforti, funziona benissimo. Bellissimo, capo diretto della dottoressa Allevi, esperto e facoltoso, portatore sano di profumo Déclaration: un personaggio così potrebbe far scivolare la storia nell’effetto Pigmalione. E invece no: il rapporto di Alice con questo capo burbero e irresistibile è tormentato e diventa, progressivamente, sempre più profondo.
Lo scorso 15 ottobre è uscito l’ultimo romanzo della serie, “Il ladro gentiluomo”. Alice, per uno scherzo del destino, viene destinata ad un periodo di internato a Domodossola, proprio nel momento in cui Claudio, finalmente, sembra disposto a costruire qualcosa di serio con la sua ex allieva.
Durante una perizia per la morte di un ladro, Alice affida ad uno sconosciuto, inavvertitamente, un diamante rinvenuto all’interno del cadavere. L’errore di Alice aggiunge complessità ad un caso di per sé arduo, destinato a portare scompiglio nel prevedibile status quo della città di confine. Intanto, anche per Alice e Claudio si intravedono nubi all’orizzonte: si dice che la distanza rafforzi l’amore o lo distrugga e, come tante coppie prima di loro, i medici legali si accingono a scoprire quanto è forte il loro rapporto.
Alice è sempre una dottoressa distratta, che tende a sconfinare nelle indagini e a farsi coinvolgere emotivamente; Claudio conserva i suoi modi burberi e la tendenza a commettere errori sentimentali nei momenti più inopportuni; Valeria Boschi (alias la Wally) rimane la dispotica e ferrea professoressa universitaria. Eppure, soprattutto nella seconda metà del romanzo, si ha la sensazione che gli eventi precipitino, e che i personaggi tirino fuori lati estremamente maturi e adulti, a conferma che il loro processo di formazione si sta chiudendo. Persino la glaciale Wally riserva delle sorprese!
Il tema della morte, che da sempre pervade le trame della serie, diventa qualcosa di tangibile e coinvolgente per i protagonisti, che imparano a considerarla una realtà di privazione, ben distinta dalle incombenze del loro lavoro quotidiano. Il risultato è che, dopo tanto tempo, la leggerezza tradizionale dei romanzi della Gazzola si attenua per lasciare spazio a contenuti più profondi.
“Il ladro gentiluomo” è l’ultimo libro, per ora, su Alice Allevi e Claudio Conforti: l’autrice lascia un messaggio molto chiaro alla fine del volume, comunicando il desiderio di “cambiare aria”. Per i curiosi, quindi, non c’è scelta, così come per chi sperava di vedere Alice in abito bianco e Claudio in completo scuro: spazio aperto, cliffhanger, immaginazione. E, ripiego che non dispiace, la serie TV su Rai Uno, terminata giovedì scorso e disponibile su RayPlay, per chi proprio non riuscisse ad abbandonare le vicende del dipartimento di medicina legale.
