I deepfake sono tra le minacce più insidiose e pericolose per la diffusione di disinformazione e fake news. Con il termine deepfake si indicano contenuti multimediali, come video, audio e immagini, generati da intelligenza artificiale per sembrare il più possibile realistici e autentici.
Come se non fosse già un problema con la qualità dell’informazione per colpa delle fake news, grazie ai progressi dell’AI, in particolare del machine learning e delle reti neurali, è possibile manipolare o generare da zero contenuti come video, immagini e audio, facendo sembrare che ritraggono persone o eventi reali.
Deepfake tra scopi legali ed illegali
I deepfake vengono utilizzati per diversi scopi, alcuni dei quali positivi, come per migliorare il doppiaggio di un film o nel mondo dell’intrattenimento. Tuttavia, la stessa tecnologia viene anche impiegata per generare e diffondere disinformazione, complotti e teorie delle cospirazioni. Si tratta di contenuti iperrealistici progettati per essere condivisi sui social e trarre in inganno gli utenti facendogli credere che ritraggano eventi autentici o dichiarazioni vere di personaggi famosi o politici.
La pericolosità dei deepfake consiste nel fatto che sono sempre più difficili da riconoscere e smascherare, proprio come dimostrano gli esempi menzionati nella ricerca di ExpressVPN sul fenomeno dei deepfake. Possono diffondere notizie false, alimentare teorie cospirative, manipolare l’opinione pubblica e addirittura influenzare processi democratici come le elezioni. Sono un’arma potente nelle mani di chi vuole deliberatamente diffondere disinformazione per trarne vantaggio.
Gli esperti ritengono che i deepfake saranno una delle principali minacce da combattere nei prossimi anni per preservare la correttezza dell’informazione pubblica. Le principali piattaforme social come Facebook e Google hanno dovuto affrontare il problema dei deepfake varando misure di contrasto. Tuttavia, gli strumenti di intelligenza artificiale per generarli evolvono così rapidamente da rendere questa una lotta impari. È un tema complesso che coinvolge aspetti etici, politici e tecnologici.
Tra etica e tecnologia
Per combattere questa dilagante minaccia è necessario agire su più fronti. Gli utenti devono imparare a riconoscerli, acquisendo maggiore consapevolezza sulle tecniche usate per generarli e diffonderli. Le aziende tecnologiche hanno il compito di migliorare gli strumenti per il loro riconoscimento automatico, come gli algoritmi per l’analisi delle immagini che possono individuare i segni di manipolazione.
I social network, dal canto loro, devono potenziare le misure per limitare la diffusione dei deepfake sulle loro piattaforme. Politici e media devono essere formati per non farsi manipolare e diffondere involontariamente disinformazione. Infine, potrebbero essere necessari interventi normativi per regolamentare l’utilizzo dei deepfake, in particolare a fini di disinformazione.
Un altro fronte su cui agire è quello tecnologico. Se da un lato l’intelligenza artificiale viene utilizzata per generare deepfake sempre più sofisticati, dall’altro può essere impiegata per smascherarli. Esistono già diversi algoritmi utili alle rilevazioni di falsi che analizzano sfumature e dettagli per individuare i segni di manipolazione in un contenuto multimediale. Più dati di training hanno a disposizione, più saranno efficaci. Le tecnologie per generare e rilevare i deepfake procedono di pari passo in una sorta di competizione senza fine.
È una sfida al limite tra etica e tecnologia. Normative troppo stringenti rischiano di limitare la libertà di espressione e la ricerca in campo dell’intelligenza artificiale. Ma non regolamentare i deepfake potrebbe avere conseguenze nefaste sulla società. È ormai assodato come questi siano un problema destinato ad acuirsi con l’evolversi delle tecnologie di generazione e diffusione dei contenuti. Contro questa minaccia, la consapevolezza e la cooperazione di tutti sono le armi migliori a disposizione.
In conclusione, i deepfake sono l’arma più avanzata a disposizione di chi vuole deliberatamente manipolare l’opinione pubblica attraverso la disinformazione. Rappresentano una minaccia concreta alla quale gli utenti, le aziende tecnologiche e i governi devono prestare massima attenzione nei prossimi anni. Solo con una risposta coordinata a vari livelli sarà possibile arginare il potere devastante dei deepfake e delle false informazioni.