S’inaugura venerdì 2 ottobre, alle ore 17,30, l’anteprima del progetto artistico con cui Corrado Veneziano omaggia Dante nel 700° della scomparsa. Aspettando Dante 2021, a cura di Francesca Barbi Marinetti, Niccolò Lucarelli e Raffaella Salato, è l’anteprima di un più ampio progetto ispirato alla celebre Commedia. L’evento si terrà presso lo Spazio Veneziano, atelier romano dell’artista, in Via Reno 18 A, fino al 4 ottobre, in orario 17,30-20,45.
S’intitola Aspettando Dante 2021 l’evento artistico di Corrado Veneziano, che dopo il successo, anche internazionale, di Leonardo Atlantico (ospitato ad Amboise nel 2019, con il patrocinio e il sostegno del Museo del Louvre e della Presidenza della Repubblica Francese), concentra la sua attenzione pittorica su Dante Alighieri con un’anteprima di un più ampio progetto strutturato su 33 dipinti di medio e grande, che nel corso del prossimo anno sarà esposto presso altre importanti istituzioni culturali italiane e straniere, all’interno di un fittissimo calendario di manifestazioni per celebrare la figura del grande poeta. Già prevista una tappa a Parigi nell’aprile 2021 presso la Galleria Civica Espace en Cours, di Rue de la Réunion 56 (20ème arrondissement).
Attraverso incipit, codici a barre letterari, trascrizioni in Alfabeto Morse dei versi più noti della Commedia, l’artista dà corpo alle complesse suggestioni dell’opera del poeta fiorentino, di cui nel 2021 cadrà il 700° anniversario della morte. Da venerdì 2 fino a domenica 4 ottobre, una selezione delle 33 opere sarà visibile allo Spazio Veneziano, dalle 17,30 alle 20,45. L’ingresso è libero, ma, a causa delle misure di prevenzione anticovid, le visite avverranno in gruppi scaglionati; sarà però possibile trascorrere l’eventuale attesa nel giardino dello Spazio Veneziano. Una volta all’interno, è obbligatorio rispettare il distanziamento e indossare la mascherina sanitaria.
Nel corso della tre giorni, l’attrice Paola Ricci interpreterà una scelta di canti tratti dall’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Il progetto vuole anche essere un omaggio alla colta tradizione della lingua italiana, che ebbe appunto in Dante, prima ancora che in Manzoni, il suo “padre spirituale”; inoltre, l’incontro fra parola e immagine amplia la potenza espressiva dell’opera finale e presenta i versi danteschi contornati da un’ideale cornice che ne interpreta il senso e la valenza. L’inserimento di “traduzioni” in codice Morse di alcuni versi, oltre ad aggiungere un elemento di astrattismo kandinskiano, richiama la musicalità della poesia dantesca. Come nota Lucarelli “La Commedia dantesca è un’opera di altissima poesia, ma anche una sorta di gran teatro del mondo, anche se visto attraverso lo specchio dell’aldilà. E proprio questo particolare sembra renderlo più autentico, più vissuto, verrebbe paradossalmente da osservare. Corrado Veneziano – non nuovo ad avventure pittoriche con i grandi spiriti italiani -, sceglie 33 versi, e in altrettante pitture ne amplifica la valenza semantica, avvolge di colore la ritmica poetica e, coniugando linguaggio scritto e linguaggio pittorico, indaga l’individuo nei suoi aspetti terreni e nel suo anelito d’infinito”.