“Parallelamente alla più grave pandemia da oltre un secolo, stiamo vivendo una fase di “infodemia”, che amplifica la minaccia rappresentata dalla diffusione del coronavirus ponendo rischi per il sistema sanitario e la sicurezza nazionale. Da una parte spesso gli utenti si rivolgono in maniera frettolosa all’uso di informazioni online sulla propria salute, il cosiddetto “Dr. Internet”, dall’altra nazioni straniere ostili hanno usato i social media e i mezzi convenzionali per diffondere intenzionalmente la disinformazione sull’origine del virus, per influenzare le economie nazionali o per ragioni propagandistiche.
Vanno sicuramente messi in campo strumenti per il contrasto alla disinformazione in rete, così da evitare sopratutto ricadute sulla salute umana. Non vorremmo, però, che la task force sulle fake news proposta dal sottosegretario Martella, così come le regole delle piattaforme online per reprimere la diffusione di notizie false sul coronavirus, divenga uno strumento di censura politica.
Il parlamento, prima della chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, era intento a legiferare sulla costituzione di una commissione d’inchiesta sulla disinformazione, in cui FDI propone l’adeguamento delle normative delle piattaforme digitali alle norme costituzionali in materia di libertà d’espressione e di libertà di stampa al fine di evitare forme patologiche di censura preventiva, come avvenuto in alcuni casi anche con account giornalistici. Le democrazie hanno bisogno di garantire il pluralismo dell’informazione e la libertà d’espressione, che oggi trovano cittadinanza solo sui social.”
Così il deputato FDI Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura, responsabile Cultura e Innovazione del partito, e primo firmatario dell’unica proposta di legge presentata dall’opposizione sulla commissione d’inchiesta sulle fake news.