Colloqui Trump-Zelensky: saltata la possibilità di un secondo incontro

Zelensky incontra Trump a San Pietro. Voci poi smentite di un secondo incontro bilaterale nel pomeriggio. L’Air Force One già di ritorno negli Usa

Il Presidente americano Donald Trump ed il suo omologo Zelensky si sono visti velocemente in un incontro durato un quarto d’ora all’interno della Basilica di San Pietro prima dell’inizio della funzione per i funerali di Papa Francesco ed “hanno avuto una discussione molto produttiva“, così come dichiarato dal direttore della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung. Era stato ipotizzato un secondo incontro nel pomeriggio, successivo alla funzione ma Trump è già in volo nel suo Air Force One con la First lady, Melania, ed il suo staff.

Proprio ieri il Tycoon aveva comunicato la piena volontà di riprendere i colloqui dichiarando che Russia e Ucraina fossero “molto vicine a un accordo” senza però fornire altri dettagli circa questa dichiarazione. La speranza era quella di riprendere in un clima quantomeno moderato le redini di una possibile pace per il conflitto iniziato nel 2022. L’incontro, avvenuto in un momento così toccante quanto sacro, porta a ben sperare, come testimonia anche la foto che immortala i due leader, soli, seduti uno di fronte all’altro, in un clima certamente molto più disteso rispetto a quello nello Studio Ovale.

Altro segnale di piena volontà di giungere ad un cessate il fuoco definitivo arriva anche dalla partecipazione di Zelensky a Roma. Il Presidente ucraino in un primo momento aveva annunciato che non sarebbe stato presente ai funerali del Papa “per urgenti questioni diplomatiche da trattare” all’indomani dei pesanti bombardamenti subìti dai territori ucraini nelle ultime 24 ore. Un incontro simbolico dunque quello di oggi, importante anche rispetto alle ultime dichiarazioni di Trump sulla Crimea, che avevano fatto infuriare Zelensky: “Ormai è russa da troppo tempo, dovrà essere ceduta.” Netta la reazione di Zelensky: “La Crimea appartiene a noi e solo il nostro popolo ne può decidere il futuro” ed ancora: “La Crimea e i territori occupati sono nostri e non riconosceremo mai la loro perdita. Le forze armate e l’industria bellica non saranno soggette a restrizioni. Non accetteremo alcun veto sull’adesione alla NATO.”

Intanto ieri Putin ha incontrato nuovamente, per la quarta volta dopo la ripresa delle relazioni tra i due paesi, l’inviato statunitense Steve Witkoff, a conferma che, come testimoniano diversi funzionari russi attraverso le loro dichiarazioni, il dialogo russo-americano sta procedendo positivamente. In effetti l’accordo che Trump sta cercando di far accettare alle due controparti porta avanti posizioni nettamente favorevoli per la Russia specialmente riguardo al nodo sulla Crimea considerando che, nonostante l’asserzione di Zelensky nel non volerla cedere, Kiev non ha forze militari per riprenderla. Zelensky ha sottolineato, nelle sue ultime dichiarazioni, che per proteggere il suo Paese non ci sarà un ridimensionamento dell’esercito ma è d’accordo su un contingente di pace europeo sostenuto dagli Usa – secondo il piano proposto da Trump – che verrebbe posto a garanzia per la sicurezza.

Questo mente ieri ci sono stati nuovi bombardamenti nella zona di Sumi con droni e missili e Putin, attraverso il suo portavoce Peskov, ha fatto sapere che la regione del Kursk è stata interamente riconquistata.

Sempre oggi, durante i funerali del Papa, Zelensky ha salutato ed incontrato anche i leader di Regno Unito e Francia e la Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Lyen. Zelensky, attraverso i suoi canali social, ha scritto che quello con Trump “è stato un buon incontro nella speranza che quanto detto porti ad un risultato di cessate il fuoco completo e incondizionato” e che, per proteggere la vita della gente, è importante che venga stabilita una “pace affidabile e duratura”, ringraziando infine il Presidente Trump.

Confermato oggi pomeriggio l’incontro bilaterale fra Zelensky e Macron e con la premier Giorgia Meloni.

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