Colleferro, Coronavirus: intervista al sindaco Pierluigi Sanna

Insieme al direttore Alessandro Verrelli, abbiamo contattato il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, per rivolgergli alcune domande in merito all’emergenza Coronavirus

Buongiorno sindaco Sanna e grazie per la disponibilità. Il Coronavirus ha colpito anche la città che amministra e la popolazione, all’indomani del fatto, ha sicuramente bisogno di rassicurazioni. Cosa può dirci sul caso di COVID-19 risultato a Colleferro?

Buongiorno a voi e grazie. Sono stato informato la sera di martedì 17 marzo dalla ASL-RM 5 che un/a nostro/a concittadino/a è risultato/a positiva al COVID-19. Sapevo che prima o poi sarebbe capitato anche a noi, dopo i casi di Piglio e Carpineto Romano transitati nel nostro Ospedale. Il/la paziente è attualmente in isolamento presso il proprio domicilio e sono state già avviate tutte le indagini epidemiologiche del caso. Ho sentito il direttore generale della Asl Santonocito e poi, immediatamente, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione- Asl RM5, che mi ha informato riguardo le azioni di protezione. Questo è senza dubbio il momento dell’assennatezza e del senso del dovere da parte di tutti. I Colleferrini sapranno uscirne a testa alta, come sempre hanno fatto dal 1935 ad oggi. Esprimo tutta la nostra vicinanza al/la signore/a ed alla sua famiglia.

Dal 28 marzo saranno disponibili altri quattro posti letto, per la terapia intensiva, presso l’ospedale di Colleferro. Questo, però, riguarda la cura della malattia. Quali strumenti sono stati messi in campo per evitarne, invece, la diffusione? Ne saranno previsti di nuovi?

Abbiamo attivato una serie di servizi utili a ridurre al massimo gli spostamenti e gli affollamenti. La consegna della spesa nelle case degli anziani e delle persone con fragilità sociale, fatta con Servizi Sociali e Croce Rossa; la consegna dei farmaci agli ultrasessantacinquenni, fatta con l’Azienda Speciale “La Fenice” e tutte le farmacie di Colleferro, sono degli esempi. Abbiamo, inoltre, coordinato e stiamo coordinando la solidarietà di tantissime aziende ed associazioni, di Colleferro e non, nei confronti dell’Ospedale Leopoldo Parodi Delfino; abbiamo sanificato l’80 per centro delle strade e delle piazze della Città e, nei prossimi giorni, copriremo il 100 per cento del tessuto urbano; venerdì faremo una sanificazione notturna nei pressi dei supermercati. La Polizia Locale, coordinatamente alle altre forze dell’ordine, è impegnata, tutti i giorni, in centinaia e centinaia di controlli stradali e commerciali con importanti risultati su sicurezza e rispetto delle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio, anche con l’ausilio prezioso dell’Associazione Carabinieri in congedo. La Protezione Civile sta facendo un lavoro immane: assicura gli approvvigionamenti da Roma all’Ospedale, scorta i mezzi di sanificazione e gira la Città con il mezzo-audio con le informazioni acustiche. Stiamo infine usando per informare la popolazione anche il sistema telefonico allert-sistem ed i manifesti cartacei.

L’emergenza COVID–19 avrà ripercussioni sulla raccolta dei rifiuti e sul “porta a porta”?

Non avrà alcuna ripercussione, la raccolta andrà avanti regolarmente. Il personale di Minerva, che ringrazio per l’impegno e la dedizione anche in questi momenti difficili, è formato e sa già come affrontare anche la raccolta di rifiuti in caso di contagio. C’era stata un’ipotesi di interrompere per un giorno la raccolta per una sanificazione generale della Città ma, poi, l’abbiamo scartata scegliendo di farlo un po’ alla volta, in quattro giorni. Mi preme di sottolineare che il rinvio della Tari, prima che arrivasse il nuovo decreto, è stato scelto dalla nostra amministrazione. Una scelta per andare incontro a cittadini ed imprese che, però, mette a dura prova le casse del comune (il comune tra diretti ed indiretti paga circa 250 stipendi al mese).

Quale il suo appello alla città?

L’appello è a non mollare! I Colleferrini sapranno attraversare anche questa tempesta. Occorre rispettare le regole: uscire il meno possibile, ottimizzare gli acquisti, scegliere le consegne a domicilio, evitare le file dove c’è molta gente. Se tutti rispetteranno le regole i problemi saranno sicuramente minori. In Ospedale ed al Distretto si lavora febbrilmente e con pochi mezzi, a quei lavorati della sanità va tutta la mia stima e la mia vicinanza, il mio affetto ed il mio riconoscimento: sono loro che dobbiamo sostenere. Faccio appello anche alla Polizia Locale, a tutte le forze dell’ordine, ai dipendenti comunali, della Fenice e di Minerva affinché proseguano con abnegazione il loro lavoro, così da assicurare a tutta la comunità i servizi essenziali, i controlli, la sicurezza. Esprimo vicinanza a tutti i lavoratori che, nel privato, continuano a dover uscire di casa per dovere e, nonostante ciò, lo fanno per assicurare a tutta la comunità il soddisfacimento delle necessità. Un pensiero finale va ai lavoratori che stanno rientrando dalla Guyana, speriamo che possano tornare a casa; seguendo naturalmente tutte le profilassi indicate dalla Asl. L’appello è che siamo da sempre una Città di gente tutta d’un pezzo, dobbiamo continuare ad esserlo, dobbiamo resistere come ai tempi della guerra. Ora i “nostri rifugi” sono le nostre case. Rimaniamoci, attendiamo, riponiamo la nostra fiducia nella medicina e nella scienza. Andrà tutto bene.

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