Sarebbe troppo semplice sciorinare un elenco di pregi della Maremma per convincere il lettore a visitarla: ormai li conosciamo tutti.
Ben più complesso è, invece, trovare altri motivi (ne ho scelti cinque) più particolari e ricercati; in poche parole, qualcosa che il solito blog turistico non vi direbbe.
Il territorio maremmano, che si sviluppa nella provincia di Grosseto e oltre, è senza dubbio uno dei posti più paradisiaci d’Italia: spiagge pulite, baie incantate (vedi Cala Violina o le calette del monte Argentario), campagne che risplendono al tramonto e ottimo cibo. Insomma, il posto perfetto per chi ricerca una tranquillità bucolica e in totale sintonia con la natura, vera protagonista di queste terre.
Il grande potenziale di questi luoghi, un tempo popolati da etruschi (di cui ancora si conservano manufatti e resti murari), si è rivelato definitivamente in seguito alle bonifiche del padule, avviate nell’Ottocento dal Granduca Leopoldo II di Lorena.
Se riletta oggi, la storia della Maremma è interessante e allo stesso tempo, curiosa: da zona appestata, fulcro di malaria, pestilenza e di intenso brigantaggio, infatti, si è trasformata in un luogo ben curato e dagli alti prezzi, meta di ricchi e privilegiati. I contadini si sono evoluti, hanno percepito la potenzialità della propria terra e si sono buttati sul turismo, cercando di mantenere comunque le antiche tradizioni.
Tutto ciò non è certo un difetto; per quanto molti posti siano effettivamente inaccessibili a famiglie di reddito medio, in questi casi, viene pagata la qualità. I migliori agriturismi e ristoranti conquistano notorietà proprio per la ricerca e la cura con cui presentano la propria offerta, con un occhio attento al biologico e all’etica. Non stupisce, dunque, che le spiagge maremmane vincano quasi ogni anno, contro le belle acque di regioni come Sardegna o Puglia, la Bandiera blu per la pulizia della sabbia.
L’attenzione per l’ambiente è centrale e sempre costante: il Parco della Maremma, primo parco della Toscana, permette lo sfruttamento (responsabile) di un mare pulito, sentieri e itinerari nella macchia, eventi e spettacoli di tradizione maremmana e tante altre attività.
I piatti tipici maremmani – come tortelli al cinghiale o acquacotta – conquistano ogni abitante della penisola e possono trovarsi alle sagre di paese come nei migliori ristoranti.
Da brava padrona di casa, vorrei qui riuscire a trasmettere le cinque cose che mi piace più fare quando torno a Grosseto e magari, qualche idea in più.
1) Al posto di girare in macchina, all’affannosa ricerca di un ristorante libero, l’ora più bella – quella pre-tramonto – passatela all’aperto. Gli scorci e gli affacci per godere di questo momento sono a migliaia e possono essere ritrovati ovunque, anche per caso. Descrivere quei pochi minuti in cui l’oro del sole incontra il verde della natura dando vita ad un colore nuovo, indefinito, difficilmente riproducibile a parole, è un’impresa ardua; proprio per questo vi invito a sperimentarlo di persona.
2) Gli animali sono grandi protagonisti nella mia terra; dai più tipici, quali la vacca maremmana, il cinghiale o l’airone cinerino, fino a quelli più rari, che si vedono poche volte nella vita, come il lupo. In mezzo, migliaia di specie. Un luogo perfetto per godere della loro compagnia è proprio il Parco della Maremma, dove nella pineta accanto alla spiaggia transitano simpatiche volpi, abituate agli esseri umani, che si lasciano fotografare volentieri. Altrimenti, nella pineta di Ansedonia potrete incontrare teneri cerbiatti (a rischio di farvi fregare il panino al prosciutto).
3) L’osservatorio astronomico di Roselle, che una volta a settimana, in estate, organizza serate a tema stelle e pianeti, è un’altra meta affascinante e alternativa. Qui, dopo una lezione tenuta da alcuni esperti di astrofisica, potrete assistere a una dimostrazione pratica nel giardino, nel quale, con un laser, vengono indicate le costellazioni. L’aria fresca della notte estiva, il silenzio interrotto dal rumore dei grilli, il tono di voce pacato degli esperti – quasi non volessero disturbare la collina –, tutto ciò contribuisce a rendere l’esperienza incantata, fuori dal tempo e lontana dalle preoccupazioni della città. Il tutto si conclude con la visita dentro l’osservatorio, per osservare con il telescopio professionale ciò che si è imparato nell’ora precedente. Consiglio di arrivare prima del buio, fermarsi sulla strada in salita per salutare il cavallo del recinto sulla destra (molto socievole, con una spiccata simpatia per gli esseri umani) e passare dalla Cava di Roselle, distante due minuti di macchina. La Cava è forse, uno dei luoghi più belli del mio territorio e vale la pena vedere, almeno una volta, le sue rocce che si tingono di oro e rosa.
Certo, è semplice elencare attività, anche alternative, che si svolgono in estate; il periodo dell’anno che va da maggio a settembre è sicuramente il migliore per godersi il mare e la campagna al sud della Toscana, anche senza grandi risorse economiche: la serenità che offre una cena in collina, al tramonto, può essere ritrovata da chiunque.
Ma per quanto riguarda il periodo più freddo?
4) L’attrattiva più grande, per quanto riguarda l’inverno, è sicuramente il Monte Amiata, luogo in cui molti piccoli bambini maremmani hanno avuto l’opportunità di imparare a sciare. Certo, niente a che vedere con le Dolomiti, ma sulla nota montagna toscana si può comunque ritrovare la gioia di una giornata sulla neve, con tanto di pranzo in vetta (tagliatelle al cinghiale o panino da casa è indifferente, l’importante è che ci sia il sole per godersi il panorama innevato). Vengono organizzati anche percorsi faunistici, sentieri con sci di fondo e ciaspolate notturne per i più impavidi.
5) L’autunno, il foliage giallo e marrone, le caldarroste, l’odore affumicato di inverno che entra: anche questo si può trovare in Maremma. Gli antichi paesini (tra i più famosi le “vie del tufo”, con Pitigliano e Sorano) organizzano eventi e sagre anche in questo periodo, quando, stanchi della calura estiva ma non delle attività, si possono continuare a frequentare feste e fare scorpacciate di vino e castagne.
Mi piacerebbe poter scrivere che la Maremma, oltre ad essere una terra per tutto l’anno, è anche una terra per tutti; purtroppo non è così. Legata principalmente al turismo e all’attività agricola e di pastorizia, non offre molto ai giovani, se non a quelli interessati a lavorare in agriturismi e simili. Le stagioni lavorative, svolte negli stabilimenti balneari o negli agriturismi, sono stancanti e spesso prive di contratti legali, i quali sono concepiti nell’ottica di guadagnare quanti più soldi possibili e poter passare il resto dell’inverno in vacanza (ovviamente ciò riguarda i datori di lavoro). In estate, dunque, i giovani vengono “sfruttati”, per poi essere abbandonati in inverno. Grosseto ha le potenzialità di città come Lucca o Pisa, con una cinta muraria medicea percorribile e carica di storia; purtroppo non viene valorizzata, così come le attività culturali o l’università.
La Maremma mi ha dato molto, sono fiera di essere cresciuta attraverso un rapporto così stretto con l’elemento naturale, di vivere al meglio il mio territorio in estate e provare un legame profondo con la campagna. Mi ha dato molto ma non ci vivrei mai. E a questo punto, la domanda sorge spontanea: io, a lei, cosa ho dato?
Cinque (nuovi) motivi per visitare la Maremma
Sarebbe troppo semplice sciorinare un elenco di pregi della Maremma per convincere il lettore a visitarla: ormai li conosciamo tutti.
Ben più complesso è, invece, trovare altri motivi (ne ho scelti cinque) più particolari e ricercati; in poche parole, qualcosa che il solito blog turistico non vi direbbe.
Il territorio maremmano, che si sviluppa nella provincia di Grosseto e oltre, è senza dubbio uno dei posti più paradisiaci d’Italia: spiagge pulite, baie incantate (vedi Cala Violina o le calette del monte Argentario), campagne che risplendono al tramonto e ottimo cibo. Insomma, il posto perfetto per chi ricerca una tranquillità bucolica e in totale sintonia con la natura, vera protagonista di queste terre.
Il grande potenziale di questi luoghi, un tempo popolati da etruschi (di cui ancora si conservano manufatti e resti murari), si è rivelato definitivamente in seguito alle bonifiche del padule, avviate nell’Ottocento dal Granduca Leopoldo II di Lorena.
Se riletta oggi, la storia della Maremma è interessante e allo stesso tempo, curiosa: da zona appestata, fulcro di malaria, pestilenza e di intenso brigantaggio, infatti, si è trasformata in un luogo ben curato e dagli alti prezzi, meta di ricchi e privilegiati. I contadini si sono evoluti, hanno percepito la potenzialità della propria terra e si sono buttati sul turismo, cercando di mantenere comunque le antiche tradizioni.
Tutto ciò non è certo un difetto; per quanto molti posti siano effettivamente inaccessibili a famiglie di reddito medio, in questi casi, viene pagata la qualità. I migliori agriturismi e ristoranti conquistano notorietà proprio per la ricerca e la cura con cui presentano la propria offerta, con un occhio attento al biologico e all’etica. Non stupisce, dunque, che le spiagge maremmane vincano quasi ogni anno, contro le belle acque di regioni come Sardegna o Puglia, la Bandiera blu per la pulizia della sabbia.
L’attenzione per l’ambiente è centrale e sempre costante: il Parco della Maremma, primo parco della Toscana, permette lo sfruttamento (responsabile) di un mare pulito, sentieri e itinerari nella macchia, eventi e spettacoli di tradizione maremmana e tante altre attività.
I piatti tipici maremmani – come tortelli al cinghiale o acquacotta – conquistano ogni abitante della penisola e possono trovarsi alle sagre di paese come nei migliori ristoranti.
Da brava padrona di casa, vorrei qui riuscire a trasmettere le cinque cose che mi piace più fare quando torno a Grosseto e magari, qualche idea in più.
1) Al posto di girare in macchina, all’affannosa ricerca di un ristorante libero, l’ora più bella – quella pre-tramonto – passatela all’aperto. Gli scorci e gli affacci per godere di questo momento sono a migliaia e possono essere ritrovati ovunque, anche per caso. Descrivere quei pochi minuti in cui l’oro del sole incontra il verde della natura dando vita ad un colore nuovo, indefinito, difficilmente riproducibile a parole, è un’impresa ardua; proprio per questo vi invito a sperimentarlo di persona.
2) Gli animali sono grandi protagonisti nella mia terra; dai più tipici, quali la vacca maremmana, il cinghiale o l’airone cinerino, fino a quelli più rari, che si vedono poche volte nella vita, come il lupo. In mezzo, migliaia di specie. Un luogo perfetto per godere della loro compagnia è proprio il Parco della Maremma, dove nella pineta accanto alla spiaggia transitano simpatiche volpi, abituate agli esseri umani, che si lasciano fotografare volentieri. Altrimenti, nella pineta di Ansedonia potrete incontrare teneri cerbiatti (a rischio di farvi fregare il panino al prosciutto).
3) L’osservatorio astronomico di Roselle, che una volta a settimana, in estate, organizza serate a tema stelle e pianeti, è un’altra meta affascinante e alternativa. Qui, dopo una lezione tenuta da alcuni esperti di astrofisica, potrete assistere a una dimostrazione pratica nel giardino, nel quale, con un laser, vengono indicate le costellazioni. L’aria fresca della notte estiva, il silenzio interrotto dal rumore dei grilli, il tono di voce pacato degli esperti – quasi non volessero disturbare la collina –, tutto ciò contribuisce a rendere l’esperienza incantata, fuori dal tempo e lontana dalle preoccupazioni della città. Il tutto si conclude con la visita dentro l’osservatorio, per osservare con il telescopio professionale ciò che si è imparato nell’ora precedente. Consiglio di arrivare prima del buio, fermarsi sulla strada in salita per salutare il cavallo del recinto sulla destra (molto socievole, con una spiccata simpatia per gli esseri umani) e passare dalla Cava di Roselle, distante due minuti di macchina. La Cava è forse, uno dei luoghi più belli del mio territorio e vale la pena vedere, almeno una volta, le sue rocce che si tingono di oro e rosa.
Certo, è semplice elencare attività, anche alternative, che si svolgono in estate; il periodo dell’anno che va da maggio a settembre è sicuramente il migliore per godersi il mare e la campagna al sud della Toscana, anche senza grandi risorse economiche: la serenità che offre una cena in collina, al tramonto, può essere ritrovata da chiunque.
Ma per quanto riguarda il periodo più freddo?
4) L’attrattiva più grande, per quanto riguarda l’inverno, è sicuramente il Monte Amiata, luogo in cui molti piccoli bambini maremmani hanno avuto l’opportunità di imparare a sciare. Certo, niente a che vedere con le Dolomiti, ma sulla nota montagna toscana si può comunque ritrovare la gioia di una giornata sulla neve, con tanto di pranzo in vetta (tagliatelle al cinghiale o panino da casa è indifferente, l’importante è che ci sia il sole per godersi il panorama innevato). Vengono organizzati anche percorsi faunistici, sentieri con sci di fondo e ciaspolate notturne per i più impavidi.
5) L’autunno, il foliage giallo e marrone, le caldarroste, l’odore affumicato di inverno che entra: anche questo si può trovare in Maremma. Gli antichi paesini (tra i più famosi le “vie del tufo”, con Pitigliano e Sorano) organizzano eventi e sagre anche in questo periodo, quando, stanchi della calura estiva ma non delle attività, si possono continuare a frequentare feste e fare scorpacciate di vino e castagne.
Mi piacerebbe poter scrivere che la Maremma, oltre ad essere una terra per tutto l’anno, è anche una terra per tutti; purtroppo non è così. Legata principalmente al turismo e all’attività agricola e di pastorizia, non offre molto ai giovani, se non a quelli interessati a lavorare in agriturismi e simili. Le stagioni lavorative, svolte negli stabilimenti balneari o negli agriturismi, sono stancanti e spesso prive di contratti legali, i quali sono concepiti nell’ottica di guadagnare quanti più soldi possibili e poter passare il resto dell’inverno in vacanza (ovviamente ciò riguarda i datori di lavoro). In estate, dunque, i giovani vengono “sfruttati”, per poi essere abbandonati in inverno. Grosseto ha le potenzialità di città come Lucca o Pisa, con una cinta muraria medicea percorribile e carica di storia; purtroppo non viene valorizzata, così come le attività culturali o l’università.
La Maremma mi ha dato molto, sono fiera di essere cresciuta attraverso un rapporto così stretto con l’elemento naturale, di vivere al meglio il mio territorio in estate e provare un legame profondo con la campagna. Mi ha dato molto ma non ci vivrei mai. E a questo punto, la domanda sorge spontanea: io, a lei, cosa ho dato?
Matilde Giuliani
[…] …della propria terra e si sono buttati sul turismo, cercando di mantenere comunque le antiche tradizioni.Tutto ciò non è … purtroppo non è così. Legata principalmente al turismo e all’attività agricola e di pastorizia, non offre molto ai giovani……della propria terra e si sono buttati sul turismo, cercando di mantenere comunque le antiche tradizioni.Tutto ciò non è … purtroppo non è così. Legata principalmente al turismo e all’attività agricola e di pastorizia, non offre molto ai giovani…Read More […]