Christine Lagarde è nata nel 1956 a Parigi, ha frequentato la scuola secondaria a Le Havre e a Bethesda. Si laurea in legge, all’Università di Parigi X-Nanterre. Dopo la laurea ha lavorato come stagista per il deputato americano William Cohen, che dal 1997 al 2001 ricoprì il ruolo di Segretario della Difesa durante la Presidenza Clinton.
Negli Stati Uniti D’America Christine Lagarde si formò lavorando per anni come avvocato d’affari, dal 1999 addirittura come presidente del consiglio d’Amministrazione della Law Firm di Chicago Backer & McKenzie.
L’impegno istituzionale di Christine Lagarde in Francia è iniziato nel 2005 fa parte della famiglia politica dei neogollisti ed è stata ministro con il presidente Jacques Chirac (Commercio Estero) e con il presidente Nicolas Sarkozy (prima, brevemente, all’Agricoltura, poi all’Economia).
È stata una dei ministri più longevi e già lì si è mostrata capace di tessere una serie di rapporti con i colleghi degli altri Paesi europei, del G7 e del G20.
Nel 2011 Lagarde diventerà direttore del Fondo monetario internazionale in sostituzione di Dominique Strauss Kahn, travolto da un clamoroso scandalo sessuale. Un incarico molto importante sopratutto perché è stata la prima donna ad essere nominata ad un ruolo importante a livello mondiale. Sarà anche la prima donna Presidente della Banca Centrale Europea.
Negli anni al Fondo ha sviluppato una grandissima capacità nella gestione delle crisi: il salvataggio della Grecia, nei due primi piani di bailout in particolare, recentemente con il più consistente pacchetto d’aiuti mai offerto a un Paese (Argentina), da 57 miliardi di dollari.
Christine Lagarde è stata inclusa più volte nella lista delle 100 donne più potenti del mondo secondo Forbes. Nel 2009 il Financial Times l’ha eletta come “miglior ministro delle finanze dell’eurozona”. Nell’aprile 2016 compare nella lista per la categoria “Leaders” tra le 100 persone più influenti del 2016 secondo TIME.
Una storia di successo. Il compito di Christine Lagarde sarà quello di costruire il consenso attorno alle misure della Bce, ordinarie e straordinarie. Fare in modo che possa essere utilizzata pienamente e rapidamente in caso di peggioramento delle condizioni macroeconomiche o del rischio di crisi sistemica in uno o più Paesi dell’Eurozona.