Caffè, quanto mi costi?

Molti consumatori si sono accorti in questi mesi dell’aumento dei prezzi del carburante, delle bollette, della spesa, ma ad attirare l’attenzione degli italiani è l’aumento del prezzo del caffè al bar.

Secondo una ricerca Nielsen l’80% degli italiani beve caffè. Ognuno di noi, in media, ogni giorno beve 1,5 tazzine di caffè espresso. Gli oltre 149.000 bar sparsi sul territorio nazionale servono ben 175 caffè al giorno, per cui è normale che ogni variazione sia immediatamente visibile e impattante. Sta diventando frequente vedere il nostro caffè passare dal solito euro a 1 euro e 20, e in generale aumenti sia nelle grandi città che nelle periferie e reclami e proteste da parte di alcune associazioni di consumatori. Sono aumenti necessari o speculativi?

Buona parte del pianeta sta riscoprendo in questi mesi l’inflazione, l’aumento prolungato dei prezzi di beni e servizi.

A Novembre, i prezzi al consumo USA sono saliti del +6,8% rispetto a dodici mesi fa. Non accadeva da 40 anni e sono ormai nove mesi che l’inflazione statunitense è sopra il “target” desiderato dalle banche centrali del 2%.

In Unione Europea va leggermente meglio, a Ottobre l’inflazione su base annua registrata è stata del 4,1% mentre in Italia è stata “solo” del 3%.

Il caffè però è sotto un fuoco incrociato:

I costi del trasporto marittimo sono alle stelle, a sua volta per via delll’aumento dei prezzi dei carburanti, per la mancanza cronica di container, e in generale per i problemi che il covid sta creando alla logistica internazionale.

Il Brasile, il più grande produttore al mondo di arabica, è stato messo in ginocchio da forti gelate che hanno decimato il raccolto.

La Colombia, il secondo produttori, sta attraversando tensioni sociali, scioperi e proteste che hanno generato difficoltà alle esportazioni.

L’Etiopia, altro grande produttore di caffè, sta vivendo una nuova guerra civile mentre il Vietnam esporta meno perché ha avuto difficoltà sia col clima che con la ripresa dei contagi.

Il risultato è un aumento vertiginoso del prezzo dell’arabica, la qualità più pregiata. Anche la qualità robusta ha visto un discreto aumento. A questi aumenti nei mercati internazionali i nostri bar devono aggiungere maggiori costi delle bollette e persino il rincaro dei beni correlati come latte, cacao e zucchero.

L’ andamento dei futures purtroppo fa presagire che i costi rimarranno alti anche in futuro. Il caffè rimarrà una routine o diventerà un lusso?

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