Bologna: una strage di innocenti. Il ricordo

10.20: Laura deve prendere il treno, ha paura di essere in ritardo, è una pendolare. Non ha bevuto nemmeno il caffè questa mattina, spera di essersi truccata decentemente perchè ora che è in stazione non può rimediare ad un eventuale rossetto malmesso.

10.21: Michele ha appena salutato la sua ragazza, in partenza per raggiungere i suoi genitori sulla costa per le vacanze. Il treno ormai ha lasciato la stazione, lui accende una sigaretta e pensa.

10.22: Luigi e suo figlio Remo sostano lungo la banchina, in attesa dell’arrivo del Regionale delle 10.40 che porterà a casa Sara, la grande di casa. E’ di ritorno dall’Università, hanno già programmato una bella serata in famiglia.

10.23: Una persona entra nella sala d’aspetto di seconda classe, si siede. Si alza e se ne va non si sa dove, lasciando sbadatamente la sua valigia lì.

10.24: Nicola entra in stazione accompagnato dai nonni. Partono per una vacanza, sua madre deve restare in città per lavoro e lui va con loro in colonia. Saranno 10 giorni di sole e mare, ma non lontano dal bagnasciuga perchè non sa ancora nuotare bene.

10.25: Il finimondo.

Rimasero uccise 85 persone, oltre 200 i feriti. E ancora oggi non si conosce la verità dell’atto conclusivo di quei tempi bui.

Onore per gli innocenti che perirono senza aver colpa.

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