Bancarotta Evergrande: Finanza e immobiliare cinesi in crisi

Evergrande rappresenta uno dei più grandi colossi dell’immobiliare cinese. Non è andata in bancarotta adesso. E’ andata già in default da tempo, mancando di pagare delle sue obbligazioni ma martedì ha attivato negli Stati Uniti il “Chapter 15”, che serve a proteggerlo dai creditori all’estero. Evergrande sta cercando disperatamente di ristrutturare il suo debito da oltre 300 miliardi di dollari, di cui circa un quarto emesso off-shore e rappresenta un problema nell’immobiliare e nella finanza cinese molto più grande. 

Lo Shadow banking cinese

La Finanza cinese è caratterizzata da una massiccia presenza del cosiddetto shadow banking, che potremmo tradurre come il sistema bancario nell’ombra. Nessun paese ne è privo ma in Cina il fenomeno è più grande che altrove. Le banche finanziano quasi esclusivamente le grandi imprese statali così le imprese private cercano finanziamenti alternativi. I tassi per i creditori sono limitati così i risparmiatori cercano depositi alternativi. Chi ha bisogno di capitale e lo offre si incontra fuori dai circuiti bancari tramite i famigerati WMPs (Wealth Management Products), diventati una bomba ad orologeria.

L’immobiliare cinese

L’immobiliare in Cina ha avuto una crescita abnorme negli ultimi decenni che è solo in parte giustificata dall’aumento della popolazione e dell’urbanizzazione e dalla forte cultura dell’ investimento nel mattone. In Cina non ci sono tasse sulle proprietà immobiliari e le leggi di Capital Control favoriscono l’investimento immobiliare per la conservazione intergenerazionale dei capitali finanziari. Le autorità locali, che incassano solo dagli oneri di costruzione, premono per nuovi immobili perché non incassano nulla da quelli già costruiti, e gli investitori preferiscono gli immobili a discapito di altri investimenti.

Così in Cina è oggi legato all’immobiliare quasi un terzo della finanza, sono sfitti circa un quinto dei metri quadri, sono innumerevoli le cosiddette ghost town. 

La strategia di Evergrande

La strategia di Evergrande si basava sullo slogan “three highs – one low” dove ad essere high, ( alti ) sono il debito, la leva finanziaria, il turnover, e ad essere low (basso) è il costo. Evergrande aveva continuo bisogno di soldi non propri e oltre ai prestiti bancari e alle obbligazioni si è affidata ai WMPs, il frutto proibito dello shadow banking. Almeno fino al 2020, quando con le nuove regole cinesi che hanno limitato l’indebitamento delle società immobiliari Evergrande ha iniziato prima a svendere gli appartamenti e poi ad offrire appartamenti e terreni al posto delle obbligazioni in scadenza, in una spirale tossica che ha abbattuto la redditività e la fiducia nella società. 

L’abbraccio mortale tra finanza e immobiliare

Secondo i dati presentati ad Agosto 2023 le vendite di case nuove da parte dei grandi costruttori sono crollate del 33.1% su base annuale e del 33.5% su base mensile. 

Country Garden Holdings, colosso immobiliare più grande di Evergrande, ha mancato di pagare le cedole su bond offshore denominati in dollari.

Zhongrong International Trust, società della finanza ombra iper esposta al settore immobiliare, ha mancato di pagare i proventi ai sottoscrittori dei suoi prodotti di investimento, citando un “improvviso prosciugamento della liquidità”.

Il crollo delle vendite delle case, dei prezzi delle case, sta mettendo in ginocchio le società immobiliari, i gruppi finanziari e persino gli enti locali, che incassando solo dalle nuove costruzioni stanno vedendo meno entrate.

La solita Cina

Le autorità di borsa hanno invitato i fondi a non essere venditori netti di azioni per contenere i cali ma gli effetti saranno limitati perchè non hanno impedito di fare lo stesso ai retail.

E’ stato segnalato che la polizia cinese si reca nelle abitazioni dei sottoscrittori dei prodotti di Zhongrong per “tranquillizzarli” invitandoli cioè a non partecipare a manifestazioni di protesta, e aver fiducia nel regolatore.

Intanto il Dragone sospende il rilascio dei dati sulla crescente disoccupazione giovanile. Ufficialmente la motivazione è che bisogna “aggiustare” ed “affinare” i metodi di calcolo.Vedremo anche se aggiusteranno i calcoli sul PIL visto che l’obiettivo di crescita del 5% stabilito dal partito sembra sempre più lontano.

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