AssoTutela, Vaccinazioni: “Servizio sanitario, non gara a premi”

Disparità di risultati tra regioni mentre urge un piano vaccinale e un piano di formazione dei sanitari

“Sorprende lo spirito con cui alcuni assessori regionali, forse spinti da qualcuno più in ‘alto’, stanno affrontando il complesso piano vaccinazioni. Più che garantire un servizio sanitario essenziale, sembra stiano affrontando una competizione, con premio per la vittoria finale”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando alcune recenti dichiarazioni.

“Ci ha colpito favorevolmente – continua – apprendere dal notiziario del Tg ‘Buongiorno Regione’ che il Lazio sarebbe quasi a 30mila somministrazioni, collocandosi, pari merito con la provincia di Trento, al 55% di popolazione vaccinata rispetto alle dosi ricevute. Non ci convince però – insiste Maritato – tutto quello che intorno alle vaccinazioni sta ruotando: la distribuzione non puntuale dei sieri, il piano vaccinale non completo, la formazione degli operatori inesistente, la carente comunicazione sui futuri punti di inoculazione, quando sarà la volta di ricevere l’antidoto da parte di tutti i comuni mortali, al di fuori delle categorie indicate. Perché – si chiede il presidente – partire in modo ridondante con i gazebo a primula se non si conosce ancora dove saranno dislocati? Non sarebbe più importante informare capillarmente la popolazione sulle varie fasi della campagna vaccinale? A quanto pare no, si assiste soltanto alla esibizione di assessori che si pavoneggiano, soltanto a pochi giorni dall’inizio di questa lunga maratona, per essere i primi rispetto ai colleghi di altre regioni. I cittadini meriterebbero qualcosa di meglio”.  

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