Assange: reato di verità democratica in tirannia

“Quando più di un decennio fa sentì parlare di Wikileaks le prime volte, immediatamente ne fui affascinata, emanava libertà, profumava di anarchia e dissenso”

LIBERTÀ DI STAMPA CON DOPPI STANDARD

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla strumentalizzazione della figura dei giornalisti e degli oppositori, il tutto in funzione del posizionamento internazionale.

Lo dimostrano i casi emblematici di Assange, ancora vivo ma privato della libertà da più di un decennio, e di Anna Politkovskaja e di Navalny, assassinati per mano del governo russo.

Tre personaggi diversi, per tante caratteristiche, ma accomunati da un aspetto: il dissenso.

Anna Politkovskaja, una giornalista che fu assassinata nell’ascensore di casa sua, mentre stava lavorando su un’inchiesta sulle torture commesse dalle forze cecene. Dell’articolo uscirono solo alcuni appunti, poiché venne sequestrato il suo computer, il quale si presume conteneva documenti importantissimi per l’opinione pubblica.

Una giornalista che denunciò i crimini commessi nei confronti dei ceceni, fece emergere alcuni intrighi di potere tra le forze cecene e i politici russi, parlò di corruzione e criticò aspramente Putin.

Lei, che denunciò crimini di guerra, divenne simbolo del giornalismo e della libertà di pensiero. Insieme a lei anche il controverso Navalny diventa simbolo di democrazia. Loro ma non Assange, a cui è stato riservato un posto scomodo nella storia, quello di spia e di pericolo per la sicurezza internazionale.

È palese, davanti agli occhi di tutti, il doppio pesismo che si ha in questa faccenda. Sembra quasi che tutto ciò che possa destabilizzare il governo russo debba essere sostenuto dall’occidente mentre gli scandali che riguardano la parte “buona e democratica” del mondo debbano essere condannati come atti lesivi nei confronti della democrazia.

Il mondo è americocentrico ed è evidente. Il racconto che si è fatto di Juliane Assange è stato abilmente indirizzato in un’unica direzione: Assange deve essere rappresentato come una spia, traditore, personaggio pericoloso per la sicurezza pubblica e che ha messo repentaglio la vita di migliaia di persone.

Assange, a mio avviso, dovrebbe essere ringraziato poiché senza di lui, probabilmente, non avremmo mai scoperto le nefandezze di molti governi, degli eserciti e degli accordi folli tra servizi segreti.

Ha rivelato al mondo intero le atrocità commesse dagli americani in Iraq e in Afghanistan rendendo pubblici dei documenti fondamentali per far sì che il mondo avesse un’opinione consapevole di ciò che stava accadendo.

Cos’è WIKILEAKS?

Una piattaforma nata nel 2006, senza scopo di lucro, che si sorregge tramite donazioni anonime. Raccoglie documenti provenienti da tutto il mondo e, dopo una verifica delle fonti e omettendo i dati sensibili che possono mettere a rischio la sicurezza delle persone, pubblica i file e li inoltra alle testate giornalistiche. Lo scopo della piattaforma è quello di indurre i governi alla trasparenza delle loro azioni ponendo dei dubbi sulla loro etica e rivelando al mondo fatti che, probabilmente, non sarebbero mai venuti fuori.

CHI è ASSANGE?

Julian Assange. Nato nel ’71 in Australia, giornalista, informatico e cofondatore di Wikileaks.

Dal 2006 la piattaforma comincia a pubblicare i primi documenti con cui denunciava la corruzione nel mondo arabo, i bombardamenti in Yemen, la tragica situazione in Kenya tra corruzione e mattanze eseguite dalle forze dell’ordine.

Diventa personaggio pubblico e di fama internazionale nel 2010, in seguito allo scandalo della sua piattaforma che denunciava numerosi crimini perpetrati dagli eserciti con il benestare del governo statunitense.

La sua vita si complica proprio in seguito alla pubblicazione di migliaia di file riguardanti le operazioni dell’esercito USA e dei loro servizi segreti.

Il 2010 è anche l’anno in cui il giornalista viene accusato di stupro e molestie sessuali dal tribunale di Stoccolma. Assange nega di aver commesso il reato sostenendo, insieme ai suoi avvocati, che sia solo un pretesto per farlo estradare e consegnare agli americani.

Sembra che il giornalista abbia avuto due amanti, un’attivista e una sua sostenitrice. Entrambe sono venute a conoscenza, l’una dall’altra, di aver avuto rapporti sessuali non protetti con lui. La Svezia considera stupro, di minore gravità, un rapporto sessuale non protetto non concordato.

La situazione di Assange si aggrava poiché si nega di fare il test HIV.

Trapelano, poi, delle intercettazioni tra le due donne dove emerge che siano rimaste entrambe perplesse dalle accuse di stupro. Loro volevano solo dichiarare che non sapevano se il giornalista avesse malattie o meno e la vicenda sembrerebbe essere stata strumentalizzata per intaccare l’immagine di Assange e distruggerne la credibilità.

In tanti credono che la coincidenza temporale non sia stata per nulla casuale.

Una delle assurdità di questo processo è che la procura svedese lascerà aperto il caso per 7 anni.

Intanto, però, nel 2012, l’ambasciata dell’Equador concede ad Assange lo status di rifugiato politico. Vivrà qui ben 7 anni, rinchiuso in un bilocale da 50 metri, con la luce artificiale. Nei primi anni 5 anni ha goduto di un trattamento umano in quanto poteva avere visite di ogni genere: politici, artisti, giornalisti. Fino a quando governò Rafael Carrea, Assange ebbe piena protezione da parte dell’Equador.

Dare asilo ad Assange, però, mise Carrea in pericolo. Durante una guerriglia il governante stava per essere ucciso e si rischiò il colpo di stato. Diversi analisti e giornalisti pensano che ci fosse lo zampino della CIA.

Da alcune indagini indipendenti è emerso che la società spagnola che si occupava della videosorveglianza dell’ambasciata dell’Equador, la UC Global, era corrotta e presumibilmente inviava tutto il materiale audio e video alla CIA.

Nel 2018 cambia il governo in Equador, arriva Lenin Moreno, più filoamericano di Carrea, nell’ambasciata in Gran Bretagna cambiano gli operatori e i diplomatici. Oramai Assange aveva capito che sarebbe stata solo questione di tempo e che la protezione da parte dell’Equador sarebbe finita.

L’asilo politico diventa sempre più restrittivo e ostile; Assange comincia ad essere trattato in modo spregevole, fino a quando non verrà arrestato dalle forze dell’ordine britanniche.

Viene arrestato con l’accusa di aver violato i termini della libertà su cauzione in seguito alla controversia svedese e per la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti con l’accusa di spionaggio e cospirazione.

Oggi è detenuto a Belmarsh, un carcere di massima sicurezza dove vengono detenuti criminali pericolosissimi come i terroristi.

COSA PUBBLICA SU WIKILEAKS E perché è COSì IMPORTANTE?

Documenti secretati, report degli eserciti, conversazioni tra eserciti, conversazioni tra ministeri, conversazioni che svelano i rapporti tra alcuni stati e organizzazioni come l’Isis…

Risulta essere il portale del secolo in cui vengono pubblicati documenti che svelano le nefandezze compiute dagli eserciti in Iraq e Afghanistan, facendo crollare la propaganda statunitense.

  • Collateral Murders: Un video nel quale l’esercito americano prende di mira dei civili a Baghdad identificando una fotocamera come un arma da fuoco per avere una scusa per ucciderli, inoltre infieriscono su un uomo (l’autista del reporter di Reuters) uccidendo lui e la famiglia che si era fermata a soccorrerlo, non curanti del fatto che sul veicolo ci fossero anche due bambini;
  • Iraq War Logs: 400000 files dove si leggono report dettagliati dell’esercito americano in Iraq, giorno dopo giorno. Vennero bollati come report dell’orrore in quanto raccontavano di sparatorie sui civili, di persone scuoiate, di fosse comune con centinaia di civili, di omicidi di massa, di persone bruciate con l’acido e persone torturate con elettroshock, fratture delle ossa e altri orrori:
    • 1300 Denunce di torture subite dall’esercito statunitense che non avranno mai giustizia. Uomini e donne umiliati, sodomizzati con bottiglie e oggetti contundenti, legati e gettati al freddo. Abu Ghraib divenne il caso più famoso: stupri, abusi, violenze, umiliazioni, il tutto documentato con foto, video e report. Molti dei detenuti risultarono essere fantasma in quanto mai iscritti ufficialmente in nessun registro. Nessuno dei criminali pagò con la reclusione o un risarcimento alle famiglie, rimasero impuniti e protetti dall’esercito;
    • I report ci raccontano di combattimenti casa per casa, mattanze ovunque in Iraq, attacchi spietati e assalti terroristici, di cui uno colpì anche l’esercito italiano: tutti noi ricordiamo la strage di Nassiria. Vengono pubblicate delle conversazioni in cui si chiede all’Italia pieno appoggio nell’operazione militare in Iraq, si chiede al governo di poter utilizzare gli aeroporti, i porti e di essere collaborativi in modo tale da poter avere rifornimenti e mezzi subito disponibili. Si dichiara oltretutto che se non fosse stato per l’Italia l’operazione in Iraq sarebbe stata pressoché difficile. In alcune mail si sbeffeggia lo stato italiano asserendo che sia il giardino di casa dell’America. In Iraq la situazione era sfuggita di mano in pochi mesi, le informazioni riportate dai media narrano di un’America grandiosa in Iraq e non conteggiano le vittime civili. Grazie a Wikileaks emergono i problemi in Iraq e le 200.000 morti.
  • 70000 documenti dell’esercito in Afghanistan che smentiscono la stampa americana e le informazioni ufficiali comunicate dal governo;
  • Guantamamo: Un carcere di massima sicurezza dove vennero detenute 800 persone, tutti con l’accusa di essere presunti terroristi, tra questi anche un uomo di 89 anni e 22 bambini; solo 150 detenuti erano ritenuti realmente pericolosi. Un carcere in cui non si rispettavano i diritti umani e nel quale vennero perpetrate torture di ogni genere. Donald Ramsfeld sostenne che essendo terroristi non meritavano né un processo né il rispetto della convenzione di Ginevra;
  • FALLS 7 Un’inchiesta che dimostra come i nostri telefoni, pc, tv e sistemi di allarme possano essere facilmente hackerati anche da spenti e che migliaia di persone in Europa furono intercettate nel 2009
  • ABU OMAR: che viene rapito e sequestrato, portato Al Cairo, dove viene torturato dalla CIA.

IL CASO CHELSEA MANNING

Manning, prima di compiere la transizione di genere (M to F), fu un militare e venne in possesso di tantissimi documenti riservati. Decise di trafugarli e renderli di dominio pubblico tramite Wikileaks. Quello di divulgare questi documenti compromettenti mettendo a repentaglio la sua stessa libertà fu un atto etico.

Fu processato e condannato a 35 anni, fece 7 anni di carcere prima di essere graziato da Barak Obama.

Una volta libero, diede inizio alla sua transizione cambiando sesso, nonostante l’esercito statunitense glielo avesse sconsigliato caldamente.

LA TESI AMERICANA

Secondo gli Stati Uniti, Assange ha hackerato i sistemi americani e si è impossessato di documenti riservati, oltre ad avere avuto la collaborazione di traditori come Manning, mettendo a repentaglio la vita delle persone coinvolte negli scandali in Iraq e afghanistan, permettendo così alle famiglie delle vittime di vendicarsi.

Risultano essere solo ipotesi vaghe. Ancora oggi gli Stati Uniti non hanno fatto nemmeno un nome di una persona danneggiata dalle pubblicazioni di Assange.

Assange dovrebbe essere incarcerato con l’accusa di spionaggio, una legge del 1917, secondo cui lo spionaggio risulta essere “una sottrazione di dati sensibili e interessanti condivisi con un determinato stato”. Julian ha condiviso i dati con il mondo intero a fini divulgativi e non per danneggiare uno stato e avvantaggiarne un altro.

È dall’attacco alle torri gemelle che l’America e le forze speciali giustificano determinate azioni come Guantanamo, aumento controlli e intercettazioni, nuove prigioni segrete nel mondo, possibilità di torturare e richieste di nuovi poteri speciali, in nome della Sicurezza internazionale.

UN PRECEDENTE GRAVISSIMO PER LA DEMOCRAZIA

Assange non ha fatto altro che ricevere dei documenti, proteggere le fonti e pubblicarle.

Ha fatto il giornalista.

In democrazia uno dei diritti fondamentali è la libertà di stampa. Il giornalismo nasce anche per contrapporsi al potere e scovare ciò che fanno i politici, gli eserciti, le banche ecc…

Qualora venisse incarcerato sarebbe un deterrente per gli altri in futuro, molti penserebbero alle ritorsioni possibili e agli eventuali anni da passare in galera se pubblicassero inchieste troppo scomode.

Sembra che l’obiettivo statunitense sia quello di smantellare Wikileaks, incarcerare Julian, per proteggere il loro sistema e assicurarsi così che tutto ciò sia un avvertimento per i posteri.

Se Assange finisce in carcere sarà un duro colpo per la democrazia e potremmo dire di essere molto più vicini alla Russia di quanto non lo pensiamo.

Assange in galera significherebbe vivere in una tirannia.

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