Albania, boom economico: spiagge, mare e investimenti

Qualche mese fa ho cominciato a pensare alla meta delle mie vacanze. Volevo un luogo con il sole e il mare che non costasse un rene. Voi direte “questa fa la Mistress e cerca la località low cost?”; il punto è che non volevo e non voglio subire i rincari folli di questo 2023.

Decido di puntare sull’Albania. Faccio qualche ricerca e mi piace sin da subito, propongo la meta alla mia migliore amica che accetta. Il gioco è fatto. Con noi verrà anche uno dei miei sottomessi, ma questa parte la lascio alla vostra immaginazione, perché non voglio parlare di Bdsm ma dell’Albania.

Partiamo da Malpensa per Tirana. Una volta giunti in terra albanese, la prima cosa da fare è acquistare una sim, perché il Roaming qui ha tariffe altissime, un po’ come il costo dell’ombrellone in Puglia. Paghiamo una sim 23 euro con 40 GB (son bastati per instagrammare la nazione, ve lo garantisco).

Abbiamo preso anche una macchina a noleggio, qui il costo è variabile, in quanto ogni compagnia stabilisce il prezzo, solitamente è tra i 40 e i 60 euro, dipende anche dal tipo di autovettura che scegliete. Qualora veniste con la vostra automobile dovrete pagare un’assicurazione che costa 50 euro e che ha la durata di due settimane.

Una cosa che vi sarà chiara sin da subito è che circola solo il contante. Nonostante sia obbligatorio avere il POS, e in molti rilascino una fattura con il QR code che ti rimanda alla pagina dell’agenzia delle entrate, la maggior parte degli esercizi commerciali preferirà il contante.

Vi consiglio di evitare inutili discussioni o prese di posizione, andate a prelevare, cambiate gli euro in lek e pagate in contanti.

Arrivo al punto per cui tutti scelgono l’Albania come meta: è economica.

È vero?

È necessario ricordare che l’Albania risulta essere una destinazione economica per noi, in quanto il nostro potere d’acquisto risulta essere più alto rispetto a quello di un albanese, lo stipendio medio in Albania è di 400 euro al mese, ed è chiaro che la vita costi meno.

L’Albania è economica per noi e risulta essere un fenomeno mediatico perché è in Europa e distante solo un’ora di volo da Milano.

Avendo un’economia interna che si basa su stipendi bassi rispetto ai nostri è scontata la forte differenza di prezzo per godersi il mare cristallino.

L’incremento del turismo, però, ha inevitabilmente aumentato i prezzi anche in Albania, ma li rende comunque competitivi sul mercato europeo e balcanico. Per tali ragioni, risulta essere anche meta di kosovari e macedoni.

Ovviamente, come in tutte le località turistiche del mondo, ci sono strutture di ogni livello.

DATI SUL TURISMO IN ALBANIA

Il turismo albanese risulta essere in forte sviluppo, un fenomeno interessante dal punto di vista economico, in quanto in pochissimi anni ha avuto una crescita esponenziale incredibile.

Un fenomeno economico che ha suscitato anche l’interesse del Guardian che, l’anno scorso, scriveva che lo stato balcanico attirò 7,5 milioni di visitatori, mentre nel 2019 ne attirò 6,4.

A gennaio 2023 i cittadini stranieri che hanno visitato lo stato illirico sono aumentati del 94,2% rispetto al gennaio 2022, il maggior numero di visitatori proviene dall’Europa, seguita dall’America e poi dall’Asia.

Un altro dato in crescita è anche l’abbandono dell’Albania da parte dei suoi cittadini, mezzo milione di albanesi ha lasciato la sua terra, un numero che è aumentato del 45,8 % rispetto al 2022.

Ora la sfida che si pongono le autorità è quella di attirare 10 milioni di turisti l’anno.

Il ministro del Turismo e Ambiente, Mirela Kumbaro, sostiene di non volere solo un turismo di massa concentrato nelle località marittime ma di voler sviluppare il settore in tutto il Paese, dando rilievo all’ecoturismo, agriturismo e all’escursionismo, poiché il territorio presenta aree montuose e boschive pronte ad essere esplorate, ma ci sono anche piccole fattorie in cui poter creare vere e proprie fattorie didattiche come in Italia con dei percorsi enogastronomici.

Diversificando il settore è indubbio che ci sarà una crescita economica per tutto il Paese e conseguentemente un miglioramento della qualità della vita della popolazione.

In termini economici, nel 2022, il saldo netto dei viaggi, come dichiara la Banca d’Albania, ossia l’indicatore che misura la differenza tra la spesa degli stranieri in Albania e quella degli albanesi all’estero, risulta essere positivo, ed è di 1,07 miliardi di euro.

Il turismo risulta essere trainante anche per attività correlate come i trasporti e la ristorazione, infatti grazie all’esplosione del fenomeno si è avuto un aumento degli stipendi sia per impiegati – si è registrato un aumento del 7,2% nel 2021 – sia per gli operatori del settore alberghiero, questi sono aumentati del 21.9%. La ristorazione ha registrato una crescita a doppia cifra (+ 20.5%), ma anche il settore dell’informazione e comunicazione cresce nel Paese con incrementi del 18,2%.

I dati statistici INSTAT del 2021

È un paese che sta investendo molto sul proprio futuro ed è in rapida crescita, oltre al fatto di volersi sempre più adeguare agli standard europei, lo dimostra anche il fatto di aver fatto una vera e propria riforma fiscale nel 2020/2021 che prevede la fatturazione elettronica; infatti, tutte le ricevute riportano un QR code che se scannerizzato ci porta alla pagina del Ministero delle finanze, anche qui è stata messa in moto una lotta contro l’economia sommersa, chiaramente non si deve avere la pretesa che funzioni si da subito, del resto in Italia sono 50 anni che si tenta di combattere l’evasione più o meno efficientemente, mi rivolgo soprattutto a coloro che giustificano l’economicità del paese con affermazioni riguardanti l’evasione presunta e/o reale.

Ma il pacchetto fiscale offre anche novità significative per l’imprenditoria, infatti coloro i quali guadagnano 14 milioni di Lek, che sono circa 113 mila euro, hanno avuto una riduzione dell’imposta sul profitto dal 15% al 5%. Oltre a questo l’IVA sui servizi alberghieri è passata al 6%.

Per agevolare maggiormente l’avvio di nuove imprese non si pagherà più l’IVA sull’importazione di macchinari agricoli, fotovoltaici, frigoriferi e autobus elettrici.

COME L’ITALIA POTREBBE ESSERE PARTNER E INVESTIRE?

È necessario riuscire ad intercettare le opportunità prima che sia troppo tardi, quindi penso che l’Italia come nazione debba cooperare in sinergia con l’Albania per potersi spartire il turismo futuro e anche per scongiurare l’erosione del proprio.

L’Albania oggi non fa effettivamente paura al mercato italiano, ma in futuro? I trend di crescita ci suggeriscono che potrà essere una “minaccia”.

Per tanto oltre alla cooperazione tra i due governi (che esiste, seppur limitatamente, rispetto alle potenzialità), l’Albania potrà essere un’alternativa per chi vuole investire nell’edilizia, nella ristorazione, nei trasporti, sfruttando le forti agevolazioni a livello burocratico e la detassazione da parte del governo albanese, una strategia attuata per incrementare la curva degli investimenti.

Ma esistono anche delle problematiche che affliggono il paese, come le carenze infrastrutturali, l’abusivismo, sistemi di depurazione non adeguati e che hanno gravi ricadute ambientali, ma anche problemi relativi alla fornitura elettrica.

Il Paese, grazie anche all’Unione europea e alla BERS (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) si sta preparando per la costruzione di strade e acquedotti nel paese, in modo da influenzare maggiormente gli investimenti da parte dei grandi colossi del turismo che nei prossimi anni vorranno investire sulla costa balcanica, costruendo Resort turistici.

Il programma prevede anche il finanziamento delle piccole imprese turistiche, quelle a tutela e al restauro del patrimonio culturale e naturale. Il fondo sarà di 100 milioni e sarà concesso con un credito agevolato, il fondo è volto a modernizzare il paese e renderlo realmente europeo.

Grazie a questo programma la cooperazione tra i due paesi è entrata nel vivo, infatti la ricostituzione della linea ferroviaria Tirana- Durazzo è stata affidata ad una società italiana INC Spa, ma anche nel settore agroalimentare è stata avviata una partnership tra la GDO locale e il Gruppo Conad.

In definitiva, penso sia riduttivo definire un paese solo come meta Lowcost, senza analizzarlo e tanto meno capirne le potenzialità, il turismo italiano necessariamente deve migliorarsi e diventare competitivo ma senza aspettarsi che il resto del mondo stia immobile.

Le soluzioni sono due: chi ha la possibilità di avere più attività nel settore turistico (o altro) deve cominciare a valutare l’ipotesi di investire anche in Albania oppure differenziarsi sul suolo italiano.

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