L’Italia è da sempre un paese a vocazione agricola. In più della metà della penisola italiana sono presenti appezzamenti di terreno ad uso agricolo: per la precisione 17.277.023 ettari, su una superficie totale che ne conta 30.134.000.
I soggetti, 1.630.420 aziende agricole e zootecniche, spesso sono poco presi in considerazione dalla Res Publica, nonostante con la PAC (piano agricolo comunitario) l’Unione europea spenda il 34,5% del proprio bilancio sul settore, per un totale di 58,12 miliardi di euro.
L’agricoltura è un vero e proprio motore che l’Italia, con la globalizzazione e le adempienze regionali, ha tenuto spento per troppo tempo, guardando l’andare in malora di aziende e territori che si sono trasformati in discariche a cielo aperto.
Ma dal Senato della Repubblica echeggiano buone notizie: la Lega ha proposto un Disegno di Decreto Legge sulla prevenzione ambientale condotta proprio dai soggetti che l’ambiente lo vivono intensamente, gli agricoltori.
Il Senatore Giampaolo Vallardi, il presidente della commissione Agricoltura del Senato, ha dichiarato alla stampa: “Se si riesce a valorizzare questa sua funzione lo si fidelizza anche nel rispetto dell’ambiente, suo primo strumento di lavoro. La proposta è aperta a chi la vorrà sottoscrivere al di la dalla parte politica da cui nasce il disegno di legge. Il bene dell’ambiente e dell’agricotura credo non abbiano colori. Credo e spero possa trovare la condivisione di tutti”.
Anche il senatore William De Vecchis, già impegnato nelle lotte contro il degrado e discariche abusive, ha espresso grande soddisfazione per la proposta: “Questo Ddl, se diventerà legge, sarà utile anche per contrastare il fenomeno delle discariche abusive, un fenomeno che purtroppo sta devastando le nostre campagne e zone verdi. Nella campagna romana purtroppo il fenomeno delle discariche è una vera piaga, una bomba ecologica.” Conclude De Vecchis: “Anche nel territorio di Fiumicino questo fenomeno criminale prolifera indisturbato, la figura dell’agricoltore custode potrà sicuramente contribuire per combattere questo reato contro l’ambiente”.
Come si evince dal Ddl “Disposizioni sulla figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio”, l’intento è chiaro: “L’agricoltore è una figura centrale, non solo nel mondo dell’agricoltura, ma anche in quello ambientale e dell’ecosistema. La sua presenza costante e professionale all’interno dei territori ove lavora conduce inevitabilmente l’agricoltore ad essere il primo protagonista di tutte quelle azioni ed opere che possono prevenire i tanti eventi calamitosi che ogni anno, purtroppo, devastano le nostre montagne, le nostre campagne e i nostri centri urbani e rurali, con ingenti danni economici e, prima ancora, perdite di vite umane.”
Chiaro e conciso. Valorizzare tramite “progetti, accordi e protocolli d’intesa volti a valorizzarne il ruolo sociale e a realizzare opere di manutenzione del territorio, di prevenzione idrogeologica e di protezione del paesaggio agrario, montano e forestale” la figura dell’agricoltore.
In che modo? tramite bandi ad hoc per l’individuazione di agricoltori custodi dell’ambiente, per le criticità territoriali e il monitoraggio della zona di riferimento. Le Regioni “possono prevedere il riconoscimento di specifici criteri di premialità, inclusivi della riduzione delle imposte di rispettiva competenza, in favore degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio iscritti”.
Un punto per l’ambiente. Un punto per l’agricoltura.
La speranza è una. Quella di raccogliere il consenso di tutte le forze politiche affinché ne vinca solo una: l’Italia.