Fu una lettura di George Crabbe, il poema The Borough (Il villaggio) del 1810 a ispirare Benjamin Britten per la scrittura di Peter Grimes. Opera in tre atti che il compositore britannico compose nel 1944 e che dall’11 al 19 ottobre arriva al Teatro dell’Opera di Roma.
Peter Grimes parla di «un uomo perseguitato dall’orrore di un terribile incidente, spaventato dai pettegolezzi e che forse, prima ancora della disgrazia, ha sempre agito in modo diverso da chi lo circonda» spiega Deborah Warner, che firma la regia nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Real di Madrid – dove ha debuttato nel 2021. «La durezza dell’esistenza di coloro che si guadagnano da vivere sul tratto di costa del sud est inglese è tema centrale sia dell’opera di Britten sia del poema di Crabbe, The Borough, da cui è tratto il libretto – prosegue la regista –, con similitudini che permangono sino a oggi. Nonostante le innovazioni tecnologiche, quella del pescatore solitario è ancora un’esistenza faticosa. Volevamo far rivivere questa storia in una cornice contemporanea, senza però cadere in un pericoloso sentimentalismo verso la povertà del passato, per cui il dolore e il rancore nati da un’esistenza di privazione rischiano di perdersi. Non volevamo che questa realtà venisse ammorbidita trasferendo la storia in un altro periodo: Peter Grimes viene rifiutato da una comunità feroce e stressata, e volevamo rendere questa percezione immediata».
Peter Grimes è un dramma sull’esclusione sociale, sul pregiudizio e sul rapporto tra noi e l’altro all’interno di una comunità. Il protagonista diventa un outsider, vittima di una società alla ricerca di un capro espiatorio, che lo accuserà di essere colpevole di delitti non provati.
Affidato alla bacchetta del direttore musicale del teatro Michele Mariotti, che per la prima volta si confronta con un’opera di Britten. «Come Britten, anch’io sono nato in una città di mare – dice il direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti –, elemento che può accogliere ma anche respingere, isolare. Per Grimes, il mare è fonte di vita e di riscatto, ma diventerà la sua tomba, poiché verrà spinto a morire da una società miope e giudicante verso tutto ciò che, non conformandosi ad essa, diventa inevitabilmente diverso e pericoloso. Peter Grimes è senza dubbio uno dei grandi capolavori del Novecento, un magistero di orchestrazioni e suoni, e in cui molto presente, appunto, è l’elemento liquido e inafferrabile del mare».
Sul palco del Costanzi salgono Allan Clayton nel ruolo del titolo, Sophie Bevan nei panni di Ellen Orford e Simon Keenlyside in quelli di Balstrode, tutti e tre al loro debutto al Costanzi. Completano il cast Clive Bayley(Swallow), Jacques Imbrailo (Ned Keene), Catherine Wyn-Rogers (Auntie), Clare Presland (Mrs. Sedley), John Graham-Hall (Bob Boles), Jennifer France (First Niece), Natalia Labourdette (Second Niece), James Gilchrist (Rev. Horace Adams), Stephen Richardson (Hobson), Daniele Massimi (A fisherman), Michela Nardella (Fisher-woman), Leonardo Trinciarelli (A lawyer).
Sul tema della figura dell’Outsider all’interno della società si concentra anche il quarto numero della rivista di attualità e approfondimento culturale dell’Opera di Roma “Calibano”.
Ad anticipare la prima rappresentazione dell’opera sarà una rassegna di quattro incontri aperti al pubblico, intitolata “Aspettando Peter Grimes”, per approfondire alcuni dei temi affrontati da Britten.
Si comincia sabato 5 ottobre, ore 17.00 nella Sala Grigia del Teatro Costanzi, con la consueta “Lezione di opera” di Giovanni Bietti: divulgatore e voce di Rai Radio3. L’appuntamento, che ha registrato il tutto esaurito, sarà disponibile in formato di podcast.
Lunedì 7 ottobre, al Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza Università di Roma, ore 17.30, Michele Mariotti è ospite dell’incontro “L’opera in Sapienza: Peter Grimes”, organizzato da Fondazione Sapienza in collaborazione col centro Sapienza CREA – Nuovo Teatro Ateneo.
Giovedì 10 ottobre, alle ore 18.00, in Sala Grigia al Teatro Costanzi con ingresso libero, è in programma una presentazione dell’opera e del quarto numero della rivista “Calibano” dedicata a Peter Grimes e al tema dell’outsider. Lo spettacolo è raccontato da Michele Mariotti insieme al Sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone. A presentare il nuovo numero di “Calibano” sono invece il direttore della rivista Paolo Cairoli e Carmen Gallo, docente di letteratura inglese presso Sapienza e autrice di un contributo sul senso del male e della violenza nella poco conosciuta fonte poetica di Peter Grimes, The borough di George Crabbe.
Il ciclo di incontri si conclude venerdì 11 ottobre alle ore 18.00, sempre in Sala Grigia al Teatro Costanzi e a ingresso libero, con la presentazione di Benjamin Britten. L’uomo, il compositore, l’interprete (EDT, 2024), la prima monografia italiana dedicata al compositore inglese. Interviene Alessandro Macchia, autore del volume, storico della musica e tra i più autorevoli studiosi di Britten, in dialogo con Francesco Antonioni, compositore e conduttore di Radio3. La presentazione precede la prima rappresentazione dello spettacolo, in programma alle ore 20.00.