Ho ascoltato e riascoltato con attenzione l’intervista rilasciata dal Dottor Pasquale Bacco su Stasera Italia – Rete 4 – di lunedì 26 luglio.
L’intervistato ha premesso di essere contrario al vaccino anticovid (di tutti i vaccini anticovid attualmente esistenti), di non averlo voluto ricevere e di non volerlo somministrare neppure agli ultrasessantenni perché, a suo dire, non si sa cosa ci sia dentro. L’affermazione è palesemente priva di fondamento – come ha prontamente rilevato con termini assai coloriti Carlo Calenda presente in trasmissione – poiché le verifiche effettuate da tutte le autorità regolatorie del mondo consentono la piena conoscenza della composizione e del contenuto dei vaccini in esame. Semmai vi può essere incertezza sulla loro efficacia e sicurezza, ma questo consegue necessariamente al fatto che la medicina non è purtroppo una scienza esatta.
E’ tuttavia la seconda parte dell’intervista che mi ha, non certo favorevolmente, colpito e che mi ha indotto a scrivere queste righe. A proposito dell’obbligo vaccinale già da tempo previsto dalla legge per il personale sanitario il Dottor Bacco ha affermato che con il suo sindacato aiuta i colleghi ad evitare l’immunizzazione. Ha testualmente affermato: “Rilasciamo un certificato di incompatibilità non nei confronti dei vaccini in genere ma di questo tipo di vaccino così com’è”. Le richieste sarebbero numerosissime e grazie a tali certificazioni – che definire compiacenti sarebbe un eufemismo – quasi tutti i medici che hanno rifiutato il vaccino starebbero tutt’ora lavorando al loro posto.
Come se ciò non bastasse, qualora la richiesta non dovesse passare, l’intervistato ha affermato che esiste un altro metodo: “Si fanno dei vaccini fasulli. Il medico di famiglia lo butta nel bagno, dichiara che l’ha fatto e in cambio di una somma rilascia una dichiarazione fasulla.” A domanda della giornalista ha indicato in 800 euro la somma richiesta nelle zone di Brescia e Bergamo.
Trovo sconcertanti le suddette affermazioni, a fronte delle quali sento di dovere esprimere un solo commento: le stesse meritano pochissima attenzione da parte dei mezzi di informazione mentre ne meritano molta – e mi auguro che già la stiano ricevendo – da parte della Procura della Repubblica.