Continua il concorso ufficiale della sedicesima edizione di Archivio Aperto, festival cinematografico di Bologna. Come si può parlare di archivio senza menzionare Getty Images, la più grande banca di immagini privata esistente al mondo? È per questo che nella giornata di ieri noi di Lanterna abbiamo assistito alla proiezione di “A History of the World According to Getty Images” di Richard Misek. Realizzato nel 2022 nel Regno Unito e dalla durata di all’incirca 18 minuti, lo short film si concentra sui concetti di proprietà, profitto e potere, utilizzando i filmati diproprietà di Getty Images.
Le otto clip che compongono il cortometraggio sono stateacquistate dal regista, in quanto Getty Images proibisce l’utilizzoindividuale dei filmati del suo archivio ma non può impedire che vengano usate insieme per creare un nuovo tipo di filmato. Come l’autore stesso afferma, questo lavoro indaga sulle immagini, su chi le possiede e le controlla. Misek crea un viaggio attraverso la storia, mettendo in discussione queste nozioni e mostrando come Getty Images sia in possesso di filmati che ritraggono avvenimenti mondiali importanti come gli sbarchi sulla luna, la caduta del muro di Berlino o il test della bomba atomica del 1946. Il regista racconta che per l’acquisto di tutte le clip utilizzate è stata necessaria una cifra di 8.000 dollari e di come l’azienda di Getty Images sia stata, di conseguenza, l’unica parte coinvolta nel cortometraggio a ricevere grazie ad esso una cospicua somma di denaro.
L’opera è in sé provocatoria, lo spettatore è portato a riflettere sul concetto di “dominio pubblico”, su cosa succede quando immagini senza copyright diventano possedimento di organizzazioni commerciali come Getty Images e su quali sono le implicazioni dell’imporre una paywall – ovvero una sorta di “barriera di pedaggio” – su filmati che ritraggono eventi storici. Filmati che, secondo Misek, dovrebbero essere di libero accesso e utilizzo per tutti. È strabiliante vedere come l’opinione del registaprende vita durante la visione del cortometraggio stesso, in quanto i filmati utilizzati vengono in un certo senso “liberati” dalla presa degli interessi commerciali di Getty e resi visibili, gratis, al pubblico. Per questo, inoltre, l’autore ha deciso di rendere il suo lavoro disponibile online, creando un sito apposito in cui racconta il processo di creazione e l’idea che ha scaturito questo progetto https://www.ahistoryoftheworldaccordingtogettyimages.com/